Mi trovo col Grigna e Rambo il sabato pomeriggio a Sondrio. Partiamo alla volta dei Forni, che raggiungiamo alle 18 e qualcosa. Qui troviamo gli altri amici, il Rosso e la Marta, Alessandro, Ivan e suo papà.

Partiamo alle 18.30 col cielo che presenta ancora schiarite, ci incamminiamo lungo la val cedèc, verso il gran zebrù.

Giusto il tempo di arrivare oltre la Pizzini che si mette a piovere. Montiamo la tenda sotto la pioggia, poi per fortuna smette e si apre qualche schiarita. La cena è ottima e abbondante, alle 22.30 tutti a nanna.
Sveglia ore 5, le stelle ci sono anche se il cielo è velato. Tempo di fare colazione e le stelle spariscono, da ovest arrivano nubi sempre più compatte. Partiamo lo stesso, in un'ora e mezza siamo al casati, a 3269 m. Qualche schiarita lascia ben sperare, son già molte le cordate in marcia verso il cevedale.


Verso ovest si intravede l'azzurro ed il sole... speriamo ci raggiunga come da previsioni nel giro di poche ore, invece non sarà così...

Il tempo anzichè migliorare, peggiora ulteriormente..

Saliamo a buon passo, superiamo parecchie cordate nel pendio finale. Pioviggina, e si alza un forte vento. Verso i 3600 m si mette pure a nevicare, il vento da ovest è forte e ti spara in faccia la neve che fa malissimo. Mi entra anche negli occhiali e percorro gli ultimi venti metri di cresta praticamente alla cieca, perchè mi si sono appannati gli occhiali. Siamo in vetta in 1.30 ore dal casati. Il panorama è nullo, non si vede a 20 metri. Il sole ogni tanto sembra filtrare dalle nubi, ma non ce la fa.


lasciamo quindi la vetta, diretti alla cima Cevedale. In cresta non si vede una fava, il vento è sempre fastidioso.

Siccome non si vede nulla, non seguiamo il filo di cresta, ma scendiamo sul versante altoatesino per una cinquantina di metri, per poi risalire verso la cima.

Uperando facili roccette siamo sulla Cima cevedale 3757 m. Stiamo su pochi minuti, poi si scende.

Anche in discesa non si vede niente, le nubi son sempre più basse e abbandoniamo l'idea di andare a vedere i cannoni nei rpessi del casati.

Sotto il casati finalmente passiamo sotto le nubi, ma del sereno non si vede traccia che a 100 km di distanza...

Ovviamente non appena arriviamo alle tende, si rimette a piovere, tanto per gradire.

Smontiamo il campo sotto la pioggia, mettendo via le tende belle umide.

Una meritata birrona al rifugio, poi è ora di scendere. Alle 16.30 ci salutiamo e comincia il lungo, eterno ritorno in terra canavesana... Un traffico assurdo, finalmente alle 00.40 entro in casa.
Che dire? I posti sono sicuramente splendidi, la compagnia è stata grandiosa e simpatica. peccato che il tempo mi abbia tormentato anche stavolta, è dal 2 luglio che non riesco a trovare una giornata serena in montagna... assurdo
Bei posti comunque, due cime di 3700 le ho aggiunte al carnet, ora tocca tornare per capire cosa si vedeva dalla cima
