Occasione presa al volo: con Simone, Cri e il Torta ci ritroviamo in tenda alla stazione della funivia Plan de l'Aiguille (2310 m) con 1200 m di granito e ghiaccio che ci aspettano sopra di noi. Non so se è più la caga o la voglia.
Siamo partiti alle 4 di notte, alle 5.10 eravamo all'attacco, la terminale si passa bene, poi la rampa di attacco ha poca neve. La seconda è quasi in aderenza su roccia bagnata, seguiamo alcuni cordini ma siamo già fuori via, perdiamo tempo. E' comunque bello arrampicare in quel mare di granito !

Ad un certo punto raggiungiamo una terrazza che salendo porta verso destra ad un corno caratteristico. Puntiamo dritti al corno attraverso un passaggio di V (atletico). Da qui scendiamo qualche metro portandoci sul versante destro dello sperone. Saliamo per un sistema di cenge facili che occorre risalire (III) tenendosi comunque sempre sul lato destro, quindi per canalini nevosi e roccette sbuchiamo sulla cresta che finisce su un piccolo colle nevoso. Qui la parete di fronte si impenna. Dal colle occorre fare 2 metri (non oltre come viene riportato sulla guida di Damilano, vi ritrovereste su del marcio) verso sx e prendiamo un diedro un po' strapiombante (VI, 2 chiodi) che continua poi per 2 magnifiche lunghezze su roccia eccezionale (i più belli della via) a sinistra dello sperone. Risaliamo ancora restando sempre sul fianco sinistro su difficoltà moderate (IV). Da qui la via dovrebbe essere quasi terminata a giudicare dalle guide perchè si dovrebbe arrivare su una spalla che da l'accesso al ghiacciaio. In effetti il ghiacciaio si è ritirato sui lati e non è più possibile accedervi. Occorre salire dritti per altre 4-5 lunghezze non facili. Raggiungendo uno speroncino a cui è attaccata una corda fissa con anelli abbiamo proseguito sulla sx evitando un canale bagnato nero sulla destra. Qui passiamo un piccolo strapiombo fisico (VII/A1,

Prendere piede sul ghiacciaio è stata una liberazione. Da qui saliamo sulla cresta nevosa che porta all'isolotto roccioso quotato 3700m. Noi siamo saliti aggirando l'isolotto sulla sx, andando in conserva fino a 100 m dalla cresta finale. Gli ultimi 2 tiri tra l'isolotto e il seracco hanno pendenze che si aggirano sui 70-75° solo nel tratto finale (spit alle soste). Dalla cima dell'isolotto risaliamo un pendio di neve per raggiungere la Cresta Midi Plan che porta alla stazione della funivia (siamo arrivati alle 19.30 dopo 14 ore di scalata)
Purtroppo l'ultima corsa era andata, così abbiamo dormito nel bellissimo bagno messoci a disposizione dal guardiano della stazione, utilizzando per scaldarci l'asciugamani elettrico !
Devo dire che non ci aspettavamo tiri così sostenuti soprattutto dopo il tratto chiave di 5c, mentre le difficoltà su ghiaccio le abbiamo trovate al contrario sovrastimate.
Di sicuro non facile l'orientamento. Se avete davanti qualcuno che conosce la strada o avete un'ottima relazione forse è possibile nelle 8 ore indicate. Noi purtroppo ci siamo sbagliati non poche volte...

Comunque un viaggio magnifico.
Foto e dettagli su
www.ilsitodicaldo.com