Ho tralasciato volutamente tutte le vie dei satelliti perchè mi è parso di capire che la zona la conoscete bene.
Il Massiccio è talmente vasto e prolifico di ogni bendiddio da rendere inadeguato qualsiasi "elenco".
Ho citato alcune vie delle Aiguilles che normalmente, per noi al di qua del traforo (41 ? e rotti A/R) vengono meno percorse per tutti gli ovvi motivi legati alle spese onerose che bisogna sostenere.
Parlando di
macrozone tutto il bacino dell'Envers des Aiguilles è spettacolare, oltre la già citata (giustamente) Subtilites dulferinesse valela pena di ricordare, sempre al Pic de Roc, il bellissimo Pilier Cordier lunghissimo e poco chiodato (originariamente salito solo con protezioni veloci e per questa ragione l'itinerario era piuttosto temuto).
Oppure una grande
course come il Grepon mer de Glace con la fessura Knubel giusto alla fine.
Io sono un grande amante della zona e credo che si siano salite che non si possano non fare, o meglio, ci sono salite che si devono assolutamente fare per sentirsi "dentro" questo fantastico terreno.
Una di queste è appunto la via che ho appena citato.
Altri amici hanno ricordato alcune salite di con queste caratteristiche come la Kuffner al Mont Maudit o lo Sperone Frendo all'Aig. du Midì e ancora la Cresta Sud della Noire o la sua severa parete Ovest dall'avvicinamento complicato.
Per rimanere nell'arena del tenebroso Freney (senza necessariamente pensare al Pilone Centrale) c'è anche la classicamanontroppo Gervasutti alla Punta Gugliermina (andata complicata e ritorno peggio) difficile, severa e di polso.
Per respirare l'aria del Freney basta recarsi sulla
piccola Aig. Croux dove c'è la Ottoz dalle difficoltà oneste, roccia mediocre a tratti ma ambiente clamoroso a due passi dal Monzino.
Sempre in zona Monzino (si fa per dire) ci sono le vie sui Pilastri del Brouillard, ad esempio la Bonatti (credo che ora sia con parecchio vetrato nelle sue fessure) o la Piola Anker sempre sul Pilastro Rosso.
A questo punto bisogna assolutamente andare allo Sperone della Brenva o alla Nord dell'Aig. Blanche che ti "costringe" a percorrere la Cresta di Peuterey, adesso in grandi condizioni.
Ci sono le Jorasses, la cui normale non è affatto una cazzata e fa parte del novero delle salite DOP.
Così come la Cresta des Hirondelles abbastanza agevole per chi è abituato a quel tipo di terreno, ma con lunghezze (Fessura Rey e variante Gobbi) mica da ridere.
Dicasi lo stesso per la traversata con partenza dal Canzio, dove le prime lunghezze sulla punta Young sono spesso ghiacciate e la traversata tra la Punta Elena e la Margherita dove sembra di stare in elicottero.
Ma la già citata traversata Charmoz-Grepon è un'imperdibile perla, firmata da Pionieri come Mummery-Venetz e Burgener.
Nel percorrere questo itinerario (bisogna andar veloci per evitare di dormire su qualche cengia) è impossibile non rimanere abbacinati dalla roccia spettacolare, dall'intuito di questi grandissimi personaggi e dalla grandiosità dei luoghi in cui si svolge la cavalcata.
Ci sono salite come la Verte per l'Arete sans Nom (mai fatta ed è tra i miei programmi) che sono itinerari di grande respiro e gran classe destinati esclusivamente a chi ama davvero stare in ambiente.
Lunghi, faticosi dove non bisogna sta troppo a cincischiare con ammennicoli vari per render la salita "sicura".
In questo genere di salite bisogna andare, punto e basta.
Ma che soddisfazione dopo.....
C'è la bellissima traversata delle Aig. du Diable (adesso credo siano un pò troppo impiastrate) dove l'esperianza ti permette di rendere questa complicata salita una gioia, compresa la scabrosa scalatina all'Isoleè, mica semplice e fatta dal grande Charlet con le scarpe chiodate e senza alcuna protezione.
Basta, non vado più avanti, rispondo solo a domande precise altrimenti faccio notte e confusione
