Quelli che... vanno su come i treni

Arrampicata e alpinismo su roccia in montagna

Quelli che... vanno su come i treni

Messaggioda popegapon » ven set 05, 2014 13:14 pm

Non so se vi è mai capitato di essere superati su una via. A me si. Ci sono rimasto malissimo. Credevo di essere fortissimo, tra i più forti e veloci e invece ho visto che in giro ce ne sono di velocissimi.
Mi sono recato con altri due modesti arrampicatori di pianura a ripetere una via godereccia e goliardica su una bella cima dolomitica, secondaria forse ma bella di sicuro. Una via da conigli, con tanto di fix sui tiri e anello alle soste. Proprio quello che ci vuole per stare beati in compagnia a sparare due ca,,te alle soste e prendersi un po in giro sui tiri, le ultime soddisfazioni che ci possiamo togliere in arrampicata. Mentre saliamo su arrivano dal basso altre due cordate, prima una poi l?altra e noi avanti lenti e contenti. I tiri scorrono uno dietro l?altro quinti e quinti più, pare anche sesto meno, sembra che sulla via ci sia posto per tutti ma poi la pacchia finisce. Appena si inizia ad annusare la vetta il gioco si fa duro sul terzo più di blocco. Scattano i sorpassi e le false cortesie. Possiamo passare? Sai noi abbiamo molti impegni... Se non ti dispiace passerei? vado a far sosta più su? unisco i tiri? sai com?è?

Appello ai fortissimi e velocissimi: con tutte le vie ABO che ci sono in giro, perché non andate li a salirvi in testa tra voi campioni e lasciate a noi mediocri il gusto di un terzo grado a vista senza i vostri intrecci di corde davanti al naso ?
Ci siamo divertiti tantissimo, vi abbiamo anche fatto le foto.
Siete bellissimi, però le foto sono venute un pochino mosse?
siete troppo veloci !!
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Messaggioda alberto60 » ven set 05, 2014 14:31 pm

io non li avrei fatti passare.

Che si alzassero prima la mattina, visto che avevano molti impegni.....

Ale, non tel la prendere. Un grande di nome Armando diceva: si sono un alpinista lento. Non capisco perchè dopo aver tanto desiderato la montagna. Adesso che ci sono dovrei avere fretta.
Ultima modifica di alberto60 il ven set 05, 2014 14:36 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda coniglio » ven set 05, 2014 14:31 pm

non capisco il problema :roll:
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Messaggioda al » ven set 05, 2014 14:38 pm

Hai ragione.
Però è un po come sulle strade di montagna: vuoi andare piano, benissimo, però ogni tanto accosti e fai passare quelli dietro.
E' solo una questione di educazione.
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Messaggioda alberto60 » ven set 05, 2014 15:49 pm

al ha scritto:Hai ragione.
Però è un po come sulle strade di montagna: vuoi andare piano, benissimo, però ogni tanto accosti e fai passare quelli dietro.
E' solo una questione di educazione.


l'educazione non è a senso unico.
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Messaggioda popegapon » ven set 05, 2014 16:09 pm

Coniglio: non vedi il problema perchè non c'è nessun problema, era solo un piccolo episodio

Al: siamo stati educatissimi credimi, cosi educati da stupirci della nostra reazione Ghandiana

Alberto60: non li abbiamo fatti passare, ci hanno superato di forza erano irresistibili su terzo!


velocemete vi saluto :D
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Messaggioda Piero26 » ven set 05, 2014 16:29 pm

incrociar corde non è mai una bella cosa, la sensazione è proprio triste :roll: , ci sta solo su vie lunghe a mio parere

.. poi la scusa degli impegni mi fa un po' vomitare :?
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Messaggioda grizzly » ven set 05, 2014 16:37 pm

