Ci sono molte vette STRAfrequentate che nascondono versanti a torto snobbati dove è possibile trovare ancora della sana avventura e solitudine. È questo il caso dello Strahlhorn. Sono anni che ne osservavo il versante sud con possibile partenza da Macugnaga e pernottamento al Bivacco Città di Luino, un vero nido d?aquila. In seguito, ho valutato l?accesso sciistico dal Lago di Mattmark, in fondo alla valle di Saas (e ciclistico), ma la lunghezza ci fa desistere. La via di salita prescelta era la cresta Sud o qualche (incognita) variante sulla parete SW. L?uscita di due francesi di 10 giorni fa letta sul web alla VIA degli INGLESI (AD+, 600m, 50/60°) alla parete SW, fa scattare la scintilla per l?organizzazione di questa gita. Partenza in funivia da Saas Fee fino a Felskinn. Siamo io con gli sci e il Botto ciaspolamunito. Da qui giungiamo, alla Britanniahutte donde scendere sul ghiacciaio d?Allalin. Invece che proseguire verso l?evidente Strahlhorn, traversiamo lungamente a sinistra per arrivare al Hangende Gl. Joch (presso l?Inner Turre), 3300m. Qui, il tempo peggiora sensibilmente e comincia una fitta nevicata. Dopo aver valutato se proseguire o meno, scendiamo per 500 m (io sciando) sul Schmarzberggletcher. Ora non ci resta che salire lungamente al bivacco che si affaccia sull?Italia, verso Macugnaga. La nebbia e la tempesta renderanno la salita difficoltosa, soprattutto nell?ultimo tratto ripido e crepacciato. Ivi giunti, la sua umidità, già noi siamo fradici, ci aggiunge sconforto. Ceniamo e tentiamo di asciugare le nostre cose. Fuori nevica, domani si vedrà. E domani quando guardiamo fuori, la stellata non impiega molto a convincerci sul da farsi. In breve, traversando su neve siamo alla base della prima parete di 300m. La neve di ieri non da particolarmente fastidio e i ramponi mordono bene la neve ghiacciata sotto. Giungiamo al pianoro intermedio e superata la delicata crepaccia terminale affrontiamo la seconda parete di 300m più ripida e continua. Il panorama intanto spazia su Rosa e 4000 del Vallese. Quando rompiamo la cornice e sbuchiamo sul plateau sommitale invaso dagli scialpinisti del versante opposto l?emozione è molta. Una sosta in cima e poi giù verso la Britannia, dove la polvere caduta nella notte rende la discesa libidinosa. Non molto per Botto che soffre ovviamente i numerosi tratti piani della parte bassa. Giunti alla Britannia, dopo la birretta di servizio, e due chiacchiere col Catena di ritorno dall?Allalinhorn, arriviamo alla Felskinn, dove Botto scende in funivia con il mio zaino e io mi scio in rilassatezza totale le piste deserte fino a circa 2000 m con un paio di togli-metti.
Insomma, una gita agognata e indovinata. E bravo al Botto che era in gran forma. Ne fa poche, ma buone?evidentemente seleziona
Il report completo qui
http://www.on-ice.it/onice/viewtopic.php?t=5497
Ecco un assaggio fotografico:
La prima e la seconda parete della via
Il Rosa si infiamma
La neve è ottima e facile

Quanto monotona sarebbe la faccia della Terra senza le montagne (Emanuel Kant).
F R A N Z - 77