non gli porto rancore.......

Arrampicata e alpinismo su roccia in montagna

Messaggioda Sbob » gio feb 14, 2013 1:34 am

il Duca ha scritto:Io no, sinceramente io no. Se mi vengono a dire che hanno intuito una bella linea, che ne hanno salito un pezzo ma non l'hanno completata, e la linea a me convince, e mi piace, e sento che posso farcela. Beh allora la tento

Beh, però è un po' come andare a rompere le balle a qualcuno che ci sta provando con una ragazza e soffiargliela... non è un gesto simpatico!
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Messaggioda undertaker777 » gio feb 14, 2013 9:01 am

tante storie per un pezzo di roccia di tutti

imho, la penso come on-off: siete malati
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Messaggioda cristi » gio feb 14, 2013 9:51 am

undertaker777 ha scritto:tante storie per un pezzo di roccia di tutti

imho, la penso come on-off: siete malati


in un momento dominato da faccia libro e salcazzi vari, dove uno mette su che ha cagato 1 kg di merda e tutti a dire bravo, mi piace, una discussione e scambio di idee su un argomento che da sempre è insito nell'alpinismo lo vedo solo che una bella cosa, altrimenti chiudiamo tutto ed evitiamo pure di scrivere anche di altre robe.
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Messaggioda undertaker777 » gio feb 14, 2013 10:01 am

cristi ha scritto:
undertaker777 ha scritto:tante storie per un pezzo di roccia di tutti

imho, la penso come on-off: siete malati


in un momento dominato da faccia libro e salcazzi vari, dove uno mette su che ha cagato 1 kg di merda e tutti a dire bravo, mi piace, una discussione e scambio di idee su un argomento che da sempre è insito nell'alpinismo lo vedo solo che una bella cosa, altrimenti chiudiamo tutto ed evitiamo pure di scrivere anche di altre robe.


non sto dicendo che non si debba parlarne, ma che trovo strana questa enorme delusione nel non poter essere i primi a salire una via... per me salire prima o dopo è uguale, cambia poco insomma, ci farei su una dormita dimenticando tutto, non mi porterei dietro la delusione una vita, con tutte le cose belle che si possono fare e rifare... boh non capisco
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Messaggioda giorgiolx » gio feb 14, 2013 11:40 am

undertaker777 ha scritto:
cristi ha scritto:
undertaker777 ha scritto:tante storie per un pezzo di roccia di tutti

imho, la penso come on-off: siete malati


in un momento dominato da faccia libro e salcazzi vari, dove uno mette su che ha cagato 1 kg di merda e tutti a dire bravo, mi piace, una discussione e scambio di idee su un argomento che da sempre è insito nell'alpinismo lo vedo solo che una bella cosa, altrimenti chiudiamo tutto ed evitiamo pure di scrivere anche di altre robe.


non sto dicendo che non si debba parlarne, ma che trovo strana questa enorme delusione nel non poter essere i primi a salire una via... per me salire prima o dopo è uguale, cambia poco insomma, ci farei su una dormita dimenticando tutto, non mi porterei dietro la delusione una vita, con tutte le cose belle che si possono fare e rifare... boh non capisco



aspetta...si sta parlando dell'essenza dell'alpinismo...cioè...che caz.zo stai dicendo?
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Messaggioda undertaker777 » gio feb 14, 2013 11:43 am

sisi, l'essenza dell'alpinismo per voi, forse

chiedi alla gente comune cosa qazzo glienefrega, e vedi cosa pensa della tua idea
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Messaggioda giorgiolx » gio feb 14, 2013 11:46 am

undertaker777 ha scritto:sisi, l'essenza dell'alpinismo per voi, forse

chiedi alla gente comune cosa qazzo glienefrega, e vedi cosa pensa della tua idea


scusa...aprire una via è come ripetere una via? tanto per capire come la pensi
e non parlo del mero aspetto tecnico/motorio/arrampicatorio, parlo di tuto quello che porta ad aprire una via...conoscenza e studio della montagna, individuazione del tracciato percorso, preparazione psicologica e del materiale, il superamento della famose colonne d'ercole, l'ignoto di salire una parete e non sapere se troverai il IV o l'VIII blablabla...
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Messaggioda Rutto » gio feb 14, 2013 11:53 am

undertaker777 ha scritto:non sto dicendo che non si debba parlarne, ma che trovo strana questa enorme delusione nel non poter essere i primi a salire una via... per me salire prima o dopo è uguale, cambia poco insomma, ci farei su una dormita dimenticando tutto, non mi porterei dietro la delusione una vita, con tutte le cose belle che si possono fare e rifare... boh non capisco