Io lascio sempre passare. Andate, currite, andatevinnneacafottere... In genere sono tutti con grossi problemi... a casa qualcuno li aspetta per randellarli se non arrivano in temp, hanno dimenticato le sigarette e sono in crisi d'astinenza, hanno una sete fottuta e non vedono l'ora di arrivare alla macchina dove si berranno la Gatorade, sono vecchietti e vogliono dimostrare di essere ancora in grado di scalare veloci... insomma perché non aiutarli a risolvere queste loro crisi? Ci vuol poco... va va... corri... corri rintintin che anche oggi devi bollare in tempo...
Una volta invece mi ricordo di essermi messo a correre... diomio erano dei milaneis... non ci vedevano più... non riuscivano a superare... ziopinguin... arrivati alle soste ero già partito... elamadunina... corri corri... ma niente... io sempre su... poveretti, un po' mi dispiace. Erano così infoiati che gli si sono imbrigliate le doppie... li vedevo dalla base sacramentare in longobardo... :lol:
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Messaggioda alberto60 » ven set 05, 2014 16:38 pm

a me arrampicando negli Stati Uniti mi è capitato che chi primo arriva primo alloggia. Chi arriva dopo o sta dietro o se ne va da un'altra parte.

Certamente non si sorpassa la gente facendo casino con le corde.


ma è passato tanto tempo e anche li possono essere cambiate le cose.
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Messaggioda coniglio » ven set 05, 2014 19:12 pm

con gente alle spalle che scalpita e mi pressa io non ce la faccio proprio...
preferisco far passare.
persino in falesia se so che uno che ci mette meno di me sta scalpitando
gli cedo volentieri il turno.
mi piace scalare rilassato e senza alcuna pressione o forzatura.
di nessun tipo.
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Messaggioda AlbertAgort » ven set 05, 2014 19:14 pm

io ho fatto poche vie in 10 anni, forse meno di 40, e gente non ne ho quasi mai trovata, dato che non vado su vie frequentate.
Quando ne ho trovata, in genere non l'ho fatta passare a meno di esplicita richiesta. Alzatevi prima. Si può attaccare alle 9 invece che alle 11.

Non per niente, ma perchè far passare una cordata vuol dire perdere tempo.
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Messaggioda rocciaforever » ven set 05, 2014 19:20 pm

coniglio ha scritto:con gente alle spalle che scalpita e mi pressa io non ce la faccio proprio...
preferisco far passare.
persino in falesia se so che uno che ci mette meno di me sta scalpitando
gli cedo volentieri il turno.
mi piace scalare rilassato e senza alcuna pressione o forzatura.
di nessun tipo.


8O
Coniglio....quando ho letto le prime due righe già mi immaginavo la scena di due cordate su un monotiro.... :smt044
"Il segreto del successo è la perseveranza verso lo scopo" B.D.


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Messaggioda Roberto » ven set 05, 2014 19:41 pm

Tanti anni fa, diciamo quasi trenta, Luca ed io salivamo una via per noi impegmativa. Arriva il "top di turno" (assicurato dalla fighetta di turno) e ci sorpassa. Il modo con cui il tipo ci passò mi ha lasciato, li per li, offeso. Ma eravamo giovani e vedevamo questi tizi come scusabili di tutto: erano i forti.
Dopo qualche anno, il "top di turno" l' ho rinconto. Ormai non sono più un novizio, faccio i miei bei gradi e apro vie. Il "top di turno" mi chiede se voglio scalare con lui ed io accetto. Mi dico, finalmente arrampicherò con uno con le palle, se non passo io, passa lui di sicuro.
Senza prolungarmi in racconti particolari, ho poi scoperto che il "top di turno" faceva sempre le stesse vie, che ormai conosceva a memoria, e che godeva nel sorpassare i "normali di turno", come noi.
Morale della favola, "Il top di turno", messo a confronto con un impegno serio, ha mollato ed ha passato a me la patata bollente.
Il tizio non ricorderà di certo quel giorno in cui ci sorpassò in modo così insolente, ma di certo ricorda bene la figura di merda che fece con me.
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Messaggioda tauferock » ven set 05, 2014 21:17 pm

Se quest'estate nelle dolomiti hai trovato ben 3 cordate sulla stessa via... non era certo una cima secondaria.

Se ti sorpassano, lasciali sorpassare, chi se ne frega!
Se ti intrecciano le corde, non sono top ma sfigatelli.

