La prima è stata la Schubert al Ciavazes, che abbiamo fatto a comando alternato e che ho trovato bella, ma certo non quella via da falesia che spesso viene descritta. Chiodatura parsimoniosa su placche compatte su cui bisogna saper trovare la via e a volte andare un pò lunghi. Sul quinto tiro ho dovuto fare una arrampicata all'indietro di 4 o 5 metri perchè ero stato attratto da una rampa di IV che puntava a un diedrino e invece la via se ne andava su placche grigie, senza chiodi evidenti. La roccia non mi è sembrata neanche così cosumata come mi aspettavo. Bella via davvero e assolutamente di stampo alpinistico, come già mi aveva annunciato Nicola prima di attaccarla.
La seconda è stata la Messner alla Seconda Torre, che Nicola mi aveva proposto con toni entusiastici, visto che non c'erano le condizioni per la Costantini-Apollonio che invece avevo nel mirino io. Lì invece ha tirato quasi sempre Nicola, dato che i tiri centrali sono su placche assolutamente compatte e con chiodi molto lunghi dove se sbagli leggermente via ti puoi trovare in difficoltà. L'arrampicata e la verticalità sono favolose e anche se le difficoltà tecniche sono le stesse della Schubert (V+ e VI-) la via è molto più sostenuta e difficile (Nicola l'ha valutata come R4, VI- grado massimo e obbligatorio e complessivo ED-).
Anche questa via mi è sembrata molto severa e di stampo decisamente alpinistico.
In entrambi i casi avevo sempre letto commenti secondo cui le vie in queste zone sono quasi da considerare da falesia e ho trovato tutt'altra situazione. Insomma due vie un pò calunniate che invece mi sono davvero goduto e che spero che mi servano come antipasto e allenamento per l'ultimo scampolo di stagione fra programmi alle Tre Cime e alla Tofana e al Gran Sasso.
