Info Soldà alla Pale delle Masenade

Arrampicata e alpinismo su roccia in montagna

Info Soldà alla Pale delle Masenade

Messaggioda Tocci » gio ago 10, 2006 20:12 pm

Come da oggetto... ho intenzione di fare questa via (direi impegnativa per il livello della cordata) nei prossimi gg se il tempo migliora. Se qualcuno ha informazioni particolari o consigli (la relazione del libro di Santomaso ovviamente ce l'abbiamo... :roll: ) sono i benvenuti...
"L'alto conosce il basso, il basso non conosce l'alto"
René Daumal, Il monte analogo
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Messaggioda Drugo Lebowsky » gio ago 10, 2006 21:31 pm

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Messaggioda Silvio » ven ago 11, 2006 10:16 am

Parete sud est - Via Soldà.
Tempo: 3-5 ore dall'attacco.
Arrampicata bellissima ed esposta su roccia straordinariamente solida. La via è in generale attrezzata, ma si consiglia comunque la
normale dotazione alpinistica.
Dal rif. Carestiato si segue per un breve tratto il sentiero che porta al rif. Vazzoler e si rimonta l'evidente canalone di sfasciumi che si
incunea tra le rocce della Pala del Belia, sin sotto la parete sud est. Questa è solcata da due grandi strisce nere verticali, in mezzo alle
quali si svolge l'itinerario. L'attacco si trova alla base di una rampa-diedro alla sommità del suddetto canalone di sfasciumi (ore 0.45).
Salita:
1. Si superano le facili placche della rampa (50 m; II e III).
2. Continuare verso destra sulle placche e proseguire poi direttamente, per corti diedri neri, sino ad un pulpito (inizio via Bonetti)
dove si sosta (45 m; IV e V-).
3. Si prosegue in obliquo a sinistra, aggirando uno spuntone, fino alla prima grande cengia (40 m; III, IV e un passaggio di V).
4. Si passa un piccolo strapiombo, con buoni appigli, appena a destra della striscia nera di sinistra, per salire poi direttamente
lungo il pilastrino e raggiungere un piccolo terrazzo (possibilità di sosta); si sale quindi il sovrastante diedro strapiombante e si
sosta poco oltre quest'ultimo (35 m; V e VI).
5. Obliquando a sinistra lungo una parete, si va a far sosta su una cengetta appena a destra della riga nera (30 m; V, V+ e IV+).
6. Si sale per uno strapiombo e si continua lungo un'entusiasmante parete, leggermente aggettante ma ricca di appigli, sempre su
roccia ottima; la sosta è su una grande cengia presso una grossa clessidra gialla (40 m; V+, VI- e V+).
7. Si traversa senza problemi a sinistra per 35 m ca., fin sotto la parete nera (freccia sulla roccia).
8. Si supera uno strapiombo, si traversa per un breve tratto a sinistra e si sale per una corta parete, spostandosi poi a destra in
direzione di un evidente strapiombo; lo si supera e si prosegue fino a una buona cengia (40 m; V, VI- e V+).
9. Si continua lungo un camino-colatoio uscendo così sulla grande cengia erbosa (40 m ca.; IV e III).
Variante: nella parte superiore, è possibile seguire una variante (E. Ferrazzuto e A. Masucci, 8/9/1968) che permette di evitare
gli ultimi due tiri in caso di cattivo tempo. Raggiunta la grande cengia, la si segue a lungo, superando qualche interruzione, fino
a trovare un camino di una cinquantina di metri che porta sulla cresta terminale (III).
Discesa:
è conveniente percorrere la cengia detritica (tracce evidenti) verso destra, fino a incrociare la via ferrata G. Costantini; per questa si
rientra al rif. Carestiato (ore 1.30-2).




http://www.climbaa.it/climbaa/arrampicare/vie/relazioni/soldamoiazza.pdf
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Messaggioda Paolo Marchiori » ven ago 11, 2006 10:26 am

"si ma tanto li ognuno fa la sua" :lol:
Fausto, l'ex ( :( ) gestore del Carestiato.
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