da pisolomau » gio mar 02, 2006 14:17 pm
Mi sono letto tutto il 3d e devo dire la mia, dato che passo almeno 25 domeniche l'anno sulle Grigne e le restanti sul Resegone. Ma prima di tutto è d'obbligo una precisazione: al di la di tutti i commenti e di tutte le critiche dobbiamo sempre ricordare che dietro al mestiere di rifugista ci stanno sempre persone animate dalla passione per la montagna, che si sobbarcano fatica, freddo, neve e rischi per poter gestire al meglio delle loro possibilità i rifugi. Le Grigne sono tra le montagne più frequentate dell'intero arco alpino ed è logico attendersi dei rifugi all'altezza della situazione. Il Brioschi è posto a 2400 metri ed è aperto tutto l'anno. Per arrivarci il gestore deve fare almeno 1000 metri di dislivello, su un percorso che non è una passeggiata. I costi di gestione sono altissimi anche se la frequentazione è elevata, non credo che i guadagni compensino le fatiche.
Sono perciò dell'idea che alcuni giudizi espressi qui siano un pò "forti" e non tengano conto delle oggettive difficoltà di gestione del rifugio.
La situazione dei bagni è davvero disastrosa ma senza l'acqua come fare?
La legislazione attuale non permetterebbe in nessun modo al Brioschi di continuare la sua attività, credo che in questo caso ci siano larghe e giuste eccezioni.
Riguardo alla simpatia o meno dei gestori, questo è un tema del tutto personale. Io non li ho trovati particolarmente antipatici o simpatici, ma va detto che la mia frequentazione si limita ad un piatto di minestra nei giorni più freddi.
Resta in ogni caso la mia profonda ammirazione per questi lavoratori della montagna e per quelli che lavorano "a gratis" per dare una mano nei rifugi.
Vi immaginate un Grignone senza Brioschi? Quante volte siamo saliti anche in condizioni di neve e di freddo ben sperando che in cima ci fosse un caldo locale e un essere umano con un piatto di minestra calda ad attenderci?
L'invito è dunque quello di essere più clementi e se proprio portare le giuste lamentele alla sede CAI di Milano, sperando che siano prese in considerazione.
Afferra gli spiriti della montagna. La vera esplorazione è meditare, addentrarsi nei sentieri dello spirito, del corpo e della mente.