Mi ripeto, lo scopo dell'arrampicata è solo ed esclusivamente il divertirsi.
Credo che la giornata andrebbe apprezzata lo stesso anche se ti hanno sorpassato!
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Re: Quelli che... vanno su come i treni

Messaggioda Danilo » ven set 05, 2014 22:13 pm

popegapon ha scritto:Non so se vi è mai capitato di essere superati su una via. A me si. Ci sono rimasto malissimo. Credevo di essere fortissimo, tra i più forti e veloci e invece ho visto che in giro ce ne sono di velocissimi.
Mi sono recato con altri due modesti arrampicatori di pianura a ripetere una via godereccia e goliardica su una bella cima dolomitica, secondaria forse ma bella di sicuro. Una via da conigli, con tanto di fix sui tiri e anello alle soste. Proprio quello che ci vuole per stare beati in compagnia a sparare due ca,,te alle soste e prendersi un po in giro sui tiri, le ultime soddisfazioni che ci possiamo togliere in arrampicata. Mentre saliamo su arrivano dal basso altre due cordate, prima una poi l?altra e noi avanti lenti e contenti. I tiri scorrono uno dietro l?altro quinti e quinti più, pare anche sesto meno, sembra che sulla via ci sia posto per tutti ma poi la pacchia finisce. Appena si inizia ad annusare la vetta il gioco si fa duro sul terzo più di blocco. Scattano i sorpassi e le false cortesie. Possiamo passare? Sai noi abbiamo molti impegni... Se non ti dispiace passerei? vado a far sosta più su? unisco i tiri? sai com?è?

Appello ai fortissimi e velocissimi: con tutte le vie ABO che ci sono in giro, perché non andate li a salirvi in testa tra voi campioni e lasciate a noi mediocri il gusto di un terzo grado a vista senza i vostri intrecci di corde davanti al naso ?
Ci siamo divertiti tantissimo, vi abbiamo anche fatto le foto.
Siete bellissimi, però le foto sono venute un pochino mosse?
siete troppo veloci !!

:D
fai vedere anche a noi le foto degli intrecci di corde..
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Messaggioda Danilo » ven set 05, 2014 23:41 pm

alberto60 ha scritto:io non li avrei fatti passare.

Che si alzassero prima la mattina, visto che avevano molti impegni.....

Ale, non tel la prendere. Un grande di nome Armando diceva: si sono un alpinista lento. Non capisco perchè dopo aver tanto desiderato la montagna. Adesso che ci sono dovrei avere fretta.

io non li avrei fatti passare un bel para de balle..
se tu mi vedi arrivare dal dietro più veloce di te a 5 metri metti diligentemente la freccia senza fiatare,ti scansi e parcheggi nell'area di sosta più vicina attendendo che io e tutta la mia cordata transitiamo e tutto questo senza bisogno che te lo dica verbalmente.
se io ti vedo arrivare dal dietro più veloce di me a 5 metri metto la freccia diligentemente senza fiatare,mi scanso e parcheggio nell'area di sosta più vicina attendendo che te e tutta la tua cordata transitiate e tutto questo senza bisogno che tu me lo dica verbalmente.
questo è ciò che riporta l'articolo 227/bis del codice della strada

ma in sè il problema nostro non è questo,il vero cruccio fonte di notti insonni del ministero dei trasporti è se dobbiamo contrassegnare oppure non dobbiamo contrassegnare,magari con appositi cartelli segnalatori,gli autoarticolati,gli autosnodati e tutti gli altri veicoli considerati pesanti,insidiosi e pericolosi per la nostra sicurezza sulle strade :roll:
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Messaggioda OdinEidolon » sab set 06, 2014 9:51 am

Boh, io sono molto lento quando arrampico, indi forse sono più abituato a far passare senza problemi. Sull'ultima via (da veri pippon, checché ne dica il Vecchio) che abbiamo fatto, lo spigolo alla Gusela del Nuvolau, che saranno 200m circa, ci han superato due o tre cordate 8O.
Di cui una capitanata da una guida ampezzana decisamente scortese che, avendo fatto sosta sotto il ghiaione, esattamente in mezzo al canale (genio!), ha insultato tutto il mondo (noi compresi) quando gli è arrivato un bel sasso su una mano come regalo dalla cordata sopra di noi. Preferisco averli sopra: non si sa mai che se una corda smuove un sasso 'sta gente è pure capace di denunciarti.

