Domenica; in Grignetta. Si ripete la via Zucchi al Pilone centrale. Siamo una cordata da tre. Facciamo la via senza particolari problemi. Dopo l?uscita dalla via vera e propria c'è da percorrere un tratto della cresta Segantini. Ci leghiamo in conserva corta, molto corta, per evitare scariche di detriti; molto abbondanti nel primo tratto. Nessuno di noi ha mai percorso quella porzione di cresta. Arrivati in prossimità dell?intaglio della Ghiacciaia veniamo superati da un signore che procede in solitaria. Per scendere nell?intaglio sembra che la via più logica sia una cengetta di roccia che taglia nettamente lo sperone sulla sinistra, abbandonando la cresta. E? agevole, ma arrivato sulla verticale dell?intaglio, mio rendo conto che da lì la discesa è molto difficile. Penso subito di aver sbagliato. Mi da conferma il signore di prima che nel frattempo sta risalendo il camino al di la dell?intaglio. Ok! Si torna subito indietro! Dopo qualche passo appoggio (dico semplicemente appoggio! Non traziono!) una mano su un grosso spuntone e, con ?orrore?, lo sento e lo vedo ?barcollare? in maniera molto preoccupante. E? una massa rocciosa di almeno 100 kg. Non cade subito, ma mi rendo conto che è solo questione di poco tempo.
Cosa fare?! Allontanarsi codardamente per essere distanti al momento del crollo e poter dire io non c?entro?! O ?fare qualcosa? per evitare l?imminente caduta nel canalone sottostante ed avvisare, poi, ai Resinelli del pericolo?
Pensando alle conseguenze che la caduta potrebbe avere su chi, magari, si trovasse a transitare su qualche sentiero sottostante non abbiamo dubbi nello scegliere la seconda ipotesi!
Faccio passare la corda dietro uno spuntoncino e tento, con gran difficoltà, di posizionare alla base dei sassi che magari ne blocchino lo slittamento. La cosa e alquanto pericolosa perché nel caso ?partisse? all?improvviso mi travolgerebbe mettendo a rischio l?intera cordata. Mi rendo conto che i sassi che ho a disposizione non bloccheranno un bel niente! Lo spuntone scricchiola e si muove da solo! Ultima mossa disperata (si?proprio?disperata! Perché in quel momento la tensione e la preoccupazione erano alle stelle!): penso di legarlo in qualche maniera ad uno spuntone retrostante. Sto per sfilare una fettuccia, quando avviene il crollo. Mi scosto appena in tempo. Urliamo tutti e tre a squarciagola e per molte volte ?sasso?. Il boato è enorme e la preoccupazione, unita alla mortificazione, anche.
A questo punto interviene il signore di prima, che nel frattempo ha guadagnato la cresta, coprendoci d?improperi. Dandoci degli sprovveduti ed incoscienti, sostiene che abbiamo voluto ad ogni costo passare di lì e che se nessuno scende da quella parte ci sarà pure un motivo ( lui sa che in quel punto anche se c?è un?invitante cengetta non bisogna passare? ma noi?...) e sotto poi passano dei sentieri?ecc. ecc. Non ci lascia il tempo di spiegare alcunché e prosegue la sua arrampicata solitaria.
Detto a chiare lettere che noi, cercando di bloccare la caduta, non abbiamo fatto altro che il nostro dovere; mi domando: il signore ha mai pensato a quale sia l?origine dei ghiaioni? O dei detriti nei canaloni? Crede che tutto ciò sia solo dovuto all?azione criminale di una marea di (sprovveduti ed incoscienti) alpinisti? O che anche la natura, anche se ci si muove con la massima diligenza (come sono e siamo sempre abituati a fare), ci possa mettere lo zampino?!
Non oso pensare ciò che il signore in questione possa aver detto di noi una volta arrivato in vetta!!
MI PIACEREBBE CONFRONTARMI CON LUI NEL CASO FREQUENTASSE QUESTO FORUM?
P.S. Mortificati, demotivati e con il terrore di sentire da un momento all?altro le pale di un elicottero, non abbiamo avuto il ?coraggio? di affrontare il caminetto e siamo scesi subito per la Cermenati senza passare per la vetta.
Devo considerami un criminale, sprovveduto ed incosciente per aver fatto un errore di percorso in un punto dove la via che ho fatto pareva la via più logica e per aver toccato un grosso spuntone che con una piccola pressione comincia a slittare dalla base?! (Tra l'altro, ragionado a mente fredda, i sentieri di cui parlava il signore mi sembra che non ci siano; il crollo è avvenuto sul versante nord est...)
Scusate lo sfogo chilometrico, ma già non ci ho dormito due notti. Passata la preoccupazione e la mortificazione rimane la rabbia per essere stato trattato così (e mi dispiace soprattutto per i miei compagni che colpano ancor meno di me!).