Partiti in tre con l'idea di raggiungere la vetta del Tacul, abbiamo ridimensionato il programma dopo la variante Gervasutti in quanto ci siamo resi conto che non eravamo abbastanza veloci. Inoltre la scelta di essersi portati anche un po di materiale da bivacco non e' stata particolarmente felice. Arrampicare sul VI con scarponi e zaini importanti e' stata oltremodo duro. D'altra parte l'attacco diretto, nelle condizioni attuali cioe' secco, sarebbe stato ancora piu' difficile. Una cordata francese ci ha sbattuto il naso per ore prima di rinunciare e rientrare con le pive nel sacco

Una volta entrari nel couloir la musica e' cambiata. 5 tiri su ghiaccio buono/ottimo, fine nei primi due ma senza creare problemi, molto belli e non difficili. L'ultimo tiro e' quello un po piu' impegnativo sugli 80/85 ma nelle condizioni attuali e' equiparabile ad un grado 3 su cascata, almeno secondo me.
La cordata alle prese con l'attacco diretto, M6
sul primo tiro della variante Gervasutti
sul secondo tiro
il primo dei 5 tiri su ghiaccio
una guida francese con cliente, partiti molto dopo di noi, ci raggiungono
la guida e' Yannick Graziani. Bello avere scalato e parlato con lui per un paio di tiri. Se non ho capito male e' la decima volta che passa di qua!
E naturalmente lui va fino in cima
L'ultima lunghezza, quella piu' verticale

dall'ultima sosta, prima di iniziare le doppie
foto verso l'alto del secondo tiro dell'attacco diretto, fatta durante la doppia
La salita nel complesso e' molto bella, in ambiente eccezionale.
Ci tenevo molto ad uscire in vetta anche perche' volevo dedicare questa via all'amico Marcelloche non c'e' piu' e con il quale avevo sognato questa come altre salite.
So gia' che un giorno tornero' per completare il progetto originale, non importa quando, importa come.
Lorenz