Cima del Bancon Via Gabriel - Da Roit

Arrampicata e alpinismo su roccia in montagna

Cima del Bancon Via Gabriel - Da Roit

Messaggioda Hercules » lun lug 02, 2007 15:12 pm

Prima salita in Dolomiti con alberto60, Beppe e il Compagno Giovanni. Programma: via Gabriel-DaRoit alla cima del Bancon. Come prima esperienza e soprattutto dopo aver letto il racconto riportato sulla guida di Rabanser? be?, ho preferito portare lo zaino?
Rispetto allo schizzo davvero molto preciso della guida di Rabanser Vie e vicende in Dolomiti sulla via si trova un po? più di materiale: qualche chiodo in più sulla parte inferiore, per altro molto ?da cercare?, un provvidenziale nut incastrato dopo il tetto bianco, qualche chiodo in più alle soste o affiancato ai malconci chiodi originari. In compenso il giudizio di Rabanser sulla qualità della roccia mi però è parso un po? generoso. Probabilmente la presenza di tre cordate sulla via (una davanti a noi con un vantaggio di un tiro e noi quattro) ha aumentato la sassaiola sulla coda dell?ultima cordata (ossia su di me, per inciso) influenzando un po? questo giudizio negativo. Il tiro di gran lunga più impegnativo (la valutazione di VI+ di questo tiro non regge il confronto con il VI+ del successivo tiro della lama) è il muro verticale successivo al traverso, protetto da rari chiodi poco sicuri e molto sostenuto. Non è da escludere la possibilità di essersi spostati di qualche metro dalla linea di salita migliore: alcuni chiodi si potevano intravedere leggermente alla nostra destra.
Tutto sommato una via di soddisfazione per l?ambiente grandioso in cui si svolge e per la presenza di alcuni belle lunghezze, e di impegno per le effettive difficoltà presentate da alcuni tiri e per la chiodatura, a volte non troppo affidabile e a volte decisamente scarsa.

La torre Trieste emerge dal mare di nuvole:

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Uscita dal tetto bianco:

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Dopo il traverso, sotto al muro chiave:

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In pieno tiro chiave:

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La lama: divieto di dulfer!

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Chiodo inzeppato:

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Fessura obliqua:

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Fessura di ucita:

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Ultima modifica di Hercules il lun lug 02, 2007 18:01 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda alberto60 » lun lug 02, 2007 15:40 pm

Salita decisamente alpinistica, di discreto impegno . Unisce una prima parte più facile su ottima roccia dove una non evidente linea di salita e una scarsissima chiodatura impegna nella ricerca del giusto itinerario, il "Facile nel Difficile" . Alla seconda decisamente più impiedi, difficile ed esposta. Con roccia a volte delicata e chiodatura datata che certo non invita ad una libera tranquilla.
Come sempre la relazione di Rabanser è ottima .
Il tiro chiave la placca compatta ci è sembrato ben più difficile della lama pericolante anche se dato della stessa difficoltà.

Un saluto alla cordata che ci precedeva in particolare a Mauro Moretto che conosco.
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Messaggioda orietta » lun lug 02, 2007 17:03 pm

Aneddoto:
domenica mi si è bloccata la serratura della porta blindata. Io ero chiusa fuori.
Riesco a reperire il cellulare del tecnico che me l'ha montata 8 anni fa.
Lo chiamo, è al mare, ma, gentilissimo, cerca di aiutarmi come può.
Mi fa una serie di domande, per escludere che la chiave o la serratura si siano riprogrammate. Mi dà il numero di un collega da contattare.
Poi, con voce incerta, mi chiede: ma lei ha un marito? Sconcertata, non capisco, e gli rispondo che un marito, no, non ce l'ho... Neanche un vicino di casa? un uomo, insomma che possa venire al telefono.
Sempre più smarrita, cerco di capire il perchè di queste domande strane.
"Perchè, sa, ci sarebbe una prova da fare, ma... non so se a lei posso dirlo..."
Mi balenano in testa immagini conturbanti di strani riti fallici che a volte possono sbloccare una porta blindata che non si vuole aprire (potenza del principio yang...).
Finalmente l'uomo si convince e si svela, sottovoce...
"A volte può succedere che la porta si abbassi un pochino. Mettendoci sotto una piastra e facendo leva, anche con un cacciavite, e contemporaneamente girando la chiave, potrebbe sbloccarsi..."
Tutto qua l'arcano segreto dello yang? Forse potevo farcela anch'io, da sola? Oh insana presunzione....
Sì, ce l'ho fatta, la porta si è aperta. Senza marito e senza vicino.

