l'etica dell'esplorazione

Alpinismo sulle Alpi ed extraeuropeo, ghiaccio, cascate ecc.

Messaggioda Aldino » gio giu 01, 2006 10:40 am

bummi ha scritto: Scusa mica ti capisco. Quale sarebbe il problema, il documentario?
Secondo te un semplice documentario avrebbe la magica forza di attirare frotte di trekkers ecc. in un determinato posto? Permettimi di dubitare. Posti simili ce ne sono a bizzeffe in giro e non sono certo stati documentari vari a farli diventare più o meno popolari. Certe cose seguono anche un po' le mode, come accade per le falesie o per le montagne.
Come ci è arrivato Unterkirchner ci arriveranno altri, senza documentario...


Posti simili non ce ne sono più a bizzeffe. Posti e comunità simili sono sempre più rari e più in pericolo di estinzione e di omologazione. Possiamo pensare che questo non sia una perdita, che faccia parte dell'"evoluzione" socioculturale umana, o possiamo pensare che sia invece un "genocidio" bianco.
Possiamo dire che non è un documentario o un articolo di giornale che faranno arrivare Alpitour. Alpitour per ora no per fortuna, Avventure nel mondo e zecche simili sì. Possiamo dire che tanto ci penseranno i cinesi a "farli fuori", come hanno già fatto ampiamente in tibet, e che anzi il turismo li proteggerà, facendoli diventare pezzi da museo (o da Disneyland).
Ho citato gli Hunza perchè pensavo fosse un esempio stranoto. Una popolazione caratterizzata dalla straordinaria longevità dei suoi componenti. Vita dura e statica da secoli di faticosa, lenta ma stabile e straordinaria conpenetrazione con l'ambiente. Canali scavati nella roccia per portare l'acqua dei ghiacciai. Dieta basata principalmente sulle piantagioni di albicocca ecc ecc. 50 anni fa arrivano i primi studiosi e i primi alpinisti. Poi i secondi, i terzi , ecc ecc ecc, poi cominciano i trekkers, i turisti e avanti popppolo. Ora gran parte degli uomini fanno i portatori, le piantagioni sono mezze a remengo, ma tanto non servono più perche il cibo (e l'alcool e le radio e la spazzatura) si comprano in città.
Tu ora dirai che mica è colpa dei primi alpinisti, cosa c'entrano loro. E che magari gli hunza di oggi stanno meglio di prima. (esempi del genere ce ne sono molti: aborigeni australiani, tribali dell'orissa, nomadi mongoli, tuaregh, balinesi, indigeni dell'amazzonia, ecc ecc ecc)
Io dico che se venissi in contatto (come alpinista, studioso, viaggiatore) con un posto e una cultura "incontaminata", spero che sarei capace di rinunciare allo scoop per non essere complice della sua distruzione.
Spero di essermi spiegato ora. E ribadisco che è una posizione del tutto personale.
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Messaggioda bummi » gio giu 01, 2006 11:07 am

Aldino ha scritto:
bummi ha scritto: Scusa mica ti capisco. Quale sarebbe il problema, il documentario?
Secondo te un semplice documentario avrebbe la magica forza di attirare frotte di trekkers ecc. in un determinato posto? Permettimi di dubitare. Posti simili ce ne sono a bizzeffe in giro e non sono certo stati documentari vari a farli diventare più o meno popolari. Certe cose seguono anche un po' le mode, come accade per le falesie o per le montagne.
Come ci è arrivato Unterkirchner ci arriveranno altri, senza documentario...


