Scusate se già vi ho "ammorbato" con questa storia
Non posso parlare per gli altri, ma credo che certe "esigenze alpinistiche", aspettative che ho, sono dovute ad insoddisfazione, bisogno di trovare un significato, ricerca di un motivo buono per andare avanti.
Non travisatemi, non sono un disperato disadattato che ha bisogno di rischiare la vita per avere uno scopo nella vita (se la scampo), la mia esistenza è normalissima (nei limiti delle mie anormalità), ho moglie e prole, un lavoro (si fa per dire) e una vita di relazione; ma insoddisfatto lo sono.
Penso che qualche scompenso chi scala rischiando (e vi assicuro che il free-solo non è il vero rischio, ma solo l' attivita alpinistica dove è più evidente) ce lo abbia, altrimenti non cercherebbe noie senza motivo spiegabile (almeno io non me lo spiego).
Poi c'è la "dipendenza", mi sembra chiaro che quando ti abitui a certe "emozioni" (chiamiamole così), non averne ti fa sentire insoddisfatto e inoltre ti trovi a rilanciare, come il tossico che si aumenta la dose perché ormai quella solita non gli fa abbastanza effetto.