Voglio porre l'attenzione sul progetto di messa in sicurezza di sei vie di Gino Soldà sulle piccole dolomiti.
Il progetto è nato dalle sezioni del cai di Valdagno e Recoaro in collaborazione con le guide alpine dell'alto vicentino e finanziato in parte dalla comunità montana agno-chiampo.
Il problema è il solito se vogliamo: IL MODO.
Cosa si intende per messa in sicurezza? Ultimamente quasta frase come la parola "restaurazione" mi spaventa.
Mi spaventa perchè molto spesso le vie che si percorrono dopo detta restaurazione non sono più le stesse.
Quest'opera di sistemazione ha coinvolto per ora 2 vie: la diretta Soldà in sisilla e l'omonima al dito di Dio.
Sulla prima via sono stati usati e aggiunti in gran numero chiodi d'acciaio (penso artiginali) molto robusti, infissi (dove non si poteva normalmente) praticando fori e poi resinando il tutto.
Poco male per il 1° e 3° tiro della via in quanto erano già spittati da tempo. Il 1° da molti anni era ripetuto come monotiro.
Il 2° tiro purtroppo io non l'ho mai percorso prima della risistemazione. A detta dei tanti ripetitori presentava un solo chiodo a metà ed era integrabile abbastanza difficilmente. Era divenuto famoso e temibile per il famigerato passo del gatto (un ristabilimento su toppe d'erba). effettivamente questo tiro, sul V grado, era il più pericoloso della via.
Attualmente i chiodi resinati sono molti e il tiro è sicuro, però è anche decisamente più sporco di una volta, perchè il "manutentore" ha scavato col piccone le cengie, portando alla luce nuova roccia, e di conseguenza sporcando di terra quasi l'intero tiro che dovrà attendere un anno sicuro perchè si pulisca. In questo modo non esiste più neanche il tanto famoso "passo del gatto".
La via Soldà al dito di Dio è già stata al centro dell'attenzione alcuni anni fa, dopo una spittatura quasi seriale da parte di una nota guida locale, quando alcuni miei amici sono saliti togliendo tutti gli spit e aggiungendo qualche chiodo dove erano stati tolti.
Voglio far notare anche l'etica di schiodatura in quanto il mio amico è salito dal basso proteggendosi come poteva, togliendo le piastrine e battendo dentro il fix rimanente, in "libera" da primo di cordata.
Dopo questo ripristino, la via ha ritrovato una nuova giovinezza alpinistica ed è stata percorsa diverse volte da varie cordate preparate.
Io stesso l'ho ripercorsa 2 volte, trovandola una vera perla di un certo impegno.
Ora non l'ho ancora costatato di persona, ma sembra che la via sia stata risistemata con lo stesso criterio della sorella in sisilla.
Molti chiodi resinati, infissi anche praticando fori.
Sembra inoltre, che la guida alpina incaricata del lavoro(sempre la stessa per tutte le vie), abbia anche raddrizzato la vecchia linea modificandola ulteriormente.
La cosa più strana è che l'incaricato al lavoro era contrario alla spittatura
indiscriminata che era stata fatta su questa via.
Con questo post volevo manifestare il mio disappunto nei confronti di tale progetto e di chi lo stà mettendo in atto.
Non escludo che la via in questione possa subire ulteriori ripristini prossimamente...