La salita al rifugio COUVERCLE avviene con la massima calma in una giornata favolosa. Il trenino di MONTENVERS ci lascia sopra la MER DE GLACE raggiunta con delle scale metalliche su placche levigate. Per arrivare al rifugio si deve superare una bastionata rocciosa con delle ripide scalette. Il panorama è sublime. Mentre sorseggiamo la birra rituale la parete nord delle Grandes Jorasses si presenta in tutta la sua maestosità. Sono luoghi che ho sognato tanto e pregni di un alone mistico.
Scartate Les Droites (4000m), per via della crepaccia terminale (del Couloir Obliquo) che pare insuperabile e la mancanza di tracce anche verso le Courtes, optiamo per il COULOIR WHYMPER alla VERTE. La cena non è per niente male e alle 20:30 siamo già in branda. Alle 00:30 siamo in cammino (tutti e 6) alla volta del ghiacciaio di Talefre con neve già dal rifugio. Alla crepaccia terminale (3400m) ci dividiamo: io, Marta e Gianfranco alla volta del Whymper; Roby, Ale e Antonio alla volta del couloir Armand-Charlet. Dopo poco anche loro però verranno sul nostro versante per impraticabilità della crepaccia terminale e proseguiranno superandoci alla volta della Gran Rocheuse per una via diretta e in traversata alla Verte. Ci raggiungeranno durante le doppie.
Noi 3 iniziamo la salita sempre alla luce della frontale. Ci sono tante rigole a volte molto profonde, tratti di ghiaccio e misto molto carini. Ma siamo lenti. Inesorabilmente lenti e a 50 metri dal colle decidiamo a malincuore la ritirata. Fosse una cosa veloce?15 doppie da 50 metri da fare il più alla svelta possibile per evitare di rimanere per troppo tempo sulla parete. L?ultima ?sollevante? doppia consegna al ghiacciaio con superamento della crepaccia terminale spaventosa. In breve al rifugio e lungamente a Montenvers. Questa discesa avverrà sotto una serie continua di temporali micidiali, di una potenza incredibile. Io e Marta siamo indietro. Giunti a Montenvers, i soci sono già scesi. Ovviamente l?ultima corsa del trenino era 4 ore prima?.Ormai, dopo la mancata cima e la tempesta stento ancora a credere al ?culo franziano?. Abbiamo tutto fradicio e zuppo: dagli scarponi ai vestiti di ricambio e abbiamo ancora 1h30 per arrivare a Chamonix, ma degli alpinisti fermi alla stazione ci avvisano di una corsa speciale alle 20:50 per il personnel dell?albergo. Arriveremo a Chamonix prima dei soci. Il resto è un lungo viaggio?e tanti pensieri.
Un grazie a Gianfranco per la compagnia e aver ?aperto? da primo tutto l?itinerario. E un super BRAVA a Marta che è stata proprio battezzata al Bianco indubbiamente in modo emozionante: la sua tenacia è stata d?obbligo per questa salita forse al limite per le sue precedenti esperienze, ma non si è mai lasciata vincere d?animo. Dal mio canto, la soddisfazione di condurla in certi luoghi vale ben una cima, che del resto è già in programma da?tergo


A Chamonix, un poster mostra la nostra meta: da sx la Verte, (segnato il Whymper), la Rocheuse, la Jardin e più a destra Les Droites

La Mer de Glace: è sempre uno spettacolo. In fondo le Jorasses. Che bello farsi una birretta qua


Tipico esempio del ritiro glaciale sulle vie di accesso?

La storia si ripete: le ripide scale che permettono di superare il gradino roccioso che porta al Couvercle.

Fatica ripagata da un panorama di prim?ordine: Tour Ronde, Tacul, Requin, Aiguille de Chamonix

Si prosegue con la magnifica vista della Nord delle Jorasses

Ed ecco, col caratteristico Couvercle, la Verte, il Whymper, la Rocheuse, lo Charlet-Armand e la Jardin.

Ma il ?padrone? del Couvercle è lui?o loro

Eccoci in?pista. Nella rigola.

E su: tratti di bella neve e bel ghiaccino

Brava la Martina!!!

Qui tutto è relativo: il Bianco diventa rosa?


Grandes Jorasses, Rochefort e Gèant

La prima parte del couloir: la più stretta e quella che si andrà deteriorando prima.

La bellissima parete delle Jorasses: cresta des Hirondelles, Linceul, Sperone Walker,?

L?antipatico superamento di una delle tante rigole.

Ma il misto non si fa attendere. Con grande gioia


Il panorama si apre sul Glacier du Géant e sul Bianco. In primo piano Aiguille du Moine. Poi Dente, Noire Peuteury, Blanche, Bianco, Gouter.

Ci si alza?

Il colle è là?non lontano? ;-(

?lo dici tu questo!!!!

In effetti?Meglio tornare?e non sarà corta.
Ueh, te colle stai lì che torno?.SICURO!!!

Tra una doppia e l?altra, si gusta il magnifico panorama: Arete de Rochefort e Géant

Arriva il tanto temuto sole? ;-( Viaaaaa di qua alla svelta!!!


L?ultima, finalmente, doppia permette di superare la crepaccia terminale ancora agevolmente!

Non possiamo non voltarci?

E rieccoci all?accogliente rifugio?dove si sta preparando a breve un temporale di quelli memorabili!

Ciaooooooooooooooooooo