Larcher in solitaria invernale sulla Nord della Lavaredo

Arrampicata e alpinismo su roccia in montagna

Larcher in solitaria invernale sulla Nord della Lavaredo

Messaggioda Enzolino » lun feb 23, 2004 20:21 pm

A distanza di una settimana pensavo di trovare articoli, opinioni, eccetera sulla solitaria di Larcher alla parete Nord della Cima Ovest delle Lavaredo. Invece niente!
Che strano ...

Secondo me ha fatto una cosa veramente ammirevole ... mi sembra la piu' impegnativa di questo inverno. Apparentemente molto piu' dura della solitaria di Anghileri sulla Nord del Civetta. Mi chiedo come faccia uno a tenersi su un 7b (e' obbligatorio) su una Nord in inverno e per giunta in solitaria ...

Mi inchino a tale coraggio e bravura.

Ciao

Lorenzo
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Re: Larcher in solitaria invernale sulla Nord della Lavaredo

Messaggioda Paolo Marchiori » lun feb 23, 2004 20:27 pm

Enzolino ha scritto:A distanza di una settimana pensavo di trovare articoli, opinioni, eccetera sulla solitaria di Larcher alla parete Nord della Cima Ovest delle Lavaredo. Invece niente!
Che strano ...

Secondo me ha fatto una cosa veramente ammirevole ... mi sembra la piu' impegnativa di questo inverno. Apparentemente molto piu' dura della solitaria di Anghileri sulla Nord del Civetta. Mi chiedo come faccia uno a tenersi su un 7b (e' obbligatorio) su una Nord in inverno e per giunta in solitaria ...

Mi inchino a tale coraggio e bravura.

Ciao

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bella sicuramente e bravissimo Larcher...ma (da ignorante) non paragonerei la Solleder in inverno alla Akut...
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Re: Larcher in solitaria invernale sulla Nord della Lavaredo

Messaggioda alison » lun feb 23, 2004 20:49 pm

L'invernale del Marco non è paragonabile a quella di Rolando...Prova ad andare in questi giorni sotto la Nord-Ovest e poi alle Lavaredo, te ne renderai conto personalmente!!
Comunque complimenti a Rolando.
alison
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Re: Larcher in solitaria invernale sulla Nord della Lavaredo

Messaggioda Enzolino » lun feb 23, 2004 20:51 pm

Paolo Marchiori ha scritto:bella sicuramente e bravissimo Larcher...ma (da ignorante) non paragonerei la Solleder in inverno alla Akut...
Perche'?
Per quanto ne so la Solleder e' molto piu' facile in termini di gradi (6a invece di 8a della Akut).
Forse paradossalmente questo la renderebbe piu' difficile perche' sul facile (= poggiato) c'e' molto piu' ghiaccio rispetto al difficile (= verticale, strapiombante) ... bisognerebbe chiedere a chi ha fatto entrambi. Ma chi ha arrampicato in inverno sa benissimo che le mani, col freddo gelido, tengono pochissimo e una via dal 7b obbligatorio significa che sei molto forte e, soprattutto, che sai soffrire molto. E nelle Lavaredo, in inverno, c'e' un freddo boia!!! Per me sarebbe roba da folli ... ancora piu' temibile della Solleder ...
Chissa' quanto ha arrampicato e quanto ha artificialato ...

Ciao

Lorenzo

PS> Alison. Puoi spiegarti meglio? Com'e' la NO del Civetta rispetto la N delle Lavaredo d'inverno?
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Re: Larcher in solitaria invernale sulla Nord della Lavaredo

Messaggioda Feo » lun feb 23, 2004 20:57 pm

Enzolino ha scritto:A distanza di una settimana pensavo di trovare articoli, opinioni, eccetera sulla solitaria di Larcher alla parete Nord della Cima Ovest delle Lavaredo. Invece niente!
Che strano ...


