Ivo Rabanser ha scritto:Bep ha scritto:Gran bella via se provata completamente in libera
Ciao Beppe,
complimenti per la tua notevole attività. Grande capacità, fiato in gola e tanta voglia di fare - un mix davvero esplosivo!
Leggendo, mi chiedevo perchè una via diventa gran bella "se provata in libera"? Se la ripeto tirando alcuni chiodi in A0 lo è un pò meno?
E se mi attacco alle staffe, cala ulteriormente di gradimento e potrebbe anche diventare brutta?
Come se il valore, la validità ed il significato di una via fosse determinato innanzitutto dalla prestazione del ripetitore.
Perchè se mi riesce a salire in libera una salita (ex)artificiale, questa diventa "bella e di soddisfazione", mentre se la via artificiale non mi riesce in libera, rimane una "ravanata"? Se poi, dopo di me, arriva qualcuno più forte e sale anche questa via in libera, per lui diventerà bella mentre per me era una ravanata?
Forse perchè una via può essere vista come una "creazione", come una quadro - per usare una metafora - oppure può essere vista come uno specchio, dove innanzitutto si riflette la propria prestazione.
Dico questo non per polemica, ti assicuro, ma per curiosità. Mi piacerebbe conoscere il tuo parere a riguardo.
I.
Scusami o meglio scusate, non volevo assolutamente dare intendere questo, sicuramente ho sbagliato ad esprimermi, forse per l?ora tarda in cui scrivevo o forse perché ero stanco.
Sono d?accordo con te che non è la prestazione del ripetitore che ne fa il valore della via, e per la ?Reali? (in questo caso), intendevo semplicemente dire che una salita così, da sicuramente soddisfazione riuscire ad arrampicare senza dover tirare i chiodi, ma lo è altrettanto e ne sono sicuro, per chi staffando supera i passaggi.
Per quanto riguarda il termine ?ravanare?, significa solo ?gran faticaccia? e nulla a togliere alla bellezza della via, questo vale in particolar modo per la Kennedy, in quanto non avendo grosse esperienze di artif., ho veramente faticato e comunque una volta in cima, le sensazioni provate erano di gran piacere e soprattutto di rispetto per chi ha avuto le capacità e la tenacia di aprire vie del genere.
Per me tutte e due le situazioni si eguagliano, non faccio differenze, altresì, al termine di una via, oltre al piacere di averla ripetuta, va in primis il pensiero al modo in cui è stata creata e cosa potessero pensare al momento dell?apertura, in quanto in una via ritengo che si possa leggere il carattere di chi ha avuto le palle di salirci.
Insomma, penso sia fondamentale il non ripetere una via giusto per il gusto di dire: si, l?ho fatta anch?io?
Mi scuso ancora.
Ciao Ivo
Beppe
NON SI PROGREDISCE CERCANDO DI MIGLIORARE CIO' CHE GIA' E' STATO FATTO, BENSI' CERCANDO DI REALIZZARE CIO' CHE ANCORA NON ESISTE...