PS: pare che riprodurre su internet parti di un libro, coperto da copyright, senza il preventivo consenso degli autori e dell'editore e senza citarne in modo completo la fonte sia un reato. Certo, se ognuno che ripete una via di una guida, ne riporta foto e schizzo in due o tre siti è un gran vantaggio, dopo un po' dei libri se ne può fare a meno.
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Messaggioda berillio » lun lug 02, 2007 17:24 pm

orietta ha scritto:PS: pare che riprodurre su internet parti di un libro, coperto da copyright, senza il preventivo consenso degli autori e dell'editore e senza citarne in modo completo la fonte sia un reato. Certo, se ognuno che ripete una via di una guida, ne riporta foto e schizzo in due o tre siti è un gran vantaggio, dopo un po' dei libri se ne può fare a meno.


Chiedo scusa se non intervengo in merito alla via, che non conosco, ma all'abitudine di pubblicare schizzi e disegni tratti da guide. Io sono in disaccordo con questa pratica , ormai troppo diffusa. La maggior parte di coloro che pubblicano guide, non lo fanno certo per arricchirsi ma per offrire un servizio, a volte sono persone che aprono vie e cercano di recuperare dei soldi per il materiale, per cui, mi sembrerebbe giusto citare la bibliografia ed invitare gli scalatori ad acquistare il volume ( Teniamo conto che le molte biblioteche del cai mettono a disposizione queste guide per la consultazione)
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Re: Cima del Bancon Via Gabriel - Da Roit

Messaggioda grizzly » lun lug 02, 2007 17:35 pm

Hercules ha scritto:Prima salita in Dolomiti...


Complimenti per la salita!!
Che libro dici? Ahh... ma è quello di Ivo Rabanser e Orietta Bonaldo... non capivo...
Bello, molto ben fatto. Persin io che non son mai stato in Dolomiti lo comprerò... visti come son gli schizzi e le foto!!
Mille grazie dell'indicazione!
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Messaggioda quilodicoequilonego » lun lug 02, 2007 17:59 pm

mio zio, con Marino Stenico (se non sbaglio...), ha fatto una delle prime ripetizioni (5° o 6°) negli anni '60
enzo
Avè rot le bale, basta spit 'n Dolomiti, tanto i cavan tuti...
In arrampicata, cosa c'è di più artificiale del trapano ?
VIA TUTTTTTT
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Messaggioda Hercules » lun lug 02, 2007 18:06 pm

Chiedo scusa alla coautrice della guida citata, Orietta Bonaldo, per non averla citata e per aver messo on line una foto e un disegno di questa guida, pur citandone la fonte.
Accompagno le mie scuse coll'atto concreto della cancellazione delle suddette foto dal post.
Spero che la questione si possa considerare così conclusa.
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Messaggioda Siloga66 » mar lug 03, 2007 0:02 am

Scusate, non per fare il figo maaaa...........io la via l' ho fatta 6 anni fa, eppure di questa benedetta placca non ricordo nulla. Sarò anche stato in giorno di grazia, ma se non la ricordo vuol dire che non mi ha particolarmente colpito. Bòn: adesso dite pure che voglio fare lo sbozzone. Ciao.
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Messaggioda Hercules » mar lug 03, 2007 8:26 am

1) non si tratta in effetti di una placca nel senso più diffuso del termine ma piuttosto di un muro verticale senza evidenti strutture che ne suggeriscano la via migliore o almeno più proteggibile di salita.

2) come riportato dal racconto di Orietta Bonaldo nella guida citata lo stesso Rabanser, durante la ripetizione su cui è basata la relazione poi pubblicata, sottolinea che in precedenza (una decina di anni prima?) quel tiro era più chiodato dunque a) si capiva meglio dove salire b) non si doveva fare i conti con la scarsa proteggibilità
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Messaggioda alberto60 » mar lug 03, 2007 8:50 am

Siloga66 ha scritto:Scusate, non per fare il figo maaaa...........io la via l' ho fatta 6 anni fa, eppure di questa benedetta placca non ricordo nulla. Sarò anche stato in giorno di grazia, ma se non la ricordo vuol dire che non mi ha particolarmente colpito. Bòn: adesso dite pure che voglio fare lo sbozzone. Ciao.


forse sei corto di memoria....vista l'età che avanza e non sei più di primo pelo. :lol:
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Messaggioda bep1 » sab ago 04, 2007 13:38 pm