Forse perchè c'è poca diffusione di notizie? Per quel che ne so c'è solo un trafiletto su GoMountain. Gente come maurizio (latitante) o pf (non scrivono niente a riguardo. Vorranno tenersi emozioni per se...
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Re: Larcher in solitaria invernale sulla Nord della Lavaredo

Messaggioda alison » lun feb 23, 2004 21:04 pm

PS> Alison. Puoi spiegarti meglio? Com'e' la NO del Civetta rispetto la N d
elle Lavaredo d'inverno?[/quote]

1000 metri contro 500, camini e Colatoi ghiacciati, contro verticalita dove si fa tanto freddo ma neve poca, chiodatura della via, chiodi di merda piantati tanto tanto tempo fa contro soste sicure, quanto avra artificialato? Marco poco di sicuro, quanto freddo, tanto per tutte e due e un bel principio di congelamento per il Marco...ma noi non eravamo presenti......
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Messaggioda emiliano » lun feb 23, 2004 21:27 pm

Lorenzo Massarotto

1988 prima invernale solitaria al diedro Philipp-Flamm a Punta Tissi
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Re: Larcher in solitaria invernale sulla Nord della Lavaredo

Messaggioda Paolo Marchiori » lun feb 23, 2004 21:52 pm

Enzolino ha scritto:
Paolo Marchiori ha scritto:bella sicuramente e bravissimo Larcher...ma (da ignorante) non paragonerei la Solleder in inverno alla Akut...
Perche'?
Per quanto ne so la Solleder e' molto piu' facile in termini di gradi (6a invece di 8a della Akut).
Forse paradossalmente questo la renderebbe piu' difficile perche' sul facile (= poggiato) c'e' molto piu' ghiaccio rispetto al difficile (= verticale, strapiombante) ... bisognerebbe chiedere a chi ha fatto entrambi. Ma chi ha arrampicato in inverno sa benissimo che le mani, col freddo gelido, tengono pochissimo e una via dal 7b obbligatorio significa che sei molto forte e, soprattutto, che sai soffrire molto. E nelle Lavaredo, in inverno, c'e' un freddo boia!!! Per me sarebbe roba da folli ... ancora piu' temibile della Solleder ...
Chissa' quanto ha arrampicato e quanto ha artificialato ...

Ciao

Lorenzo

PS> Alison. Puoi spiegarti meglio? Com'e' la NO del Civetta rispetto la N delle Lavaredo d'inverno?


confermo quello che ti ha detto Alison...secondo me anche a chi non conosce le vie basta andare sotto le pareti a vedere...la Solleder è un lungo (sviluppo 1400 mt ca...) serpentone di camini e fessure sì facili che d'inverno s'impestano di neve e ghiaccio i tratti più facili anche se solo di IV°, sono ricoperti di neve....mentre la verticalità della Ovest di lavaredo la rende pulita dalla neve poi e lunga meno della metà, poi ci sono chiodi nuovi e spit...e non è poco...
Tanto di cappello comunque a Larcher, niente da dire...tra l'altro lui stesso su Go-mountain dice che l'obbligatorio di Akut è 6c+ e Larcher mi sa che sul 6c+ scala anche senza mani....
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Messaggioda sergio teresi » mar feb 24, 2004 11:16 am

Ma, insomma la Solleder è un sentiero paragonato ad Akut, e se ti passa la voglia di soffrire ti organizzi le doppie e giù, abbastanza veloce; per chi dice che ci sono chiodi e spit, pensi che il bravo Svab - d'estate - non è passato on sight, e forse non solo per la difficoltà oggettiva! Astner e Ties, per chi conosce lo stile dei sudtirolesi, non sono (ahimé Urban non c'è più) dei mitragliatori di protezioni; Kurt ha fatto qualcosina in Lavaredo (Barbier, Phantom, Iso 2000)...Anche a detta di Larcher, il primo tiro di Akut è protetto solo da friends e si aggira sul 7B: in solitaria, già questo tiro è un bel cinema. Parliamo dei bivacchi; in Civetta forse sono un po' più comodi, sulla Ovest non penso...Sulla Solleder, per uno forte come Anghilieri, si può scalare anche con i guanti, su Akut forse Dave Graham...
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Re: Larcher in solitaria invernale sulla Nord della Lavaredo

Messaggioda erik. » mar feb 24, 2004 11:50 am

alison ha scritto:L'invernale del Marco non è paragonabile a quella di Rolando...Prova ad andare in questi giorni sotto la Nord-Ovest e poi alle Lavaredo, te ne renderai conto personalmente!!
Comunque complimenti a Rolando.
alison


Sicuramente le condizioni di questi giorni della Solleder non sono neanche paragonabili a quelle trovate da Anghileri durante la sua salita(praticamente ottimali per un essere in inverno). :wink:
Questo non toglie nulla alla grande impresa affettuata da Marco
n'è diminuisce di valore la sua salita (certamente una dura lotta:vedi anche i principi di congelamenti).
Io mi limito ad inchinarmi di fronte a qualsiasi che osa solo immaginare (e poi realizzare) salite solitarie di questo calibro: non mi sembra corretto fare paragoni su imprese del genere.
Mandi.
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Messaggioda Feo » mar feb 24, 2004 11:53 am

