Pelmo_Simon-Rossi

Arrampicata e alpinismo su roccia in montagna

Messaggioda milarepa » mar set 13, 2011 16:36 pm

Kinobi ha scritto: se non andavano a prenderli, erano ancora vivi.


Sicuramente.
Ma non si potrebbe affermare altrettanto sicuramente che, 'se non andavano a prenderli, i tedeschi erano ancora vivi'
Anche se non fosse scesa la frana.
Credo che sia questa l'essenza del soccorso, e dei volontari in generale.
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Messaggioda Kinobi » mar set 13, 2011 17:11 pm

Non si riflette mai a sufficineza sul valore ed onore dei volontari del soccorso. e sul loro rischio.
Si chiama il 118 ma non ci si pensa mai.
E' sempre giusto ricordarlo.
Non è mai ricordato abbastanza.
E
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Re: Pelmo_Simon-Rossi

Messaggioda Woman in Dark » gio set 22, 2011 22:07 pm

bep1 ha scritto:Giornate di questo calibro ti invogliano a fare di tutto e di più, :lol: guardo trascorrere le giornate con zero termico ben oltre i 4000 m e mi dico: almeno una bella nord devo approfittare di salirla, consapevole che la prima pioggia di agosto ? rinfresca il bosco? e addio vero caldo? :cry:
Questa estate, dopo centinaia metri e metri di buche scavate in spiaggia, :lol: per la felicità di mio figlio, ora è giunto il momento di passare un po? di giorni al fresco e qualche ?jolly? da giocarsi bene? :wink:
Il brutto, che vorresti fare tutte le vie che ti piacerebbe salire?in un giorno?aaaaa, maledetta ingordigia da croda.
Il tempo (meteo) stringe, sabato danno temporali e i giorni a seguire le temperature non saranno più africane, si deve scegliere e dunque scatta la telefonata alla persona giusta che per vie di questo tipo non si tira mai indietro. La telefonata con Saverio dura poco, ma in quel tempo abbiamo spaziato tra varie pareti sull?Agner (ovviamente a nord) e tante altre, poi alla fine si è deciso che entrambi non avevamo mai salito nulla sul Pelmo e si decide: Simon-Rossi.
L?appuntamento è alle 4.30 allo Staulanza e io me vado a dormire solo soletto al Passo a contare le stelle che illuminano quasi tutta la parete Nord del Pelmo, uno spettacolo della natura e mentre parto da Feltre già assaporo una bella notte senza sveglie da bimbi. Purtroppo così non sarà?durante la notte non dormirò niente e la sveglia suona sempre puntuale.
Il Saverio intanto, puntuale, era già al passo e alle 4.45 siamo in cammino verso la Val D?arcia. In 45 minuti siamo in vista della parete che vista da sotto sembra molto piccola, ma ora ci rimane la parte più faticosa dell?avvicinamento: il ripidi e faticosi pendii del ghiaione e dulcis in fundo, la lingua di neve sotto la parete. Mentre saliamo, entrambi per prendere fiato, studiamo la linea pensando l?attacco della variante Steger al centro della parete, consapevoli che quando saremo in cengia, l?individuazione sarà ben più problematica. Alla fine, da buon segugio delle Dolomiti, il buon Saverio avrà la meglio nel trovare l?attacco.
Il primo tiro ti scalda bene le braccia, non difficile, ma da non prendere sotto gamba, il secondo ha un traverso sotto un tetto spettacolare sempre con roccia ottima. Ora quattro tiri sulla dorsale facili ( ma sempre con orecchie alte) ci portano alla base di un diedro/fessura con roccia sempre buona.
Il traverso tocca a me, passo il chiodo con cordone lungo e la relazione del Jacopelli dice di non seguire i chiodi alti ma di stare bassi seguendo la logica di quel tempo. Io ovviamente cosa faccio? Da ?testone?, seguo la variante (chiodata) tra l?altro molto bella e impegnativa (VII-?), poi il Sav raggiuntomi in sosta si spiegherà da solo il motivo dei miei sbuffi?
Poi una successione di altri bei tiri fino ad una cengia, da dove, con un breve tiro di trasferimento, si raggiunge la base di una placca compatta. Partenza stagna, poi passaggio su placca gialla delicato con roccia un po? friabile, ma nulla a che vedere con il tiro successivo del camino rosso. Quest?ultimo toccherà al buon Saverio e il superamento sarà per lui come danzare sulle uova senza romperle?bravo!
Il 15° tiro forse uno dei più impegnativi a livello di testa, nel senso che la placca dove si scala è fatta di piccoli cubetti con tenuta dubbia. Dopo due chiodi iniziali, si trova un bel run out fino al successivo ch, poi il rientro a sinistra nel camino non è per niente facile.
Raggiunto il Bivacco Steger, con un altro tiro seguendo una rampa fatta a diedro aperto siamo arrivati ad una sosta con 4 ch. Da questa, la relazione diceva di salire a destra e rimontare una rampa canale verso sinistra. Io invece facendo una variante, ho attraversato a sinistra fino ad una placca di roccia super (3 ch, passi di VI+) ricollegandomi alla cengia proveniente dal canale di destra.
Infine, per evitare il camino finale, che ci sembrava friabile, (lo è?) sono andato a ?infognarmi? poco a destra su roccia peggiore del Diedro Livanos alla Su Alto?ricongiungendomi poi nella parte alta.
Alle prime luci del buio raggiungiamo il Rif. Venezia, dove il rifugista ci chiede da dove veniamo. Risponde: siete i primi quest?anno a scalare sul Pelmo?ma leggendo il topic del Pilastro Fiume, credo proprio di no?ancora complimenti a Beppe 53 e soci.
Nel complesso gran bel vione, ma soprattutto in compagnia di un fidato e simpatico amico.
Tempistiche per eventuali ripetitori: avvicinamento dal Passo Staulanza 2.30 h, salita 10 h e discesa senza stop al Venezia fino al Passo Staulanza 3.30 h.
Ciao
B.
Ps. Forse ho esagerato nella quantità delle foto...ma mi piacevano e chiedo scusa a chi non ha linea veloce... :lol:



