"Dorotei: «Il Tetto del Mondo è come una ferrata» "

Alpinismo sulle Alpi ed extraeuropeo, ghiaccio, cascate ecc.

Messaggioda biemme » mar mag 25, 2004 12:15 pm

[quote="Pierluigi Vesica"]..............L'amico Daniele Nardi, in vetta il 19, mi ha riportato le stesse critiche e perplessità di Soro Dorotei...........quote]

ciao pierluigi,
il tuo amico ti ha anche riportato che è salito con l'ossigeno ? :wink: sia chiaro, daniele è stato SUPER, ma salendo con la maschera a ossigeno, non mi sarei sentito di criticare altri su problemi di etica

per il resto concordo con buzz e be+, anche a me quello di soro è sembrato il pianto del coccodrillo

ciao a tutti
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Messaggioda fab » mar mag 25, 2004 12:32 pm

come si dice... la storia si ripete!
Chiaramente quest'anno l'Everest è un pò più sulla bocca di tutti quindi ste informazioni risuonano più forti... ma sono sempre le stesse!!!
Etica??? Quale etica??? Oggi l'alpinismo ha subito un cambiamento radicale, rispetto al '54 ed è difficile distinguere un etica per salire gli 800!
una domanda: Nardi e Dorotei, hanno anche loro utilizzato la trafila di scalette per i seracchi, oppure si sono dati da fare di picche e ramponi???
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Messaggioda Roberto » mar mag 25, 2004 12:38 pm

fab ha scritto:come si dice... la storia si ripete!
Chiaramente quest'anno l'Everest è un pò più sulla bocca di tutti quindi ste informazioni risuonano più forti... ma sono sempre le stesse!!!
Etica??? Quale etica??? Oggi l'alpinismo ha subito un cambiamento radicale, rispetto al '54 ed è difficile distinguere un etica per salire gli 800!
una domanda: Nardi e Dorotei, hanno anche loro utilizzato la trafila di scalette per i seracchi, oppure si sono dati da fare di picche e ramponi???
C'è addirittura una "ditta" che ha l'appalto di tenere in ordine le scalette che superano i vari seracchi e crepacci, le usano tutti!
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Messaggioda fab » mar mag 25, 2004 12:44 pm

Roberto ha scritto:
fab ha scritto:come si dice... la storia si ripete!
Chiaramente quest'anno l'Everest è un pò più sulla bocca di tutti quindi ste informazioni risuonano più forti... ma sono sempre le stesse!!!
Etica??? Quale etica??? Oggi l'alpinismo ha subito un cambiamento radicale, rispetto al '54 ed è difficile distinguere un etica per salire gli 800!
una domanda: Nardi e Dorotei, hanno anche loro utilizzato la trafila di scalette per i seracchi, oppure si sono dati da fare di picche e ramponi???
C'è addirittura una "ditta" che ha l'appalto di tenere in ordine le scalette che superano i vari seracchi e crepacci, le usano tutti!
ho saputo che dal prossimo anno promuoveranno anche il loro nuovo articolo:Immagine :evil:
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Messaggioda andreag » mar mag 25, 2004 12:59 pm

Roberto ha scritto:
fab ha scritto:come si dice... la storia si ripete!
Chiaramente quest'anno l'Everest è un pò più sulla bocca di tutti quindi ste informazioni risuonano più forti... ma sono sempre le stesse!!!
Etica??? Quale etica??? Oggi l'alpinismo ha subito un cambiamento radicale, rispetto al '54 ed è difficile distinguere un etica per salire gli 800!
una domanda: Nardi e Dorotei, hanno anche loro utilizzato la trafila di scalette per i seracchi, oppure si sono dati da fare di picche e ramponi???
C'è addirittura una "ditta" che ha l'appalto di tenere in ordine le scalette che superano i vari seracchi e crepacci, le usano tutti!


Ragazziiiii.......
le scalette sono sull' Icefall, dal lato Sud, gli italiani stanno salendo dalla cresta Nord, dall'altra parte.....

