da marinoroma » lun feb 28, 2005 14:38 pm
da lapippa » mar mar 01, 2005 11:48 am
da Buzz » mar mar 01, 2005 23:17 pm
da marinoroma » mer mar 02, 2005 14:00 pm
da quilodicoequilonego » mer mar 02, 2005 14:17 pm
marinoroma ha scritto:La rinuncia in genere una volta accettata mi dà un senso di pace e di calma. Il punto é che tra il pensiero razionale del dover rinunciare per un motivo piu' o meno manifesto e l'accettazione della rinuncia passa un lasso di tempo in cui ci si ribella a quest'idea, ci si stà male. e' pur sempre un sogno che si sta frantumando....
Alcuni proprio in questa fase si dicono, "sti cavoli" ci provo uguale, altri inghiottono amaro e ci rimuginano (io mi collocherei qui), altri l'accettano subito quasi come una liberazione. In fondo siamo tutti diversi no ?
da Siloga66 » gio mar 03, 2005 9:58 am
da Redpoint » gio mar 03, 2005 22:10 pm
Stessa cosa che faccio io...quilodicoequilonego ha scritto:...io in questi casi, quando sono fuori dalle rogne, mi giro verso la via, gli faccio il gesto dell'ombrello dicendogli vaffan... ho portato la pelle a casa anche stavolta
da Buzz » gio mar 03, 2005 22:22 pm
da Redpoint » gio mar 03, 2005 22:33 pm
Sì... giusto... almeno si batte bene la traccia....Buzz ha scritto:E se me ne devo andare di nuovo ... me ne vado.
da Roberto » gio mar 03, 2005 22:51 pm
da marinoroma » ven mar 04, 2005 10:12 am
Roberto ha scritto:Bello e sincero il racconto, tocca i sentimenti di molti di noi.
Ma la rinuncia è difficile da mandar giù, almeno io la digerisco proprio male.
Se torno indietro perchè è impossibile o troppo rischioso è un conto, ma se rinuncio perché un fatto mi ha scosso, ho reso più prudente, è un altro.
Sento che sono io che ho mollato, che se avessi voluto sarei andato, ma che mi è mancata un po di determinazione.
Questo fatto è confermato dall'esperienza, ora che ho raggiunto una certa "maturità alpinistica" (almeno su roccia), sono meno influenzabile da certi "fenomeni collaterali", la mia determinazione è cresciuta con l'esperienza e "rinuncio" più raramente.
Questo mi ha fatto capire che tante ritirate degli anni passati erano solo frutto delle mie paure.
Quasi sempre, quando sono seriamente impegnato, l'impulso di scappare è forte, ma ormai mi conosco e so che poi me ne pentirei e non cedo.
Ciò non significa che uno deve andare anche se il suo intimo non cela fa più, se si accende una spia di allarme è sempre il caso di buttare giù una corda e squaglirsela, sereni e rassegnati!
da quilodicoequilonego » ven mar 04, 2005 13:43 pm
da Roberto » ven mar 04, 2005 13:56 pm
La meccanica del tuo incidente è diversa, è stata la classica fatalità: se il tuo compagno teneva bene la corda non ti eri fatto nulla. Non centra nulla con il ritirarsi per un motivo, reale o psicologico.quilodicoequilonego ha scritto:...io dicevo, ' faccio sto tiro, poi se non cambiamo idea buttiamo le doppie'. L'ultima volta però ho cacciato un bel volo, e mi han portato via in barella![]()
Non farò più 'ancora sto tiro'
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