ENZO COZZOLINO ci ha indicato la strada.....

Arrampicata e alpinismo su roccia in montagna

ENZO COZZOLINO ci ha indicato la strada.....

Messaggioda generazione tepa sport » gio giu 18, 2009 0:56 am

Il 18 giugno 1972 (sono oramai passati 37 anni) ci lasciava prematuramente ENZO COZZOLINO. Aveva 23 anni.

Una facile solitaria sulla Torre di Babele gli è stata fatale, un destino e una dinamica condivisi con altri Grandi Alpinisti, un ricordo particolare a Giancarlo Milan, Franco Gadotti e, seppure in condizioni molto più difficili, Riccardo Bee.

Un Grande Alpinista, io credo, è colui che con le sole sue nuove realizzazioni, ci indica una strada. Ci indica il giusto percorso da seguire. Una linea ideale che cerchiamo di percorrere seppur con estrema difficoltà, con molta umiltà e anche con molte e difficili rinunce.

Le nuove salite di ENZO COZZOLINO, difficili se non estreme, aperte in gruppi dolomitici molto diversi e poco frequentati, dove la logica è predominante e la qualità della roccia non è una discriminante, rimarranno per sempre nella storia dell'alpinismo dolomitico.

Fachiri, Mangart le più conosciute, ripetute ed addomesticate. Spiz Agner, Busazza, Sorapis e Punta Chiggiato le meno ripetute, temute, dimenticate e forse anche sconosciute. Una speranza che rimangano il più possibile come Lui ce le ha lasciate.

ENZO COZZOLINO un precursore dell'arrampicata più vera: linee logiche, completamente in libera, scarsissimo utilizzo di chiodi normali intermedi di assicurazione, accettazione senza riserve di rischi psicologici e ambientali molto elevati. Il tutto condotto nello stile più puro: nessun rientro per ultimare la salita, nessuna calata dall'alto, nessuna chiodatura ed attrezzatura preventiva.

Una strada che molti, negli anni successivi hanno cercato di seguire, ma che pochi ai giorni nostri percorrono ancora. Un modo di fare alpinismo oramai dimenticato e non più accettato.

Ma soprattutto, io penso, che qui sia stata la Sua vera Grandezza: il modo diverso di "interpretare l'arrampicata" rispetto a quegli anni, concepire di salire in scarpe da ginnastica, usare il magnesio e non accettare mai il più facile e sistematico utilizzo dell'arrampicata artificiale. Un vero Innovatore.

Certamente in questi ultimi anni le difficoltà sono sensibilmente aumentate, ma la ricerca solo dell'elevata difficoltà è stata possibile solo accettando certi compromessi. Non credo che questo possa essere evoluzione. La vera sfida, penso, per le generazioni future, sono le difficoltà attuali ma con le "condizioni di stile" di allora.

Nessun rimpianto per quel periodo, se non il ricordo di chi è stato più sfortunato di noi, e soprattutto nessuna critica al presente. Assolutamente nessuna volontà di imporre il mio diverso modo di interpretare le salite. Solo un semplice, modesto e banale ricordo di chi ha lasciato una traccia indelebile sulle Montagne che più amiamo.
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Messaggioda alison » gio giu 18, 2009 5:59 am

Busazza....un passo avanti nel grado e nella velocita d'eseguzione, Spiz Nord...linea logica di stampo classico, senza chiodi. Pizzeto ovest...visibilissima dalla strada ma lontanissima da raggiungere, diritta verso il cielo e dimenticata, Mangart...bella e giustamente famosa, Scotoni..idem, Spiz Sud..ombrosa e sconosciuta.
Queste quelle che conosco...
Un esempio per la mia generazione, ma nel calderone moderno...per pochi.
Bravo che l'hai ricordato.

Bellissimo il suo racconto della solitaria allo spigolo dell'Agner, ogni tanto lo prendo in mano e lo rileggo volentieri.
alison
 

Messaggioda alberto60 » gio giu 18, 2009 9:01 am

Mi associo e ti faccio i miei complimenti per questa ricordo che hai fatto di Cozzolino.

Un esempio a cui ispirarsi, anche se non facile da seguire, per non ritrovarsi a mangiare la minestra preconfezionata di oggi.
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Messaggioda Trittiko » gio giu 18, 2009 9:46 am

Grande anche nel modo di prepararsi mentalmente e fisicamente alle sue salite. Un atleta moderno sotto questo punto di vista.

Alison, il racconto che dici non è che per caso ce l'hai in formato elettronico vero??? :D



8)


Un esempio a cui ispirarsi, anche se non facile da seguire, per non ritrovarsi a mangiare la minestra preconfezionata di oggi.


:wink:
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Messaggioda alison » lun giu 22, 2009 18:35 pm

Sorapiss e Punta Chiggiato, chi ha una foto con il tracciato?
e nessuno conosce o ha percorso quella sulla Pala di S.Martino?
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Messaggioda generazione tepa sport » lun giu 22, 2009 20:33 pm

alison ha scritto:Sorapiss e Punta Chiggiato, chi ha una foto con il tracciato?
e nessuno conosce o ha percorso quella sulla Pala di S.Martino?


mi spiace ma niente foto...solo questo

http://books.google.it/books?id=Kt_5S7xJqAkC&pg=PA342&lpg=PA342&dq=enzo+cozzolino&source=bl&ots=zl5VJG5xNE&sig=oxEeVdyeWOqmLvb3qYD8YywfiHk&hl=it&ei=SMk_SoGNAYWN_AaUzvjcAQ&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=5

Antelao PUNTA CHIGGIATO PARETE sud (BERTI vol 1 parte 1 pag 365 ediz. 1971) credo tu ce l'abbia, altrimenti ora posso solo trascrivere.

TERZA SORELLA SORAPISS parete Ovest al momento non trovo la relazione, ma cerco.

...mi era sfuggito il fatto che prima dell'incidente sulla Torre di Babele
Cozzolino era in Civetta per tentare di aprire una nuova via sulla Trieste.
Sapete forse quale linea voleva seguire ?

http://www.summitpost.org/article/331707/enzo-cozzolino-grongo-.html
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Messaggioda alison » lun giu 22, 2009 20:55 pm

...quella aperta da Mazzilis.
:wink:
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Messaggioda emanuele » mar giu 23, 2009 8:04 am

mi ha sempre impressionato il racconto del vecchio rifugista del vazzoler(grande alpinista:armando da roit) riguardo alla triste fine di cozzolino: in "cordata" con zandonella senza corda, per fare presto(?) oppure perchè la corda avrebbe mosso dei massi nel camino?
- nelle parole di da roit c'era grande comprensione, non la considerava una imprudenza e un pizzico di rabbia nei confronti della cattiva sorte
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Messaggioda julius » mar giu 23, 2009 9:33 am

Io credo che quella via l'abbiano salita senza corda perchè su quelle difficoltà ( via Friederichsen alla Torre di Babele, IV e V grado ) erano soliti salire slegati !
La via nuova sulla Trieste non era forse quella che poco tempo dopo fu tracciata dai Polacchi ( grande diedro a fianco della Cassin ) ?
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