:D :D

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Messaggioda cuorpiccino » mar mag 25, 2004 13:38 pm

i piacerebbe che l'alpinismo, l'arrampicata, la montagna, in quanto tali, filtrassero i loro frequentatori, infondendo di sacra luce i suoi fruitori. E invece no, si vendono le salite all'Everest, Huber si vende le salite in free-solo, il professionismo becero è arrivato anche qui, tutto si vende.
Solo che all'Everest mancano anche di rispetto all'ambiente.
Quello che era un simbolo di inaccessibilità e difficoltà, viene salito accettando qualunque compromesso da una folla di gente incompetente, accompagnata da guide accondiscendenti al massacro, tutti soggetti all'implacabile statistica della bufera, che prima o poi arriva, aumentando i posti nel cimitero più alto del mondo.
Il più grande alpinista è quello che si diverte di più
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Messaggioda fab » mar mag 25, 2004 13:47 pm

ormai tutto è assoggettato al dio denaro!!!
si cerca ormai di domare la montagna e non di salirla! Si cerca di piegare la natura tramite i mezzi tecnici più sofisticati, ma quella è una montagna che non si fa piegare, e prima o poi darà una lezione che rinfrescherà la memoria del '96!!! :?
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Messaggioda Pierluigi Vesica » mar mag 25, 2004 13:47 pm

biemme ha scritto:
Pierluigi Vesica ha scritto:..............L'amico Daniele Nardi, in vetta il 19, mi ha riportato le stesse critiche e perplessità di Soro Dorotei...........quote]

ciao pierluigi,
il tuo amico ti ha anche riportato che è salito con l'ossigeno ? :wink: sia chiaro, daniele è stato SUPER, ma salendo con la maschera a ossigeno, non mi sarei sentito di criticare altri su problemi di etica

per il resto concordo con buzz e be+, anche a me quello di soro è sembrato il pianto del coccodrillo

ciao a tutti
biemme


Caro Biemme
Daniele ha utilizzato ossigeno supplementare, come del resto il 95 % degli alpinisti saliti sulla vetta dell' Everest dai tempi di Hillary & Tenzing.
Lo sparuto 5 % ci è riuscito anche grazie a più tentativi sulla stessa montagna. Il grande Jerzy Kukuczka, anche se stava aprendo una nuova via, ne ha fatto uso. Dal mio punto di vista su quella montagna il problema non è tanto l'ossigeno suppletivo e/o l'approccio by far means, quanto l'idea, l'atteggiamento distorto che alcuni hanno nel volerla "conquistare". Tralasciamo per un momento alcuni fattori etici dell'alpinismo con la A maiuscola.
Ho citato indirettamente Krakauer e alcune critiche e perplessità di Daniele che in parte coincidono con quelle più mediatizzate di Dorotei.
Daniele mi ha parlato di "alpinisti" che ignoravano il corretto utilizzo dei ramponi. In vetta è arrivato un Indiano che aveva alle spalle un solo anno di attività, ma non in alta quota bensì in assoluto.
Cavolo ragazzi, ma di che stiamo parlando, ma come è concepibile una cosa del genere.
Un 8000 e in particolare un 8000 con sopra un'altra montagna, dovrebbe essere preceduto da un percorso, da una evoluzione dell'ominide rampicante. Daniele in particolare ci è arrivato dopo numerose salite su tutto l'arco alpino e dopo precedenti esperienze extraeuropee (GII e Cho Oyu).
Scusami Biemme se queste quattro righe non saranno esaustive alla tua critica, ma francamente di fronte a certe cose non riesco più ad orizzontarmi.
Ciao
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Messaggioda Buzz » mar mag 25, 2004 13:52 pm

Non esageriamo nello sminuire.
Salire un 8000 è SEMPRE E COMUNQUE un'impresa.
Se non la tua perlomeno lo è quella di chi ti porta su ;-)
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Messaggioda Jos » mar mag 25, 2004 14:26 pm

Sulla questione di Dorotei, direi che Biemme ha proprio ragione.

