un piccolo commento sulle parole di Maurizio e il revival del "free " ( non la nascita, Preuss non usava chiodi mi sembra)
Gia alla fine degli anni sessanta si cominciavano a saltare dei chiodi a Freyr ( Barbier) ed al Saussois ( Droyer, Cordier ed altri ) . Nel 72 o 73 Droyer sali " L'echelle a poissons" al Saussois senza toccare i chiodi (nel 71 aveva fatto la directe americaine al Dru in solitaria, chiedetegli se a usato i punti, io non lo so). Per esempio con l'amico scomparso Michel Chauve, ho fatto il Philipp alla Civetta nell agosto 71 e a parte due corti passagi ( all di sopra del gran diedro e piu su in un cammino d'uscita ) NON abbiamo toccato i chiodi ( abbastanza numerosi, c'era gia un espanzione nel diedro). Nello stesso spirito cosi pure l'Aste , la Cassin(Trieste ) e la via degli Amici.
Cosi se ( i bravi, senza dubbio) Fawcett etc hanno esportato qualcosa in Francia nell 76, non era una novita

Amicizie alpine
Jean Fanchon
Maurizio ha scritto:Il concetto di libera da sosta a sosta, senza punti di riposo, si è sviluppato autonomamente e viene probabilmente da oltre Manica. Livesey e Fawcett si incaricarono di esportarlo in Francia nel 1976 e lì ne fu molto impressionato J.C. Droyer, che da parte sua aveva già fatto alcuni viaggi in Inghilterra. Non si può stabilire dunque il giorno esatto in cui si smise di valutare i passaggi e si cominciò a gradare l'intera lunghezza, considerando la continuità dello sforzo. Fu una cosa progressiva, un cambiamento di mentalità, che coincise col fatto che si cercava di lasciare meno punti d'aiuto possibile, sino alla libera totale. L'uso della scala francese si sviluppò parallelamente a quella Welzembach, e non è vero, come alcuni credono (soprattutto nell'area dell'Italia nord-orientale) che essa serva per indicare l'intero tiro, mentre invece l'altra il singolo passaggio. Negli anni '80 infatti Manolo e Mariacher la usavano già per valutare l'intera lunghezza. Sono due scale (diverse nei numeri ma non nel concetto) di cui ad un certo momento si è sentita l'esigenza di comparare e dunque sono nate le tabelline di conversione.