cosa serve per il Monviso

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cosa serve per il Monviso

Messaggioda il.bruno » sab ago 25, 2012 21:56 pm

settimana prossima sarò in zona Monviso e quindi mi stavo chiedendo se fare una puntata su questa grande montagna.
sarei però da solo.
mi chiedo: cosa serve per la salita al Monviso dalla normale come attrezzatura?
le condizioni attuali dai report sono di montagna asciutta, quindi picca e ramponi si possono lasciare a casa.
mi pare di capire che a livello tecnico non ci siano grandi difficoltà, solo con alcuni passaggi sul II grado. insomma, in salita non dovrei avere problemi ad andare su slegato.
per la discesa come sono questi tratti di II grado? può aiutare fare delle doppie? di che lunghezza sarebbero queste doppie?
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Messaggioda arteriolupin » sab ago 25, 2012 22:39 pm

L'unica attrezzatura richiesta per il Monviso è l'ampollina da riempire con l'acqua del Po...

Per il resto, credo che una qualsiasi doppia superiore ai cinque metri presenterebbe problemi di incastro, su quella via normale.

Tutt'al più è una discesa (o anche eventualmente la salita) da fare in conserva, l'attrezzatura sul posto è più che sufficiente.

Ovviamente il tutto è sempre relativo...
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Messaggioda il.bruno » sab ago 25, 2012 23:54 pm

ma tu che sei di queste parti, per fare un paragone di difficoltà cosa posso pensare? una roba tipo il canalone porta sulla grignetta?
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Messaggioda arteriolupin » dom ago 26, 2012 13:42 pm

Beh, no Bruno, dai.

Le difficoltà tecniche soni paragonabili, indubbiamente... Ma lo sviluppo, l'ambiente e l'0altitudine differenti giocano un proprio innegabile ruolo.
Ambiente grandioso, salita e discesa se non "eterne" sicuramente lunghe.
Poi, per carità, per uno "svezzato" come mi pare di capire tu sia, è anche troppo "addomesticato", per essere un secondo grado... Ma non è da prendere sottogamba, in nessun modo. Ribadisco, soprattutto in discesa, una sana conserva intelligente non è da disdegnare.
Osservare attentamente lo sviluppo della via in salita è certamente necessario, non è subito ovvia...

I singoli passi sono più che tranquilli.
Il tutto, nel suo insieme, richiede testa, passo fermo, attenzione alla meteo, ecc. ecc. ecc. Siamo pur sempre in Alpi Occidentali...



P. S. Piccola precisazione: io risiedo "da queste parti" (e sono orgoglioso e grato di poterci essere, avendo trovato la chiave per apprezzare a dovere tanto la metropoli che - soprattutto - le zone montane della regione), ma non posso dire di essere di queste parti, in quanto veneto del Basso Piave al 100%, nel bene e nel male.

P.P.S. Meridiani Montagne 23 è dedicato al Monviso e può essere davvero utile. Se non lo trovi fammi un fischio.
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Messaggioda il.bruno » dom ago 26, 2012 21:27 pm

meridiani montagne ce l'ho grazie.
nella domanda chiedevo appunto a livello di difficoltà tecniche, poi chiaro che essere a 3500 m non è come essere a 1500 m.
la conserva la farei volentieri... se non fosse che sarei da solo.
è per questo che ho posto queste domande, se no andavo e basta.
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Messaggioda Fitman » dom ago 26, 2012 23:24 pm

il.bruno ha scritto:meridiani montagne ce l'ho grazie.
nella domanda chiedevo appunto a livello di difficoltà tecniche, poi chiaro che essere a 3500 m non è come essere a 1500 m.
la conserva la farei volentieri... se non fosse che sarei da solo.
è per questo che ho posto queste domande, se no andavo e basta.

Sono stato oggi, giornata memorabile, che cielo!
non ho utilizzato nulla, se non il casco, perché qualche sassolino è facile che cada.
devi stare attento a cosa succede il giorno prima, perché se piove si può formare del ghiaccio e le difficoltà aumentano......
Se sul II II+ ti muovi bene su e giù non ci sono problemi, i passaggi non sono mai molto esposti basta prenderli con calma......
sul posto ho visto tre uncini per eventuali calate
Il percorso alto è ben segnalato, invece dal Passo Sagnette al Bivacco Andreotti i segni sono carenti, ci sono degli ometti, solo che con il buio (sono salito dal rifugio alle 5) si fa fatica ad individuarli
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Messaggioda il.bruno » lun ago 27, 2012 0:47 am

grazie :wink:
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Messaggioda grizzly » lun ago 27, 2012 9:25 am

Ti hanno già detto. Maaa.. quando saresti precisamente di preciso in zona? Magari una sgambata in coppa al Viso se pò pure fà...
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Messaggioda NoTrail » lun ago 27, 2012 10:18 am

E' stata la mia prima normale alpinistica, e l'ho fatta come il peggiore degli ingnoranti: zaino troppo pesante, troppa rumenta al seguito, poca roba da bere. Eppure è andata ed è stata un successone, tutto considerato.

