Balengu d'or 2006...

Alpinismo sulle Alpi ed extraeuropeo, ghiaccio, cascate ecc.

Messaggioda paolo s4 » gio feb 08, 2007 12:29 pm

lo sò, è un pò OT, però ci provo, sempre di volo si tratta:

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Per la serie fidarsi degli strumenti di bordo e non controllare di persona il livello del carburante, a volte, può essere cosa poco saggia :? .
Io ero "solo" il passeggero, quindi il premio andrebbe a quell'altro svitato che manovrava... però... :mrgreen:
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Messaggioda grizzly » gio feb 08, 2007 12:39 pm

Aviatori professionisti... :roll:

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Messaggioda aeron » gio feb 08, 2007 12:57 pm

CHE PACA!
Ma sul serio è successo a te??? 8O
Volare è il sogno dell'uomo... e io l'ho realizzato.
www.amaino.it
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Messaggioda paolo s4 » gio feb 08, 2007 13:35 pm

Yes

bella la tua firma!
però mi suona meglio "volare è il sogno dell'uomo... noi ci abbiamo provato" :mrgreen:
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Messaggioda marinoroma » gio feb 08, 2007 14:14 pm

in una delle prime vie di + tiri ho avuto una esperienza che mi ha scioccato, ero talmente preso dall'entusiasmo per la via che avevamo fatto (falesia Dorenaz - CH) passando per un bello strapiombo che ho iniziato a calarmi senza

ricordarmi la lunghezza delle calate ne quella della corda

aver guardato in basso per un attimo

aver fatto un nodo autobloccante

aver fatto un nodo a fine corda

insomma niente di niente, giusto messo il discensore e cominciato a scendere.

salto la prima sosta che era a max 20 mt ma guarda un po' sopra lo strapiombo e vado oltre. Passato il bordo dello strapiombo mi accorgo che le corde penzolavano nel vuoto a parecchi mt dalla parete......
piccolo controllo, niente nodo, niente autobloccante manco un cordino per risalire...... ho incominciato a maledirmi ed incolparmi, ero incazzato nero con me stesso....

la fortuna ha voluto che le corde con l'allungamento arrivavano a max 2 mt da una cengia e che questa fosse veramente enorme e camminabile per cui mi sono lasciato scivolare e saltato tipo rambo.....
....no, non ora, non qui, questa pingue immane frana....
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Messaggioda Payns » gio feb 08, 2007 22:17 pm

Va bene....visto che si parla di pirla :lol: e non di epiche imprese 8) faccio outing....e dichiaro la pirlaggine che a suo tempi influenzò il mio progressivo distacco dall'arrampicata e dall'alpinismo.

Cascata del crusoinay in valle dell'Orco.

Prima pirlaggine. Andare da solo su una cascata con gli attrezzi (soprattutto i ramponi.... :roll: ) di allora.

Faccio il primo tratto della cascata, è molto facile, in pratica è uno scivolo inclinato.

Seconda pirlaggine. Che ci faccio su una cascata a dieci minuti dalla strada alle 8 del mattino lo so solo io.... :roll:

Infatti fa un freddo porco e il primo tratto inclinato, più che ghiaccio sembra vetro. Ogni colpo di picca si spacca tutto.

Ma il pirla si riconosce per la sua pirlaggine e continuo...

Il secondo tratto è decisamente più dritto. Salgo un paio di metri...pianto una picca e si forma la classica "rosa" di ghiaccio crepato attorno.

[i]Il pirla DOC (io) :oops
: mica estrae la picca e batte in un altro punto. La lascia lì.

Ma soprattutto il PIRLA DOCG (sempre io) dove batte il colpo con l'altra picca?

Ovviamente dentro il perimetro della crepatura del ghiaccio.....

Risultato. Il pirla, le due picche del pirla ed il pezzo di ghiaccio ancora attaccato alle picche vanno giù....Culata intergalattica sul tratto inclinato, scivolata rotolante sul piano inclinato di ghiaccio ed atterraggio su un bel monte di neve farinosa (la fortuna assiste i pirla... :wink: ).
Un bel trenta metri di "viaggio"

Mi rialzo senza danni a parte qualche enorme livido e schizzo alla macchina....