Sinceramente alla gentile richiesta di superarmi non mi offendo minimamente. Però è anche vero che sono abituato a IV e V. Su vie magari più verticali e con meno possibilità di sostare a caso ovunque può essere più fastidioso.

Ricordo che una cordata ci ha superato anche sul diedro Dallago al Cason di Formin, anche in quel caso erano stati gentilissimi e nessun problema.
Ultima modifica di OdinEidolon il sab set 06, 2014 12:41 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Roberto » sab set 06, 2014 12:27 pm

A proposito di sorpassi, non posso fare a meno di riproporre questo bellissimo sorpasso, raccontato da Davide Scaricabarozzi (nel forum Davide62):

Te la racconto volentieri anche se non è nulla di speciale.
Nell'estate del 95 sono andato allo Sperone Frendo sull'Aiguille du Midì, è una via lunga di misto, molto bella e classicissima (ti piacerebbe).
Io e mio fratello abbiamo bivaccato all'attacco per risparmiare un'oretta di marcia dal rifugio e poter attaccare per primi e così è stato.
Alle prime luci del giorno veniamo raggiunti da una cordata che saliva a razzo, ed era appunto Berò (così faccio prima) con un amico.
Dopo il solito scambio di convenevoli (Berò era imbarazzato perché l'avevo riconosciuto) ci superano andando di conserva dove noi facevamo alcuni tiri (era IV grado) e in breve scompare alla nostra vista.
Verso le 10 terminiamo di salire il tratto roccioso e comincia una cresta di neve e ghiaccio piuttosto ripida, in alto a circa 150 metri da noi l'altra cordata sta per attaccare un'altro sperone di roccia (più difficile e vetrato).
Come nei peggiori racconti ?bonattiani? non ci siamo accorti che il tempo sta cambiando (le previsioni davano bello!), la cima dell'Aiguille du Midì viene raggiunta da certi nuvoloni neri e anche il cielo sopra la valle dell'Arve si copre in pochissimo tempo, sinceramente ci caghiamo in mano.
Si alza il vento e un temporale si scatena 400 metri più in alto, di scendere non se ne parla (ormai siamo già parecchio alti) e proseguiamo accelerando il passo.

Berò e socio scompaiono inghiottiti dalla nebbia, comincia a tuonare e grandinare, noi siamo sulla sottile cresta di ghiaccio che muore in un bombamento più ripido, siamo avvolti da un marasma terribile, mi sembra di essere Desmaison sulle Jorasses.
Raggiungiamo le rocce che nel frattempo si sono coperte di grandine, neve e sono fradice (adesso abbiamo davvero paura), praticamente inscalabili, sappiamo che c'è la possibilità di evitarle risalendo (sia a destra che a sinistra) un ripidissimo canalino di ghiaccio che termina sotto un seracco consentendo di aggirarlo per poi finire sugli ultimi pendii di neve che portano finalmente in cresta.
Ci ingaggiamo nel canalino nella nebbia più fitta sotto una sferza di freddo e grandine, viene giù di tutto, velocissimi facciamo retromarcia (mò siamo quasi nel panico) e ci riportiamo alla base dello sperone roccioso.
Di salire il canalino manco se ne parla, di scalare le rocce nemmeno, di scendere col cavolo.
Decidiamo di fermarci sotto le rocce (intanto continua il finimondo) e aspettare, nella speranza di non essere fulminati, che il peggio passi, dicendoci che un temporalone così non può durare a lungo e che una volta passato il canalino potrà essere salito (e lungo un bel 250 metri e a 70°).
Guardo l'orologio e vedo che sono già le 14:40, è tardissimo e mancano ancora 450 metri buoni per essere fuori.