Posti simili non ce ne sono più a bizzeffe. Posti e comunità simili sono sempre più rari e più in pericolo di estinzione e di omologazione. Possiamo pensare che questo non sia una perdita, che faccia parte dell'"evoluzione" socioculturale umana, o possiamo pensare che sia invece un "genocidio" bianco.
Possiamo dire che non è un documentario o un articolo di giornale che faranno arrivare Alpitour. Alpitour per ora no per fortuna, Avventure nel mondo e zecche simili sì. Possiamo dire che tanto ci penseranno i cinesi a "farli fuori", come hanno già fatto ampiamente in tibet, e che anzi il turismo li proteggerà, facendoli diventare pezzi da museo (o da Disneyland).
Ho citato gli Hunza perchè pensavo fosse un esempio stranoto. Una popolazione caratterizzata dalla straordinaria longevità dei suoi componenti. Vita dura e statica da secoli di faticosa, lenta ma stabile e straordinaria conpenetrazione con l'ambiente. Canali scavati nella roccia per portare l'acqua dei ghiacciai. Dieta basata principalmente sulle piantagioni di albicocca ecc ecc. 50 anni fa arrivano i primi studiosi e i primi alpinisti. Poi i secondi, i terzi , ecc ecc ecc, poi cominciano i trekkers, i turisti e avanti popppolo. Ora gran parte degli uomini fanno i portatori, le piantagioni sono mezze a remengo, ma tanto non servono più perche il cibo (e l'alcool e le radio e la spazzatura) si comprano in città.
Tu ora dirai che mica è colpa dei primi alpinisti, cosa c'entrano loro. E che magari gli hunza di oggi stanno meglio di prima. (esempi del genere ce ne sono molti: aborigeni australiani, tribali dell'orissa, nomadi mongoli, tuaregh, balinesi, indigeni dell'amazzonia, ecc ecc ecc)
Io dico che se venissi in contatto (come alpinista, studioso, viaggiatore) con un posto e una cultura "incontaminata", spero che sarei capace di rinunciare allo scoop per non essere complice della sua distruzione.
Spero di essermi spiegato ora. E ribadisco che è una posizione del tutto personale.


Ora finalmente ti ho capito. :D
Che dire? Sono fondamentalmente d'accordo con te, ma viviamo in un mondo in continua trasformazione e non tutto quello che arriva da "fuori" viene solo per nuocere. Pensa solo alle maggiori possibilità di cura che certe popolazioni hanno oggi rispetto ad un tempo.
Le culture più evolute d'altronde sono da sempre quelle che hanno saputo trarre giovamento dagli interscambi con altri mondi e altri modi di pensare. Quella che molti chiamano dispreggiativamente "contaminazione culturale", vedendo in essa solo una privazione d'identità, è in realtà un momento di grande arricchimento. Per evolvere occorre avere un confronto con qualcosa di diverso da te, sennò si finisce per rigirarsi su se stessi come nei masi chiusi.
Preferisco confrontarmi con qualcuno e cambiare la mia identità piuttosto che rimanere per sempre immutato ed immutabile rispetto al tempo che scorre. Te lo dice un autentico bastardo... ;-)
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Messaggioda Aldino » gio giu 01, 2006 11:43 am

Secondo me hai letto, ma non hai capito granchè.
Non stiamo parlando di culture di pari forza a confronto, che si influenzano reciprocamente (gupta e arabi in India per esempio, o Stati Uniti-Europa, o Europa-Nord Africa), stiamo parlando di piccole comunità isolate per motivi geografici, che hanno sviluppato nei secoli un delicatissimo equilibrio con il proprio habitat, in cui l'alterazione dell'ambiente o della cultura portano all'estinzione.
Quanto alle maggiori possibilità di cura, ti ho fatto proprio l'esempio degli hunza, che erano una delle genti più longeve del globo. Le cose non vanno sempre in una stessa direzione.
Altra cosa: tu parli di maso chiuso. Proprio la sopravvivenza di certe istituzioni locali secolari (maso chiuso, regole, erbatico, legnatico ecc) hanno preservato alcune regioni meglio di altre dal degrado e dall'espoliazione.
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Messaggioda bummi » gio giu 01, 2006 12:56 pm