Anche se i miei sono i consigli di un pivello, due suggerimenti li butto lì. Se la fai in due giorni (come secondo me è bello fare, per mille motivi), arriva al Quintino Sella nel tardo pomeriggio, il tramonto e l'atmosfera valgono davvero la pena. La mattina parti prima possibile, noi siamo partiti alle 5:30 ed era davvero troppo tardi, c'era la coda da smarcare in salita (l'orario è stato imposto dalla logistica del rifugio, la colazione si è fatta attendere purtroppo).
Se hai gambe e confidi nelle tue capacità, la salita fila via liscia ma piuttosto faticosa. Il primo, bellissimo, strappo fino al passo delle Sagnette è una bella ferrata da fare un po' in velocità ma con attenzione: io l'ho conclusa senza alcun problema e sono davvero un neofita. Se il meteo è buono, al passo ti godrai un alba degna di essere ricordata. Da lì, la salita è un po' noiosa fino all'Andreotti, terreno sfasciumoso, un po' di sali-scendi. Dal bivacco in su è pura libidine: bei passasggi di roccia facili, se riesci ad essere tra i primi non ti ritrovi a fare la coda com'è capitato a me, il che è stato abbastanza fastidioso data la bellezza della progressione. In men che non si dica (si fa per dire :-P ) sei in cima al Viso, e lo spettacolo che ti aspetta lassù lascia davvero senza fiato.

La discesa per me è stata infinita, perché non ero fisicamente e psicologicamente pronto, ma oggi, ad un anno di distanza, sarebbe già molto diverso. L'anno scorso ho cannato in pieno l'abbigliamento, lo zaino e soprattutto cibi/liquidi. Troppa sete, cibi pesanti e "faticosi" hanno reso la discesa più tosta di quanto non sia in realtà. Se sei scafato come mi pare di capire, non avrai problemi. Conta comunque che di strada se ne fa parecchia, e fino al rifugio Sella il terreno è sempre infido e richiede lucidità e piede saldo.

Per quanto riguarda l'attrezzatura: il casco è FONDAMENTALE, non si scherza, quella montagna scarica ai pazzi. A parte questo, nulla di particolare se vai in solitaria. Le doppie non hanno molto senso se hai un buon grado di confidenza con il sali-scendi alpino: la discesa si affronta quasi tutta faccia a valle salvo qualche passaggio, ma sono giusto due o tre punti un po' più delicati dove si disarrampica in tutta tranquillità.
Al rifugio ho conosciuto una coppia di skyrunner che salivano in leggerezza e velocità: non avevano davvero nulla, e sono andati e tornati alla grande (chiaro, non è cosa per tutti).

Goditi la salita e mandaci qualche foto!
A.
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Messaggioda Andreino » lun ago 27, 2012 15:14 pm

Ciao, per quel che mi pare di leggere e sapere di te, non avrai alcun problema e non avrai bisogno di nulla, se non del casco.
Mai fatto doppie sul Viso, son salito 6 o 7 volte...
Al limite, ecco, informati su che tempo ha fatto lassù nei 2 giorni precedenti, giusto per non beccare verglass o residui cospicui di grandinate o nevicate.
Ciao!
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Messaggioda cinetica » lun ago 27, 2012 15:30 pm

anche secondo me la normale si puo fare senza soci, forse potrebbe essere "comodo" un imbrago e cordino da ferrata per salire e scendere al passo sagnette e occhio che se bagnato il II grado potrebbe essere scivoloso. ciao
"Forse essere vivi è proprio questo:andare alla ricerca degli istanti che muoiono". Muriel Barbery dall'Eleganza del Riccio
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Messaggioda boris » lun ago 27, 2012 15:46 pm

ciao
anch'io sono interessato a questa cima.
tre anni fa avevo fatto il giro intorno e voglio tornarci facendo qualcosa di più.
che ne dite della via che parte dalla valle varaita, dormendo al bivacco Boarelli? secondo voi è super strapieno il weekend?
grazie
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Messaggioda il.bruno » ven ago 31, 2012 19:50 pm

grazie a tutti dei consigli, son salito lunedì pomeriggio al sella (e grazie anche a chi ha scritto mentre ero in auto...) e martedì mattina sulla montagna.
tutto ok, bellissima salita e altrettanto bella discesa.
effettivamente il tratto più impressionante è la ferrata delle sagnette, facile ma esposta, poi la parte alpinistica in alto in condizioni di asciutto (che ad esempio in questo momento non ci sono più) è fattibile con sicurezza da chiunque abbia un po' di esperienza di alpinismo.
occorre solo stare attenti a non seguire il segno giallo della via della lepre che porta a destra troppo presto, e a non smuovere i detriti. poi la roccia in sè non è male, è normale che su terrazzi e tratti appoggiati si accumuli del detrito.
a proposito dei segni gialli, sono veramente un pugno in un occhio.

se la dovessi rifare credo che salirei dalla val varaita. la ferrata delle sagnette mi ha fatto un po' pensare... (sono un ragazzo impressionabile), e nel bivacco essendoci meno posti letto è statisticamente più difficile trovare qualcuno che russa nella tua stanza.

dopo l'ascensione, ho fatto il giro del viso con amici saliti al sella mentre scendevo dalla vetta, con comodo e dormendo ancora al sella, al vallanta e al viso. bellissimo giro anche questo.
stamattina tentando di salire alle rocce fourion dal colle delle traversette abbiamo rinunciato causa vetrato sulle rocce esposte della cresta, per cui credo che anche sul monviso la situazione sia cambiata rispetto al mio passaggio.
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