

certo che la via è bella e intensa ambiente fa-vo-lo-so, il posto è ben poco frequentato dagli arrampicatori, e poi se la giornata è bella (direi prerequisito essenziale per apprezzarla a pieno) è impagabile arrampicare guardando la piatta pianura e il mare in lontananza dove, osservando bene, si può vedere il drugo che va a caparozoi in laguna con stivali e maglietta a righe da marinante, anche l?aerea discesa per la ferrata marmol è molto godibile e panoramica (compatibilmente con il grado di sfinimento), magari per qualche animo più sensibile, può anche essere affascinante ripercorrere una di quelle linee su cui il mitico Riccardo Bee si è ingaggiato in una delle sue incredibili solitarie ed invernali.
aperta dalla cordata Garna, Gianeselli, Viel 1966
L?ultima ripetizione registrata sul libro delle ascensioni del rifugio è del 2004 di Toni Zuech
Consigliamo di raddoppiare le misure camalot rosso giallo e blù
Pur essendo una Via aperta inizialmente in artificiale, rimanendo su difficoltà ??abbastanza?? umane si azzerano solo alcuni passi sull?ultimo tiro duro del diedro
Come tempi a grandi linee:
Dalle casere bortot al 7° alpini Circa 2- 2,30 ore
dal 7 alpini all?attacco 2 ore e 30
4 5 ore per la via fino in vetta
Via molto sostenuta, Roccia generalmente buona con qualche trattino delicato, presenti numerosi cunei di legno assolutamente inutilizzabili. Soste su chiodi o spuntoni, pochi chiodi di progressione, se ne trovano diversi sull?ultimo tiro del diedro di 6 a0, quasi tutti sono buoni, generalmente buona anche la possibilità di proteggersi.
L?avvicinamento, che si svolge su roccette generalmente sane ma ricoperte di detrito su difficoltà di 2 con qualche trattino di 3, non presenta problemi di orientamento.
Percorrere la ferrata zacchi fin che si vede l?unica possibilità di prendere le rampe che portano verso il diedro (poco prima di una spalla)e poi .... un po di fantasia puntando alla base del diedro.
La relazione della guida del cai-touring non è gran che ma è sufficiente.
L?attacco è sulla dx della verticale del diedro.
Seguire la linea meno difficile rimanendo inizialmente sulla dx per poi entrarvi con un breve traverso il 3 tiro.
L?ultimo tiro si svolge su diedro grigio appoggiato di 4 5 che si segue finchè si impenna e diventa di roccia marcia, a questo punto è evidente che bisogna attraversare verso sx fino a una facile rampa e poi per stretta cengetta altri 20 metri fin ad arrivare al canale che porta in vetta.
Si capisce bene quando ma non precisamente dove attraversare, primi metri del traverso sono ?na bella rogna marcia ? ma forse abbiamo sbagliato.
Poi seguire il canale su facili roccette ed erba per altri 100 metri fino alla cima.
Discesa eterna 2000 metri di dislivello
buon divertimento ... o sfinimento