Improvvisamente sopra di noi una figura scura sfumata dalla nebbia sta scendendo calata dall'alto... è Berò
Ci dice di dargli una delle nostre due mezze, ci ha visto presi dal temporale prima del tratto difficile e ha capito che eravamo in merda.
Si lega alla mezza e mi dice che salirà fino alla sosta sopra (dopo questi 50 metri le rocce diventano un po' più facili) e da lì mi recupererà.
Velocissimo risale assicurato dal compagno e facciamo così un'unica cordata.
Assicurato e tirato supero coi ramponi ai piedi questo tratto (con due passaggi di V+ ) e faccio lo stesso con mio fratello.
Alla sosta trovo Berò che sorride e mi dice - «Da qui nessun problema solo un pò d'elettricità».
Non trovo le parole per ringraziarlo, ma lui schiva questi ringraziamenti con una modestia esemplare, dicendoci che non avremmo mai superato le rocce in quello stato (lui si però...) e il canale con quel fiume di roba che scendeva.

Proseguiamo legati tutti insieme, con il socio di Berò (un ragazzotto francese di nome Vic) in testa, a tiri di corda per circa 200 metri, poi finiamo la nostra salita in cresta superando gli ultimi pendii di neve (sulla linea di massima pendenza) stando lontani dalle rigole.
Il temporale si è allontanato e non grandina più, il tempo non è bello ma sicuramente molto migliorato.

Arrivati alla stazione dell'Aiguille ci sono stati scambi di vigorose pacche sulle spalle (sembrava che fossimo amici da sempre), grasse risate e gran rilassamento. Intanto un debole sole era sbucato tra una nuvola e l'altra lasciandoci intravedere alcune cime completamente imbiancate dalla grandine e dalla neve.
Erano le 18:30, esattamente 16 ore dalla nostra partenza dal bivacco.
Sull'Aiguille c'erano ancora un mucchio di turisti giapponesi (e chi li ammazza quelli!) e le funivie funzionavano ancora, siamo così potuti scendere a Chamonix.

Patrick non voleva nemmeno che gli offrissimo da bere, ma siamo comunque finiti in una brasserie a mangiare la pierrade e scolarci la birra.
Conservo la diapositiva con Berò, tra me e mio fratello, sorridente e imbarazzato in cima all'Aiguille du Midì sotto un tiepido sole.
Senza il suo aiuto (e poteva già essere fuori da tempo) sarebbero stati cazzi.
Davvero una persona grande...

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Messaggioda coniglio » sab set 06, 2014 12:55 pm

Roberto ha scritto:A proposito di sorpassi, non posso fare a meno di riproporre questo bellissimo sorpasso, raccontato da Davide Scaricabarozzi (nel forum Davide62):

Te la racconto volentieri anche se non è nulla di speciale.
Nell'estate del 95 sono andato allo Sperone Frendo sull'Aiguille du Midì, è una via lunga di misto, molto bella e classicissima (ti piacerebbe).
Io e mio fratello abbiamo bivaccato all'attacco per risparmiare un'oretta di marcia dal rifugio e poter attaccare per primi e così è stato.
Alle prime luci del giorno veniamo raggiunti da una cordata che saliva a razzo, ed era appunto Berò (così faccio prima) con un amico.
Dopo il solito scambio di convenevoli (Berò era imbarazzato perché l'avevo riconosciuto) ci superano andando di conserva dove noi facevamo alcuni tiri (era IV grado) e in breve scompare alla nostra vista.
Verso le 10 terminiamo di salire il tratto roccioso e comincia una cresta di neve e ghiaccio piuttosto ripida, in alto a circa 150 metri da noi l'altra cordata sta per attaccare un'altro sperone di roccia (più difficile e vetrato).
Come nei peggiori racconti ?bonattiani? non ci siamo accorti che il tempo sta cambiando (le previsioni davano bello!), la cima dell'Aiguille du Midì viene raggiunta da certi nuvoloni neri e anche il cielo sopra la valle dell'Arve si copre in pochissimo tempo, sinceramente ci caghiamo in mano.
Si alza il vento e un temporale si scatena 400 metri più in alto, di scendere non se ne parla (ormai siamo già parecchio alti) e proseguiamo accelerando il passo.