Secondo me, comunque, l'aspetto etico è molto secondario rispetto a quello ambientale. O megliol, l'aspetto etico principale dovrebbe essere qeullo ambientale. Chi se ne frega se trascinano su un principiante che ha messo su i ramponi tre volte. Succede tutti i giorni sulle Alpi. Aveva ragione chi faceva il paragone col Bianco: ma l'avete mai vista le gente che arriva in cima? Quello che fa spavento, invece, sono i mucchi (mucchi, proprio così) di spazzatura nei campi base degli 8000 "di successo", tipo Cho Oyu. I campi delle vie normali pieni di tende rotte, bombole, rotoli di corde vecchie. E spesso quelli che protestano di più poi non fanno nulla per portare giò la spazzatura: nel caso della missione italiana Everest-K2, piena zeppa di quattrini, non è stata messa in bilancio una lira per una ripulitura - e se non lo fanno le missioni ufficiali, chi lo fa?.

Ancora più grave, in questo caso, è la protesta contro le spedizioni commerciali quando chi è andato su, magari professandosi sino a ieri "di sinistra", sta facendo un bello spot per il peggiore governo dell'Italia repubblicana, e proprio sotto campagna elettorale, con tanto di musica eroica di sottofondo alle citazioni dei meriti del Ministro Alemanno. Va bene che oggi non fa scandalo più niente, ma un minimo di coerenza, dico proprio un minimo...
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Messaggioda simo il 4 CG » mar mag 25, 2004 14:39 pm

Jos ha scritto:Sulla questione di Dorotei, direi che Biemme ha proprio ragione.

Secondo me, comunque, l'aspetto etico è molto secondario rispetto a quello ambientale. O megliol, l'aspetto etico principale dovrebbe essere qeullo ambientale. Chi se ne frega se trascinano su un principiante che ha messo su i ramponi tre volte. Succede tutti i giorni sulle Alpi. Aveva ragione chi faceva il paragone col Bianco: ma l'avete mai vista le gente che arriva in cima? Quello che fa spavento, invece, sono i mucchi (mucchi, proprio così) di spazzatura nei campi base degli 8000 "di successo", tipo Cho Oyu. I campi delle vie normali pieni di tende rotte, bombole, rotoli di corde vecchie. E spesso quelli che protestano di più poi non fanno nulla per portare giò la spazzatura: nel caso della missione italiana Everest-K2, piena zeppa di quattrini, non è stata messa in bilancio una lira per una ripulitura - e se non lo fanno le missioni ufficiali, chi lo fa?.

Ancora più grave, in questo caso, è la protesta contro le spedizioni commerciali quando chi è andato su, magari professandosi sino a ieri "di sinistra", sta facendo un bello spot per il peggiore governo dell'Italia repubblicana, e proprio sotto campagna elettorale, con tanto di musica eroica di sottofondo alle citazioni dei meriti del Ministro Alemanno. Va bene che oggi non fa scandalo più niente, ma un minimo di coerenza, dico proprio un minimo...



esatto!!!
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Messaggioda biemme » mar mag 25, 2004 15:00 pm

Pierluigi Vesica ha scritto:............Scusami Biemme se queste quattro righe non saranno esaustive alla tua critica, ma francamente di fronte a certe cose non riesco più ad orizzontarmi.
Ciao


non mi permetterei mai di poter criticare daniele nardi che, avevo già scritto, è stato SUPER, come ritengo tale chiunque abbia raggiunto un simile obiettivo, x me irraggiungibile anche col pensiero

mi sento invece di poter dire che, al suo posto, avrei avuto difficoltà - avendo fatto uso di ossigeno - nel criticare altri giunti lì con il mio stesso obiettivo, pur se "attaccabili" per qualsivoglia motivo (incapacità tecniche, preparazione insufficiente, curriculum breve, manuela di centa , ecc.)

Se poi mi tiri in gioco l'etica e alpinisti mitici come l'immenso Jerzy, stiamo parlando di circa 20 anni fa, con ben altre attrezzature, comunicazioni,cognizioni di medicina e di allenamento/acclimatazione,per di più su vie nuove e inesplorate, dove non si trovavano certo i campi intermedi già preparati, nè tè fumanti pronti ad accoglierti, così come non ne trovarono taluni nostri connazionali, tali reinhold & c., nel lontano 1978 (26 anni fa) , salendo l'everest senza ossigeno e mettendo a tacere tutti coloro (alpinisti, esperti medici, invidiosi, tuttologi, ecc.) che avevano definito il loro progetto una pazzia da aspiranti suicidi.

