Buzz ha scritto:Sono appena tornato a roma.
La "spedizione" ha avuto successo. E' stata una splendida esperienza.
Io personalmente ho sofferto la mancanza di acclimatazione e pur provando, a 3800 circa, dopo i pendii nevosi ho deciso di desistere. Non avevo chiuso occhio tutta la nottee avevo un feroce mal di testa.
Franz77 (un grande!

) e Paolo (al suo primo 4000) sono arrivati in cima e quindi scesi per la spalla Isler.
Ma sui dettagli tecnici della salita è giusto che ne parli chi l'ha fatta.
Io posso dire che il meteo è stato perfetto, il brutto è arrivato, come da previsione, solo nel pomeriggio.
E posso dire che pur rammaricandomi di non essere arrivato in vetta, l'esperienza è stata eccezionale sotto tutti i punti di vista.
Posso aggiungere che mettere la tenda al col du sonadon (30 metri sotto) è una scelta che riferei sotto tutti i punti di vista. Il peso che porti su è ampiamente ripagato dal trovarti direttamente all'attacco della via e dalla magia dell'isolamento in un luogo che sembra realmente lontano dal mondo.
F A T T O !
Eccezionale!
Per chi volesse leggersi il report dettagliato e molto prolisso
eccolo in calce come compare su ON-ICE...
http://www.on-ice.it/RIS_ALP/data2005scheda_copia(2).asp?ID=190
In ogni caso, in due parole, salita fantastica. Un grazie particolare ai miei compagni di cordata. Al grande e coriaceo Paolo e soprattutto a Robuzz che ha pensato e voluto la salita così organizzata e che ha avuto il grande intuito e la grande capacità di capire quando fosse il caso di far dietro-front!! Oggi come oggi una tal capacità è un pregio raro e ammiravole!
La salita si è dimostrata notevole. L'impegno globale è alto, anche se le difficoltà singole non sono mai eccessive. Pendenza massima 50°, ma su neve perfetta. Il camino sommitale comporta due tiri (tra l'altro più asciutti del previsto) di III e anche IV (contro il previsto III-). La discesa dalla Isler è pericolosa, ma da buon orobico (abituato agli sfasciumi e ai marciumi peggiori delle Alpi) pensavo peggio. Il meteo è stato un regalo bellissimo. Primo il ritardo della pertrbazione che ha cambiato "rotta" proprio sabato. Secondo il fantastico mare di nubi sulla vallée.
In ogni caso indimenticabile salita al mio 30esimo 4000, ma sicuramente uno dei più belli!!!
Grazie compagni di avventura, alla prossima!!!!!!!!!
FRANZ
www.on-ice.it
sez. alpinismo:
REPORT
Che dire? Non potevo scegliere un 4000 più bello per il raggiungimento di quota 30 per entrare nel Club4000?Compagni di questa magica avventura due nuovi amici di Roma, nonché validi alpinisti: Robuzz (conosciuto sul Forum di Planet Mountain) e l?amico Paolo. Un complimento speciale a Paolo che ha scelto come suo primo 4000 niente po po di meno che il GRAND COMBIN!!! Sei un tosto! Dopo varie peripezie settimanali (telefonate e web) per capire le condizioni di innevamento per le recenti nevicate in quota e le previsioni meteo che davano un peggioramento da domenica, siamo ad Aosta sabato mattina; io in viaggio da solo con annessa levataccia, i due da Roma giunti il venerdì sera. Risaliamo la Val di By in auto arrivando fino alle baite di By, nonostante il divieto di accesso. Siamo a 2000 metri e il progetto che abbiamo ci obbliga a correre dei rischi. La giornata è spaziale. Carichi come muli saliamo ripidamente al Rifugio Amianthe (2900m), chiuso, che offre un accogliente locale invernale. Il posto è lunare. Il panorama sublime. Ma la salita non è finita. Proseguiamo al Col d?Amianthe a 3300 metri che raggiungiamo senza qualche perplessità circa l?itinerario su roccia infida e con assoluta mancanza di neve. Sul versante opposto invece, ci aspetta un bel ghiacciaione (Glacier de Mont Durant). Imbracatici e legatici ci incamminiamo verso il col di Sonadon, 3520m. Il ghiacciaio è molto crepacciato e spesso gli attraversamenti sui ponti sono entusiasmanti. Alle 17 passate siamo sotto il colle a 3490 e prepariamo il nostro campo base. Fatta la piazzola montiamo la tenda e prepariamo la cena con risotti e minestre. Siamo al cospetto di questo gigante hymalayano e ne siamo affascinati. La serata è magnifica e di buon auspicio. Alle 20:30 siamo in branda non dopo una mia corsa sul Colle per godere del tramonto dietro il Bianco. La sveglia suona alle 3. Come sempre uscire dai sacchi e dalla tenda richiede una buona volontà. Come allontanarsi dal bel tepore ormai instauratosi? Ma appena fuori rimaniamo a bocca aperta. La luna, anche se mezza, e un?incredibile stellata illuminano il ghiacciaio e il mare di nubi che si vede in lontananza sotto i 2800 in Vallée. Fatta colazione e preparatici cominciamo la salita su ottima neve dura verso la Cresta Sud-Est. Il procedere è faticoso ma l?ascesa rende. La pendenza è sui 40/45°. Siamo slegati e ogni tanto voltandoci il pendio dà qualche timore. Purtroppo, verso i 3850, giunti ad una spalla, Robuzz, che paga la nottata insonne forse a causa della quota, decidere di desistere e scendere finchè è in tempo per farlo senza rischi. A malincuore, io e Paolo proseguiamo rapidi incontrando insidiosi passaggi su ?marciume?. Dopo altra neve e crestine siamo alla base del gendarme finale. Abbiamo assistito ad un?alba meravigliosa con panorama su Rosa e Cervino e il mare di nubi. Ora però ci infiliamo nel diedro in ombra che ci permette con due tiri da 40 metri, il primo di II+/III, il secondo con passi di IV di giungere alla base della calotta sommitale che vinciamo per un ripido pendio. In vetta, siamo sulla vetta principale del massiccio, il GRAND COMBIN DE GRAFENERIE, 4314m, dopo quasi 5 ore di salita, l?emozione è alle stelle. Il panorama indescrivibile. Oltre a noi altri sei svizzeri provenienti dalla Meitin. Proseguiamo ora al GRAND COMBIN DE VALSOREY 4144 m e di lì giù per la ripida e sfasciumosa Spalla Isler, che però si dimostra molto più facile del previsto (solo qualche passo iniziale di II). Giunti nei pressi del Bivacco Musso, siamo in breve dal nostro socio che ci attende (con contatti via walky-talky) da troppe ore. Ripercorriamo il crepacciato ghiacciaio sotto una fitta nevicata (è arrivata la perturbazione attesa) e svalicato in Italia, al Rifugio Amianthe i fiocchi che cadono sono pluricentimetrici. Dopo una breve pausa, la neve è ora fitta pioggia che ci accompagna fino all?auto. Fine! ?Scofanata? memorabile alla Maison Rosset di Nus (che già mi aveva visto festeggiare Dente-Rochefort) e con varie pause in piazzole autostradali, ahimè, siamo verso mattina tutti sani e salvi a casa (chi più vicino, chi lontanissimo). Grande gita ad un 4000 D.O.C. che dedico senza dubbio a Robuzz, padre spirituale dell?ascensione, soprattutto per l?idea della tenda a 3500m e al quale auguro la quanto più prossima conquista della vetta!!!
Quanto monotona sarebbe la faccia della Terra senza le montagne (Emanuel Kant).
F R A N Z - 77