Berò e socio scompaiono inghiottiti dalla nebbia, comincia a tuonare e grandinare, noi siamo sulla sottile cresta di ghiaccio che muore in un bombamento più ripido, siamo avvolti da un marasma terribile, mi sembra di essere Desmaison sulle Jorasses.
Raggiungiamo le rocce che nel frattempo si sono coperte di grandine, neve e sono fradice (adesso abbiamo davvero paura), praticamente inscalabili, sappiamo che c'è la possibilità di evitarle risalendo (sia a destra che a sinistra) un ripidissimo canalino di ghiaccio che termina sotto un seracco consentendo di aggirarlo per poi finire sugli ultimi pendii di neve che portano finalmente in cresta.
Ci ingaggiamo nel canalino nella nebbia più fitta sotto una sferza di freddo e grandine, viene giù di tutto, velocissimi facciamo retromarcia (mò siamo quasi nel panico) e ci riportiamo alla base dello sperone roccioso.
Di salire il canalino manco se ne parla, di scalare le rocce nemmeno, di scendere col cavolo.
Decidiamo di fermarci sotto le rocce (intanto continua il finimondo) e aspettare, nella speranza di non essere fulminati, che il peggio passi, dicendoci che un temporalone così non può durare a lungo e che una volta passato il canalino potrà essere salito (e lungo un bel 250 metri e a 70°).
Guardo l'orologio e vedo che sono già le 14:40, è tardissimo e mancano ancora 450 metri buoni per essere fuori.

Improvvisamente sopra di noi una figura scura sfumata dalla nebbia sta scendendo calata dall'alto... è Berò
Ci dice di dargli una delle nostre due mezze, ci ha visto presi dal temporale prima del tratto difficile e ha capito che eravamo in merda.
Si lega alla mezza e mi dice che salirà fino alla sosta sopra (dopo questi 50 metri le rocce diventano un po' più facili) e da lì mi recupererà.
Velocissimo risale assicurato dal compagno e facciamo così un'unica cordata.
Assicurato e tirato supero coi ramponi ai piedi questo tratto (con due passaggi di V+ ) e faccio lo stesso con mio fratello.
Alla sosta trovo Berò che sorride e mi dice - «Da qui nessun problema solo un pò d'elettricità».
Non trovo le parole per ringraziarlo, ma lui schiva questi ringraziamenti con una modestia esemplare, dicendoci che non avremmo mai superato le rocce in quello stato (lui si però...) e il canale con quel fiume di roba che scendeva.

Proseguiamo legati tutti insieme, con il socio di Berò (un ragazzotto francese di nome Vic) in testa, a tiri di corda per circa 200 metri, poi finiamo la nostra salita in cresta superando gli ultimi pendii di neve (sulla linea di massima pendenza) stando lontani dalle rigole.
Il temporale si è allontanato e non grandina più, il tempo non è bello ma sicuramente molto migliorato.

Arrivati alla stazione dell'Aiguille ci sono stati scambi di vigorose pacche sulle spalle (sembrava che fossimo amici da sempre), grasse risate e gran rilassamento. Intanto un debole sole era sbucato tra una nuvola e l'altra lasciandoci intravedere alcune cime completamente imbiancate dalla grandine e dalla neve.
Erano le 18:30, esattamente 16 ore dalla nostra partenza dal bivacco.
Sull'Aiguille c'erano ancora un mucchio di turisti giapponesi (e chi li ammazza quelli!) e le funivie funzionavano ancora, siamo così potuti scendere a Chamonix.

Patrick non voleva nemmeno che gli offrissimo da bere, ma siamo comunque finiti in una brasserie a mangiare la pierrade e scolarci la birra.
Conservo la diapositiva con Berò, tra me e mio fratello, sorridente e imbarazzato in cima all'Aiguille du Midì sotto un tiepido sole.
Senza il suo aiuto (e poteva già essere fuori da tempo) sarebbero stati cazzi.
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Messaggioda OdinEidolon » sab set 06, 2014 12:57 pm

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