ma che prolissoooooooooo!!!! se scrivi meno fai una figura più bella!

fatti revisionare i testi da qualcuno che sa scrivere, fammi 'sta grazia!
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Re: Pelmo_Simon-Rossi

Messaggioda Woman in Dark » gio set 22, 2011 22:12 pm

Drugo Lebowsky ha scritto:
bep1 ha scritto:Il traverso tocca a me, passo il chiodo con cordone lungo e la relazione del Jacopelli dice di non seguire i chiodi alti ma di stare bassi seguendo la logica di quel tempo.


:mrgreen: :smt081 :smt081 :smt081


tanto per chiacchierare, un attimo di serietà, perchè francamente NON VI capisco.
tutti.

su 'sta via, traverso sul duro quando due metri sotto si passa tranquillamente (guardando)
uscita precoce dal camino rosso su placche che sicuramente non erano attraenti per i sigg simon e rossi
sulla don quixote tutti su per il camino duro-per-il-c***o per non guardare un attimo a dx...
sulla tissi alla venezia c'è chi prima dei tiri che portano ai camini, si butta verso sx seguendo chiodi che un tempo non c'erano...
il camino d'attacco della vinatzer in marmolada ormai viene spesso evitato per due tiri alla sua sx...
(ecc...)
boh
non capisco
le varianti logiche divengono per tempo parte integrante di una classica
è normale
ma non capisco, leggendo questi topici sul pompelmo, come mai ggente forte e di esperienza si butti acriticamente su varianti inutili we faticose? :roll:
perchè ci sono i chiodi? :roll:
non capisco

per me il problema è che siete troppo forti! 8)
tenersi troppo non conviene :lol:

per fortuna sono sempre stato scarso :oops:
e ciò aiuta a trovare il facile... ed a salvare il culo (mio! :oops: )



che bello trovare uno che ragiona come si deve! :)
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Messaggioda penoea » gio set 22, 2011 22:15 pm

:roll:
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