Ripetuta l'altro giorno con Emanuele, confermo quanto detto da Hercules, circa la chiodatura e qualità della roccia. Via che se tentata in libera, assume sicuramente maggior impegno psicologico, appunto per la poca affidabilità dei chiodi. Da rivalutare sicuramente la difficoltà della placca compatta, secondo me VII°...tra l'altro con quel chiodino bello ruggine proprio nel passo chiave piantato dal basso verso l'alto... 8O.
Per quanto riguarda la lama, fa sicuramente impressione, quando ci sei sopra 8O ...però tiene... :D . Attualmente in via ci sono 58 ch, comprese le soste.
Occhio, perchè la discesa, non è assolutamente da sottovalutare in caso di nebbia...
Ciao
Beppe
La parete del Bancon

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Nello strapiombo bianco del 9° tiro
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La placca compatta del 10° tiro
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La lama instabile del 12° tiro
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Emanuele all'inizio del 14° tiro
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Sempre nel diedro del 14° tiro
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Gabriel da Roit

Messaggioda beppe 53 » lun giu 02, 2008 21:19 pm

Ripetuta Domenica 1 giugno con Filippo e Gabriele.
Che dire: grande via da non mancare per l?impegno soprattutto di mente per la salita.
Il tratto chiave del 10° tiro nella placca gialla non da possibilità di errore: chiodi pochi, tanta tecnica e continui movimenti alla ricerca dell?appiglio con protezioni distanziate. Filippo l?ha salito senza esitazione con movimenti continui e precisi: sembra incredibile come nel 53 Gabriel abbia salito quella placca, difficilmente chiodabile, senza chiodi a pressione, anche se quel tiro gli è costato 5 ore.
Concordo con Hercules sul parere della salita e posto il tracciato(mio) per non ledere diritti d?autore (come se queste vie siano salite dalle folle) .
Spero che la via venga rivalutata e ripetuta : la seconda parte presenta una logica ineccepibile e dimostra il valore degli apritori.

Tracciato della via

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Dalla cengia il muro giallo dei tiri difficili, visibile il temuto tetto bianco

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La difficili placche gialle

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Verso l'uscita

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Ciao e buone salite a tutti.
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Messaggioda Siloga66 » lun giu 02, 2008 22:56 pm

Bravo Beppe, cominci di brutto già sul duro. E non sei andato a cuocerti in Sarche. A me era rimasta impressa la lama pericolante. Davvero da non tirare troppo alla leggera. Allora vuol dire che nella zona del Vazzoler la neve se ne è andata presumo.
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Messaggioda alberto60 » mar giu 03, 2008 8:38 am

Bravi, anche noi iniziammo la nuova stagione con questo grandioso itinerario.
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Discesa Bancon

Messaggioda beppe 53 » mar giu 03, 2008 9:54 am

Ecco come si prersentava il canalone di discesa: poca neve pestabile.
La conca ghiaiosa prima del canalone era ben pulita, ometti ben visibili. Non c'erano tracce di passaggi recenti.

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Ecco la ovest della Busazza
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E verso la Torre Venezia
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Ciao beppe
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Messaggioda Siloga66 » mer giu 04, 2008 10:05 am

Beh, è tutto piuttosto pulito in zona. Buono.
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Messaggioda Hercules » mer giu 04, 2008 14:55 pm

A occhio sono già praticabili le discese dalle torri Venezia e Trieste? C'erano cordate in giro?
Quest'anno verrete in Apuane?
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Messaggioda Fil » mer giu 04, 2008 15:54 pm

Con noi nell'invernale del Vazzoler c'erano quattro slovacchi; hanno fatto la Tissi sulla Venezia e la Soldà sulla Torre di Babele. Per la discesa dalla Torre Venezia, nessun problema particolare, un po' di neve, ma molle e non pericolosa. Per la Trieste non so perchè non si vedeva, ma penso non ci siano difficoltà. Posso dirti che, nel primo tratto di discesa della T. Trieste, quello rivolto ad ovest, per andare a prendere la prima doppia, la neve era pochissima, molto meno rispetto all'ultima volta che ho fatto la Cassin (2004, ed era fine giugno). Sicuramente verremo in Apuane e non mancheremo di farci vivi. Ciao e grazie Fil
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Messaggioda VYGER » mer giu 04, 2008 16:45 pm

Fil ha scritto:...


OT

Ciao Fil...
Ho visto il sito.
Bello.
Complimenti!

/OT
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Messaggioda Siloga66 » mer giu 04, 2008 18:36 pm

Che sito? :roll:
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