1? ZUPO?, 3987m. Seracco Forcola Zupò. 2011
2? ROSEG, 3915m. Canalone Marinelli. 2011
3? BERNINA, 4049m. Direttissima. 2012
4 ? ARGENT, 3995m. Canalone Folatti. 2013
Bellissima foto di Vitolo del 28 settembre 2012. E mappa svizzera (http://map.wanderland.ch/?lang=it)
Il versante sud del Bernina, questo sconosciuto! A parte la super classica normale alla vetta massima, il versante italiano della cresta principale del Bernina è decisamente snobbato dagli alpinisti. Cime che sfiorano i 4000 metri e che vengono principalmente salite per i loro versanti nord (svizzeri): il Roseg dalla Eselgrat o dalla Nord, lo Scerscen dal Naso, lo stesso Bernina dalla Biancograt, Argent e Zupò con gli sci dal Morteratsch, i Palù? Tuttavia il versante italiano regala una carrellata di vie interessanti, appaganti e non particolarmente difficili o pericolose, se colte nel periodo giusto. Negli ultimi tre anni mi son concentrato, con differenti soci, su queste vie ?ricevendo? un poker di regali indimenticabili. L?infissione delle paline ablatometriche del Servizio Glaciologico Lombardo nel 2008 a 3500 m sul Ghiacciaio di Fellaria mi porta a far visita ?forzata? a questo versante con una periodicità annuale. E perché non unire ogni volta una gita ai rilievi? Per scelta sia del periodo favorevole al versante ?caldo? (miglior rigelo, minor caldo e pericolo di scariche e trasformazione repentina della neve nuova al sole) che per la minor presenza delle folle, mi son servito sempre e solo dell?invernale del Marinelli o dei bivacchi Pansera e Parravicini in periodo autunnale.
Per le altre gite rimando ai report linkati nell?elenco iniziale.
Fourcla d?Argient: Canalone Folatti, 500m/50°(uscita 70°, a seconda della linea scelta)/D
Grazie a Teo e Giacomo per la foto
Venerdì pomeriggio con Mara e Roby (Poz) saliamo in 2h45 al Rifugio Marinelli, chiuso da una settimana. Conosciamo già il suo bell?invernale. Addirittura troviamo al suo interno due taniche di acqua, del pane, un barattolone di yogurt (che non toccheremo

) e di marmellata. E l?ottima stufa che useremo giusto per riscaldare un poco l?ambiente (e i wurstel;-)) vista la poca legna presente. Per la nostra Oktober fest non potevano mancare birra e wurstel

seguiti dal risotto e dal dolcetto

Il pomeriggio non è stato molto sereno e abbiam rischiato di prendere un po? d?acqua salendo al rifugio con una temperatura tutt?altro che estiva?è ormai autunno. In serata però l?orizzonte comincia a rischiararsi e fa ben sperare per l?indomani. È infatti sotto un?ottima stellata che raggiungiamo il Passo Marinelli Occidentale e scendiamo sul ghiacciaio di Scerscen superiore. C?è inizialmente poca neve e camminiamo su ghiaccio vivo. Verso l?attacco del Canalone Folatti invece la neve è coperta da uno strato di detrito che il vento alza e spinge fastidiosamente negli occhi: residuo di una frana recente dalla Cresta Guzza. È ancora buio. Siam arrivati prima del previsto qui. Tuttavia si intuisce la nostra bianca linea tra le massicce pareti della Cresta Guzza e dell?Argent. Qualche sasso che cade dall?alto ci pone inizialmente dubbi sulla sicurezza, ma verifichiamo trattarsi di piccole rocce che si staccano da una parete laterale incrostata di ghiaccio, poco dopo fuori dalla nostra linea. Superata senza problemi la crepaccia terminale, saliamo su ottima neve portante per due terzi del canale e arriva la luce. L?ambiente è di prim?ordine e dietro di noi si accende anche il panorama. Comincia il ghiaccio e cominciamo a procedere in conserva protetta. Sopra di noi la muraglia del seracco sommitale aggettante. Spostandoci a sinistra su ghiaccio spaccoso e marmoreo prendiamo una linea di neve e ghiaccio morbido da fusione/rigelo della neve: una goduria! Fatta sosta a lato, vicino alle rocce, proseguiamo per una colata con saltini a 70° con bellissimi ?cavolfiori? di ghiaccio e neve. Usciamo al colle alle 9 e il vento, che nel canale era pressoché assente, ci investe. La temperatura è tutt?altro che mite. Verso destra saliamo il dossone ghiacciato che conduce al plateau sotto il Piz Argent. Lasciamo gli zaini e per l?affilata cresta alla vetta. Panorama sublime e vento teso. Giusto il tempo di poche foto e giù agli zaini. Traversiamo ora sotto le Bellaviste intercettando un?ottima traccia e qualche alpinista ritardatario diretto al Bernina (mah!). Alle 12:30 valichiamo il Colle Bellavista e scendiamo sul Ghiacciaio di Fellaria. Dopo qualche sondaggio di spessore della neve (40 cm sopra uno strato di firn impenetrabile) intercettiamo la palina SGL (che abbiam infisso qui nel 2008) a quota 3450 sotto il Bivacco Pansera. Emerge di 73 cm (in 20 di neve): non male! Escludiamo rapidamente l?iniziale idea di scendere dal ghiacciaio dopo la caduta in un crepo coperto del quale non si vede il fondo. Proseguiamo quindi per una bastionata di rocce inizialmente dall?aspetto ben più arduo, che avevam salito nel 2008, e che offre un?arrampicata divertente (II) a ritroso. Intanto il tempo va via peggiorando come da previsione, ma ormai è ?solo? una lunga (7,5 km!!!) discesa al Rifugio Bignami e a Campo Moro, dove giungiamo alle 18.
Un grazie ai soci che mi han seguito anche in questa ennesima perlustrazione. E grazie a Roby per la gita che finalmente abbiam potuto condividere. Gita piena e giornata favolosa. E la prossima su questo versante? Beh per fare
cinquina c?è ancora una ?inedita? linea attraente da percorrere?pazientiamo un annetto e si torna!
Il reportage completo al:
http://www.on-ice.it/onice/viewtopic.php?t=16394
Qualche foto qui:

Quanto monotona sarebbe la faccia della Terra senza le montagne (Emanuel Kant).
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