Aldino ha scritto:Secondo me hai letto, ma non hai capito granchè.
Non stiamo parlando di culture di pari forza a confronto, che si influenzano reciprocamente (gupta e arabi in India per esempio, o Stati Uniti-Europa, o Europa-Nord Africa), stiamo parlando di piccole comunità isolate per motivi geografici, che hanno sviluppato nei secoli un delicatissimo equilibrio con il proprio habitat, in cui l'alterazione dell'ambiente o della cultura portano all'estinzione.
Quanto alle maggiori possibilità di cura, ti ho fatto proprio l'esempio degli hunza, che erano una delle genti più longeve del globo. Le cose non vanno sempre in una stessa direzione.
Altra cosa: tu parli di maso chiuso. Proprio la sopravvivenza di certe istituzioni locali secolari (maso chiuso, regole, erbatico, legnatico ecc) hanno preservato alcune regioni meglio di altre dal degrado e dall'espoliazione.


Credo che abbiamo due modi di intendere la cultura molto diversi. Probabilmente questo è dovuto anche al fatto che ho avuto la fortuna di essere figlio di due genitori provenienti da due paesi diversi.
Per me non esiste UNA cultura, così come non esistono culture diverse indipendenti le une dalle altre. Pensare che si possa "chiudere" uno spicchio di mondo per renderlo impermeabile alle influenze esterne secondo me è un'assurdità e a mio modo di vedere denota una certa chiusura mentale.
L'interscambio culturale è un momento di arricchimento e non un atto di inquinamento. Benvengano i documentari su certi posti e le spedizioni alpinistiche se chi ci va si accosta con curiosità e rispetto.
L'intolleranza non è certo frutto di un documentario. Ti pare?
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Messaggioda Aldino » gio giu 01, 2006 14:27 pm

Bummi il Positivista.

Sei giornalista vero?
:wink:
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Messaggioda bummi » gio giu 01, 2006 14:48 pm

Aldino ha scritto:Bummi il Positivista.

Sei giornalista vero?
:wink:


Si ma questo cosa c'entra?
Oddio, stà a vedere che è come per gli Hunza. Non ho capito che c'era un sottinteso e mò passano altri 20 messaggi prima che capisco cosa intendevi dire... :D
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Messaggioda intruder » gio giu 01, 2006 17:35 pm

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Messaggioda intruder » gio giu 01, 2006 17:36 pm

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Messaggioda bummi » gio giu 01, 2006 17:41 pm

intruder ha scritto:http://www.montagna.tv/front_page?q=node/1584


'Mazza siete peggio di noi abruzzesi. Una parola è poco, due sono troppe.
Comunque non mi chiamo Sara... :D
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Messaggioda civ » gio giu 01, 2006 18:33 pm

queste nuove dichiarazioni apparse su montagna.tv e postate da intruder sembrano cambiare il senso delle precedenti, in effetti. Mi fa davvero piacere perchè quelle di prima, così com'erano uscite sui media, non m'avevano fatto una bella impressione, pur con tutte le cautele del caso.
un saluto
luca
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Messaggioda civ » lun giu 05, 2006 10:40 am

Ben più argutamente di me, Carlo Alberto Pinelli, su Intraiblog, analizza le ultime dichiarazioni apparse su montagna.tv...
Riporto per completezza :wink:

http://www.intraisass.splinder.com/tag/cultura
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Messaggioda bummi » lun giu 05, 2006 10:46 am

civ ha scritto:Ben più argutamente di me, Carlo Alberto Pinelli, su Intraiblog, analizza le ultime dichiarazioni apparse su montagna.tv...
Riporto per completezza :wink:

http://www.intraisass.splinder.com/tag/cultura


Mi pare che si stia esagerando un po' concedendo fin troppa attenzione ad una vicenda che non entrerà certo negli annali della storia dell'alpinismo nè di quelli dell'ecologismo.
Le montagne himalayane hanno problemi molto ma molto più grossi da risolvere rispetto a vicende come questa.
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