A questo proposito, ti riporto testuamente la risposta (parole sante) del mio amico gnaro ad un giornalista, che penso sia + che esaustiva:
Naturalmente tu sali senza l'aiuto delle bombole di ossigeno...
"Non uso l'ossigeno in quota, e sono contrario al suo uso. Nel '78 Messner è salito sull'Everest senza ossigeno e da allora, secondo me, un alpinista professionista non può più farne uso. Sarebbe come in arrampicata fare l'8a con le staffe, preferisco fare il 6a in libera, sono più contento. Per me, poi, con un buon acclimatamento tutti possono arrivare a 8000 metri senza ossigeno"


su queste cose, pierluigi, l'etica è una sola, non può avere e minuscola o E maiuscola

ciao biemme
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Messaggioda pietrodp » mar mag 25, 2004 15:41 pm

biemme ha scritto:[..] ti riporto testuamente la risposta (parole sante) del mio amico gnaro ad un giornalista, che penso sia + che esaustiva:
Naturalmente tu sali senza l'aiuto delle bombole di ossigeno...
"Non uso l'ossigeno in quota, e sono contrario al suo uso. Nel '78 Messner è salito sull'Everest senza ossigeno e da allora, secondo me, un alpinista professionista non può più farne uso. Sarebbe come in arrampicata fare l'8a con le staffe, preferisco fare il 6a in libera, sono più contento. Per me, poi, con un buon acclimatamento tutti possono arrivare a 8000 metri senza ossigeno"


su queste cose, pierluigi, l'etica è una sola, non può avere e minuscola o E maiuscola


Sono d?accordo con Gnaro, citato da biemme, e anzi estenderei il discorso anche ai ?non professionisti? ma che vogliano fare una salita etica, nell?accezione attuale del termine (attuale perche?, si sa, l?etica muta nel tempo). Pero? non ci vedo nulla di male se qualcuno decide di ?giocare? con regole diverse e di salire l?everest o il monte analogo con le bombole, a condizione che
1) non tenti di spacciare la sua impresa come avanguardia alpinistica
2) salga comunque con la consapevolezza alpinistica del caso (cioe? non metta a repentaglio la vita sua e di chi gli sta intorno con la sua inesperienza: il rispetto di questo punto taglierebbe fuori meta? delle spedizioni commerciali)
3) compia una salita ecologicamente corretta (nel senso indicato da Jos: cosa questa molto difficile ormai da fare su un Everest)
Come sottolineato da Buzz, un ottomila non e? una passeggiata, e anche con il respiratore rimane una discreta impresa.
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Messaggioda Enzolino » mar mag 25, 2004 16:37 pm

Secondo me il discorso ossigeno ha a che fare con un'etica personale.
Preferirei non andare piuttosto che usare le bombole di ossigeno. Se per questo non mi piacciono neanche le spedizioni ultrorganizzate e lo stile alpino, a mio avviso, e' il metodo che preferirei per salire ...
Quello che invece riguarda la collettivita' e' innanzitutto il rispetto della vita (per lo meno degli altri) e l'aspetto ecologico.

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Messaggioda Pierluigi Vesica » mer mag 26, 2004 9:17 am

pietrodp ha scritto:
biemme ha scritto:[..] ti riporto testuamente la risposta (parole sante) del mio amico gnaro ad un giornalista, che penso sia + che esaustiva:
Naturalmente tu sali senza l'aiuto delle bombole di ossigeno...
"Non uso l'ossigeno in quota, e sono contrario al suo uso. Nel '78 Messner è salito sull'Everest senza ossigeno e da allora, secondo me, un alpinista professionista non può più farne uso. Sarebbe come in arrampicata fare l'8a con le staffe, preferisco fare il 6a in libera, sono più contento. Per me, poi, con un buon acclimatamento tutti possono arrivare a 8000 metri senza ossigeno"


su queste cose, pierluigi, l'etica è una sola, non può avere e minuscola o E maiuscola