Quindi qual'è il succo della questione?
Definire quale sia stata l'invernale più difficile?
Più dura? Più pura??
Mi sembra di stare al processo di Biscardi... suvvia :wink:
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Messaggioda Marco Anghileri » mar feb 24, 2004 17:44 pm

Ma perché si tende sempre a degenerare in questi antipatici discorsi che non porteranno mai ad una conclusione???
E poi mai dai diretti interessati ma sempre da qualcun altro!
Sono certo che nessun alpinista amante di un ?certo modo? d?andare in montagna (Alison ne sai qualcosa), parta per fare una via con l?intenzione di fare la salita o l?invernale o la solitaria invernale più dura di tutte le altre.
Ci va perché spera di trovare quello che cerca nel proprio alpinismo e con la voglia di vivere una grande esperienza, che prima di ogni altra cosa è una esperienza umana.
In questi giorni d?inverno, provo un sommo piacere nell?immaginare le sensazioni che avranno percepito gli autori di due grandi esperienze umane? Rossano Libera al Badile e Rolando Larcher in Lavaredo...senza il minimo pensiero di voler fare paragoni.
Queste trovano la loro completezza non nei gradi di difficoltà superati, nei dislivelli compiuti o nei materiali utilizzati, ma in tutti quegli aspetti umani (sensazioni, emozioni, stati d?animo?) che i salitori saranno andati a cercare e spero, avranno trovato. Ognuno a modo suo...

Ciao
Marco Anghileri
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Messaggioda simo il 4 CG » mar feb 24, 2004 17:47 pm

... come sempre immenso marco anghileri...
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Messaggioda Siloga66 » mar feb 24, 2004 18:54 pm

La nordovest in inverno non è difficile?
Basta buttar giu le doppie per scendere dalla Solleder?
Salire sui quinti e sesti incrostati di neve e ghiaccio coi guanti?
1.180 mt di dislivello sono uguali a 500 mt.?
6a, piu facile di 8a ?
NO COMMENT. NON VOGLIO ALZARE UN'ALTRO POLVERONE COME IN UN ALTRO TOPIC, DOVE QUALCUNO HA DETTO CHE HO L'INTELLIGENZA DI BERLUSCONI (PS: il quale intanto è Presidente del Consiglio).
Te salùdi.
Passano le mode ma in Germania la moda dei calzini con i sandali passerà mai.
Ma i tedeschi son fighi lo stesso.
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Messaggioda Ivo Rabanser » mer feb 25, 2004 14:21 pm

Le invernali in solitaria degli ultimi anni in Dolomiti, che mi hanno maggiormente impressionato sono:

Diedro Philipp sulla Nord-Ovest della Civetta (L. Massarotto)
Solleder sulla stessa parete (M. Anghileri)
Jori sulla Nord-Est del Agnèr (I. Ferrari).

Pareti all'ombra, alte più di mille metri, con roccia, ghiaccio e neve... il tutto soli soletti, tanto di capello!

E da non dimenticare altre splendide realizzazioni meno pubblicizzate, come le imprese invernali dei cecoslovacchi, ecc.

I.
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Messaggioda erik. » mer feb 25, 2004 15:44 pm

Ivo Rabanser ha scritto:Le invernali in solitaria degli ultimi anni in Dolomiti, che mi hanno maggiormente impressionato sono:

Diedro Philipp sulla Nord-Ovest della Civetta (L. Massarotto)
Solleder sulla stessa parete (M. Anghileri)
Jori sulla Nord-Est del Agnèr (I. Ferrari).

Pareti all'ombra, alte più di mille metri, con roccia, ghiaccio e neve... il tutto soli soletti, tanto di capello!

E da non dimenticare altre splendide realizzazioni meno pubblicizzate, come le imprese invernali dei cecoslovacchi, ecc.

I.


Non è proprio degl'ultimi anni e neanche in dolomiti ma che dire della invernale di Casarotto al diedro Cozzolino (Mangart)?
20 giorni tra dicembre e gennaio in uno dei posti piu' freddi d'italia con condizioni in parete davvero mostruose.La leggenda narra che in un sol giorno Renato sali' appena 20m ma non desistette...
Grande esempio di forza e caparbieta'......
erik.
 