Se qualcuno da quelle parti negli ultimi vent'anni ha trovato una picca barracuda....è mia. 8)
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Messaggioda Roberto » gio feb 08, 2007 22:25 pm

'Sto forum è pieno di pirla 8O
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Messaggioda paolo s4 » gio feb 08, 2007 22:26 pm

Payns, non vorrei offenderti...
mah... non è che sei stato un pò pirla!? :mrgreen:
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Messaggioda Roberto » gio feb 08, 2007 22:39 pm

C'è una mia foro sulla prima guida di Piero Ledda "in cerca di guai", sto arrampicando su "Flippaut" a Sperloga, è il 1985, il tiro successivo che facemmo fu "Cleptomania".
All' epoca quasi nessuna via aveva una vera e propria calata, si faceva il tiro e si scendeva dall' altra parte per il sentiero, in quel caso facemmo solo il primo tiro e poi una doppia. Scesi prima io e buttai giù la mia corda da 40 m (ancora non si usavano corde più lunghe), pensai: "Un tiro di si e no 20 metri, arriva di sicuro!" ... Logicamenete non avevo messo in pari la corda e l' avevo gettata a caso e, sempre logicamente, uno dei due capi non arrivava a terra e, ancora logicamente, non me ne accorsi se non quando cadevo, per fortuna in piedi, per i salti alla base della via.
Mi feci una decina di metri e mi fermai senza arrivare al sentiero (ancora più sotto) e siccome avevo messo le scarpette solo nella punta del piede, senza calzarle, le persi subito e mi feci una bella serie di tagli e buchi sottop i piedi.
Quel giorno Piero dovette guidare lui la mia bella Matra Murena, io ero inabile anche a camminare :(
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Messaggioda Payns » gio feb 08, 2007 22:39 pm

Che volete? Avere l'esclusiva della pirlaggine? :evil:

Io quando faccio le cose, le faccio bene.... :roll:
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Messaggioda Payns » gio feb 08, 2007 22:42 pm

Roberto ha scritto:...............(


Mi arrendo.....non si può competere con i professionisti! :lol:
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Messaggioda Andreino » ven feb 09, 2007 12:48 pm

Roberto ha scritto:Non vale, bisogna essersi rotti qualcosa 8)


Allora il mio volo vale:
Rocca Castello, una delle prime vie di montagna; giunti in vetta con enorme ritardo, ovviamente dopo averci messo una vita a salire, tolgo le scarpette e infilo le... scarpe da tennis 8O
E beh, cosa volete, sono o non sono più leggere degli scarponi, quando ti penzolano dall'imbrago??? Le vie di mezzo, gli scarponcini da avvicinamento, non li avevo ancora...
Cominciamo le calate e, ovviamente, a metà parete... corde incastrate!
Ovviamente la doppia era bella lunga, oltre 50 m...
Risalgo la corda, arrampicando con le suddette scarpe da tennis (belle comode, però :lol: ); ho fatto un machard con un cordino.
A un certo punto, per aiutarmi a salire in fretta, "mungo" le corde. Risultato: a causa dell'elasticità delle corde e della lunghezza delle stesse (cioè della distanza dall'ancoraggio), l'allungamento delle corde mi sbilancia e in un attimo comincio a vedere tutto sotto-sopra e sbatto dappertutto.
Mi fermo su una cengia (quella da cui ero partito a risalire le corde) larga un metro e mezzo, anche afferrandomi ad una radice che fuoriesce dal suolo.

15 m di volo.
Il machard (con 3 giri) non ha bloccato.

Ho male dappertutto e rimango forse privo di sensi per qualche istante, sicuramente non connetto per qualche minuto.
Non ricordavo, per esempio, se stessimo salendo o scendendo...

Quando riordino un po' le idee, riprendiamo le calate: va detto, infatti, che, anche se il nodo non ha arrestato la caduta, a qualcosa è servito, perchè dopo le corde si sono disincagliate :lol: 8)
Altre 4 o 5 calate e poi a piedi fino in fondo alla montagna, con un ginocchio grosso come un'anguria, due fratture alle alette laterali delle vertebre, un calcagno tumefatto ed infinite escoriazioni...
Per concludere degnamente il racconto alla Joe Simpson, non manca la lunga discesa a valle con zaino in spalla (due fratture vertebrali...) e strisciata lungo i pendii: pila frontale rotta nel volo, nessun segnale telefonico, niente chiarore lunare e si scendeva non sapendo cosa c'era dove mettevamo il piede anteriore, quello che tastava il terreno...

Poi, ospedale, ecc.

Per chiudere in bellezza (non so se sia capitato anche a voi): PROCESSO DI NORIMBERGA con famiglia e fidanzata come pubblici ministeri implacabili (una volta appurato che non ero morto...)!!!! :lol: :lol: :lol:
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