Sono d’accordo con Gnaro, citato da biemme, e anzi estenderei il discorso anche ai “non professionisti” ma che vogliano fare una salita etica, nell’accezione attuale del termine (attuale perche’, si sa, l’etica muta nel tempo). Pero’ non ci vedo nulla di male se qualcuno decide di “giocare” con regole diverse e di salire l’everest o il monte analogo con le bombole, a condizione che
1) non tenti di spacciare la sua impresa come avanguardia alpinistica
2) salga comunque con la consapevolezza alpinistica del caso (cioe’ non metta a repentaglio la vita sua e di chi gli sta intorno con la sua inesperienza: il rispetto di questo punto taglierebbe fuori meta’ delle spedizioni commerciali)
3) compia una salita ecologicamente corretta (nel senso indicato da Jos: cosa questa molto difficile ormai da fare su un Everest)
Come sottolineato da Buzz, un ottomila non e’ una passeggiata, e anche con il respiratore rimane una discreta impresa.


Sottoscrivo le tue parole, e sarebbe interessante avere un'opinione di Mondinelli che è amico e in parte mentore di Daniele Nardi; probabilmente sarebbe meno caustico "sull'uso dell'ossigeno" e quindi nel giudicare la salita del Setino anche in considerazione del fatto che i punti 1), 2) e 3) da te giustamente citati sono stati ampiamente rispettati.
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Messaggioda marinoroma » mer mag 26, 2004 13:06 pm

Jos ha scritto:Ancora più grave, in questo caso, è la protesta contro le spedizioni commerciali quando chi è andato su, magari professandosi sino a ieri "di sinistra", sta facendo un bello spot per il peggiore governo dell'Italia repubblicana, e proprio sotto campagna elettorale, con tanto di musica eroica di sottofondo alle citazioni dei meriti del Ministro Alemanno. Va bene che oggi non fa scandalo più niente, ma un minimo di coerenza, dico proprio un minimo...


fra l'altro se andate a vedere il sito della spedizione sembra di ripiombare in un giornale del soviet, con tanto di "gli alpinisti mostrano orgogliosamente la bandiera italiana" "K2 il successo continua" e altre amenità del genere
e vero che il mondo é bello perché é vario, ma tra la mia concezione dell'andare in montagna e questa c'é un abisso insondabile.
francamente poi pensavo che le spedizioni patrocinate dal ministro fossero roba passata da almeno 20 anni
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Messaggioda biemme » gio mag 27, 2004 0:35 am

Pierluigi Vesica ha scritto:.............sarebbe interessante avere un'opinione di Mondinelli .............probabilmente sarebbe meno caustico "sull'uso dell'ossigeno"........


Eccola l'opinione di gnaro sull'ossigeno (questo report è appena di ieri) :

""""""""""......stanotte improvvisamente il vento ha iniziato a soffiare con violenza. Prima di mezzanotte, 2 alpinisti e uno sherpa sono partiti per l’attacco finale, mentre il resto della “brigata” ha aspettato le 3 del mattino prima di mettersi in marcia nella speranza di un’attenuazione dei fenomeni atmosferici che consentisse la salita senza l’ausilio dell’ossigeno. Purtroppo il nostro secondo gruppo, a malincuore, a 8.600 metri circa si è dovuto arrendere all’evidenza delle circostanze che assolutamente non permettevano di effettuare il tentativo senza il supporto dell’ossigeno e ha fatto dietro front. Durante la discesa abbiamo trovato le tende al CIII semidistrutte; ovunque il vento aveva fatto gravi danni e in prossimità del CI il manto di neve fresca raggiungeva il mezzo metro di altezza.
I nostri due compagni, accompagnati da uno sherpa, sono riusciti a raggiungere la vetta e prelevare la mira ottica installata ieri dagli altri alpinisti che hanno effettuato le misurazioni con il georadar.
Durante la discesa ho riflettuto a lungo sulla difficile decisione di non continuare il tentativo se obbligato a usare l’ossigeno. Il costo della coerenza può risultare talvolta molto elevato: una spedizione alpinistica non può considerarsi un vero e proprio successo se non è coronata dalla salita in vetta e abbandonare un tentativo quando ormai si è in vista del traguardo “brucia” sempre. Ma sono deciso a continuare lungo la via intrapresa 15 anni fa, quando sono venuto per la prima volta in Himalaya e mi sono innamorato dell’alpinismo “puro”; rimango convinto che un “professionista” non possa trarre gratificazione dalla salita in vetta con l’ausilio dell’ossigeno."""""""