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Messaggioda Davide62 » gio feb 26, 2004 20:21 pm

mpz129 ha scritto:
Ivo Rabanser ha scritto:Le invernali in solitaria degli ultimi anni in Dolomiti, che mi hanno maggiormente impressionato sono:

Diedro Philipp sulla Nord-Ovest della Civetta (L. Massarotto)
Solleder sulla stessa parete (M. Anghileri)
Jori sulla Nord-Est del Agnèr (I. Ferrari).

Pareti all'ombra, alte più di mille metri, con roccia, ghiaccio e neve... il tutto soli soletti, tanto di capello!

E da non dimenticare altre splendide realizzazioni meno pubblicizzate, come le imprese invernali dei cecoslovacchi, ecc.

I.


Non è proprio degl'ultimi anni e neanche in dolomiti ma che dire della invernale di Casarotto al diedro Cozzolino (Mangart)?
20 giorni tra dicembre e gennaio in uno dei posti piu' freddi d'italia con condizioni in parete davvero mostruose.La leggenda narra che in un sol giorno Renato sali' appena 20m ma non desistette...
Grande esempio di forza e caparbieta'......

Sono quasi completamente a digiuno di "Dolomiti", so che co'sè il diedro Philipp alla Civetta e la Solleder sulla stessa parete (più o meno), ho anche in mente i versanti nord delle delle cime di Lavaredo.
Sono occidentalista e a mio parere credo che la cima Ovest di Lavaredo stia alla Civetta come il G. Capucin sta alla nord delle Jorasses.
Questo solo per paragonare due generi di pareti differenti per lunghezza e morfologia.
Resta il fatto che Rolando ha le palle.
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Messaggioda Maurizio » ven feb 27, 2004 8:48 am

Per rispondere a Feo... No, non sono latitante...leggo, ogni tanto. Sono d'accordo con Marco e sono felice sia intervenuto lui stesso a dire le cose che ha detto. Non mi piacciono le discussioni da bar sport, ma noi italiani siamo fatti così, e ci ricadiamo inevitabilmente.
Ero al corrente con pochissimi dei progetti di Rolando e fremevo al pensarlo sulla parete nord. Voleva mettersi alla prova, vivere un'avventura, fare qualcosa di diverso. Ognuno sceglie la parete secondo i propri sogni, il sentimento del momento. Per me è sempre stato così, credo che per Rolando e gli altri alpinisti non sia diverso
Due giorni prima che partisse sono andato a sciare al Passo Sella. Le Dolomiti erano bellissime, risplendevano di luce. Stavo sciando, ma morivo dalla voglia di arrampicare. Guardavo Niagara o la Nord del Sassolungo, e sarei partito il giorno dopo per arrampicare anche al freddo di una parete nord, senza pensare a niente se non alla voglia di stare in montagna. Anche io sono tanti anni che non faccio invernali, come Rolando. Ma sarei partito subito. Credo ci sia poco altro da dire.

ciao

Maurizio
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Messaggioda Paolo Marchiori » ven feb 27, 2004 10:14 am

io invece sono sostenitore delle chiacchere "da bar sport" finchè sono "benigne".
Sinceramente non vedo perchè non bisogni discutere su realizzazioni di fuoriclasse impossibili al 99.9% della gente che è qui dentro, basta dire cose che abbiano un senso, conoscere almeno l'ambiente dentro le quali si sono svolte queste azioni. Io, per esempio, sull'invernale del Libera al Badile, non ho quasi parlato perchè è un ambiente che non conosco, ma sulle dolomiti non vedo perchè non posso commentare, paragonare realizzazioni di altri, fermo restando il rispetto per gli autori... E' vero, sono chiacchere inutili, come lo sono una parte delle discussioni qui dentro, ma non fanno del male a nessuno...e poi non ditemi che NESSUNO ha mai parlato e/o commentato più o meno benevolmente una o l'altra salita pur non essendo lui stesso il salitore...
saluti a tutti.
P.
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Messaggioda pf » ven feb 27, 2004 11:57 am

Il Paolo non ha tutti i torti, sono proprio gli alpinisti e gli scalatori i primi frequentatori da bar sport.
Però nel caso di solitarie invernali secondo me i confronti sono proprio improponibili, persino sulla stessa via!
Poi ci sono le invernali a 20 gradi con l'inversione termica sulle Sud, ma quello è un altro discorso.
Io sono un grande tifoso "bar sport" di Marco perchè ispira simpatia solo a sentirlo parlare, eppoi ha avuto un oceano di sfiga negli ultimi tempi.
Ed è la prova vivente che non si è solitari per incomunicabilità col prossimo!!!
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