Non mi sembra poco caustico sull'uso dell'ossigeno :wink: , piuttosto, come suo solito, ha dato un'ennesima prova di ammirevole coerenza e serietà : Grande Gnaro, questa rinuncia vale molto più di un 8000 !

ciao
biemme
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Messaggioda simo il 4 CG » ven mag 28, 2004 12:59 pm

Angelo d`Arrigo, 43 anni, siciliano, figura nota del mondo del volo libero, è riuscito ad effettuare il sorvolo in deltaplano della montagna più alta del mondo, l`Everest. La spedizione era partita per il Nepal il 19 aprile e si era acquartierata a Lukla (2800 m), dove erano stati effettuati alcuni voli d`ambientamento ed i preparativi tecnici per la missione. Poi l`intero gruppo si è trasferito a Syangboche (4000 m) ed il 18 maggio sono iniziati i tentativi di sorvolo che, secondo le previsioni, sarebbe dovuto avvenire non oltre il 28, poiché dopo tale data le mutate condizioni climatiche l`avrebbero reso impossibile. Nei giorni successivi il volo è stato più volte rimandato a causa delle cattive condizioni del tempo, lasciando il pilota e tutto il suo staff in inutile attesa fino a che, per non rischiare di superare la data fatidica, si è deciso di cambiare programma.
Spostatosi a Tyangboche (3867 m), Angelo D`Arrigo è decollato alle 5,30 (ora locale) del 24 maggio trainato da un delta a motore pilotato da Richard Meredith ed ha risalito da sud la valle del Khumbu per sorvolare Namche, Amadablam e la cascata di ghiaccio dove sono posti i campi intermedi degli alpinisti che affrontano il tetto del mondo. Il deltaplano di D`Arrigo ha poi volato verso le pareti del Nuptse (7879 m) e del Lhotse (8511 m), prima di staccarsi dal mezzo a motore e, sfruttando violentissime correnti ascensionali, lanciarsi in solitario verso la vetta dell`Everest (8848 m), dove ha avvistato la spedizione italiana che proprio in quelle ore stava raggiungendo la cima. Il volo è durato circa 4 ore e 30` con velocità prossime ai 200 km/h. La conduzione del mezzo è risultata più difficile del previsto soprattutto a causa di forti turbolenze e della violenza del vento; il pilota ha dovuto affrontare imprevisti quali la formazione di ghiaccio sulla visiera del casco e la rottura di una parte del cavo di traino, detta "fusibile", avvenuta poco prima di raggiungere la vetta. Inoltre le proibitive condizioni di volo, dovute al freddo intenso ed agli sbalzi di pressione, con salite da 3800 ad oltre 9000 metri affrontate in poco tempo, hanno messo a dura prova il suo fisico, basti pensare che a quelle quote i rischi derivati dalla carenza di ossigeno nel sangue sono elevati, tanto che nell`equipaggiamento del pilota erano previsti bombola ed erogatore d`ossigeno. Tutta l`attrezzatura era stata preventivamente testata nella galleria del vento della Fiat di Orbassano ed in una camera ipobarica del Centro Sperimentale Medicina Aerospaziale dell`Aeronautica Militare a Pratica di Mare. Superata la vetta dell`Everest, D`Arrigo si è lanciato in planata dal versante nord, verso il Tibet, virando subito dopo verso ovest e tornando nella valle del Khumbu in Nepal attraverso il passo Lo-La. Ancora una lunghissima planata ad alta velocità, fino ad atterrare verso le ore 10 locali (le 14 in Italia) in prossimità del "Laboratorio Piramide", postazione italiana del CNR a quota 5500, nella quale è stato ospitato in attesa di essere recuperato dal suo team.
Angelo D`Arrigo è già famoso per altre imprese legate al volo dei rapaci, come l`attraversamento del Sahara, del Canale di Sicilia e il volo insieme ad uno stormo di gru siberiane dalla Siberia al Mar Caspio. Anche durante questa impresa in Himalaya, prima di affrontare l`Everest, D`Arrigo ha riportato nella valle del Khumbu un esemplare di "aquila nepalensis" che in questa zona è quasi estinta. Nei suoi programmi futuri seguire il volo del condor attraverso le Ande, in Perù.
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