E' un pensiero interessante che condivido. E' frequente da parte di molti considerare emozionante e valevole soltanto una "prima". L'ossessione di essere il primo a salire una determinata via per esempio non mi ha mai nemmeno sfiorato (non sono un competitivo) e ho sempre visto con sospetto chi considera una "prima" come l'unica salita degna di nota (e può essere una via nuova come una prima invernale, o una prima solitaria, etc). C'è chi dice che la competizione è una componente naturalmente insita nel gioco-alpinismo ma io sono fermamente convinto che debba essere una tesi superata. Io ci ho spesso visto, piuttosto, una ennesima riproposizione dello ius primae noctis; "sognarla e farsela propria". Ha tutta l'aria di una frustrazione erotica.

Sarei interessato anche ad altri pareri a riguardo.
Rutto
 

Messaggioda paolocar88 » gio feb 14, 2013 11:56 am

effettivamente non si può non quotare giorgiolx.. le sensazioni in gioco devono essere ben diverse!!!

è come creare un dipinto o ricalcarlo col pennarello, suonare una cover o una canzone composta da sè..
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Messaggioda Callaghan » gio feb 14, 2013 12:09 pm

Rutto ha scritto:Sarei interessato anche ad altri pareri a riguardo.

ecco il mio, Rutto.

corteggiare una linea è come costruire un'avventura attorno ad una idea verticale. ed alcuni vivono, da sempre, soprattutto quelli deboli altrove, di costruzioni di idee faticose nascoste impossibili, con sensibilità non comune.

come spesso capita ci si potrebbe immaginare che chi coltiva la stessa passione sia accomunato dalla stessa sensibilità; l'alpinismo ha molto vissuto su questo presupposto, che se non fosse chiaro, si è dimostrato assolutamente falso, poichè ognuno se è pur vero che può nutrire stessi fini, ha mezzi di realizzazione assolutamente differenti, e quindi, di necessità, sensibilità anche divergenti.

questo piccolo e ruspante racconto ne è un chiaro esempio, di come soprattutto la delusione non è il crollo di una idea verticale, ma la presa di coscienza che le idee verticali ognuno le conquista come vuole e come può, indipendentemente da tutto ed il contrasto sta proprio nella sensibilità.

scrivi bene Rutto quando parli di ius primae noctis, perchè dà il senso complessivo di come una "prima volta" possa essere sentita come "diritto acquisito" oppure "sogno sognato" (e tra queste due attenzioni la distanza è infinita)

un pezzo di roccia non è solo un pezzo di roccia, ma il teatro di un progetto che, matti o non matti, d'accordo o non d'accordo, può diventare il sugo di una vita, di tutta una vita.

e la cosa bella, anzi, strepitosa, è che, a discapito di come poi il senso medio e comune alpinistico intenda questa cosa, questo sentire, ovvero l'avere una idea verticale, la si può applicare anche ad un sasso alto un metro: gli spazi delle idee non conoscono dimensioni.

proprio per questo io non avrei affatto visto male nomi e luoghi, perchè questa, se sincera come si evince, è storia di idee, che spesso è molto meglio della storia reale, quelle grevi e meschine in cui ius primae noctis suona bastardo ed orrido.

ciao
ogni uomo dovrebbe conoscere i propri limiti
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Messaggioda Rutto » gio feb 14, 2013 12:35 pm

Callaghan ha scritto:
Rutto ha scritto:Sarei interessato anche ad altri pareri a riguardo.

ecco il mio, Rutto.

corteggiare una linea è come costruire un'avventura attorno ad una idea verticale. ed alcuni vivono, da sempre, soprattutto quelli deboli altrove, di costruzioni di idee faticose nascoste impossibili, con sensibilità non comune.

come spesso capita ci si potrebbe immaginare che chi coltiva la stessa passione sia accomunato dalla stessa sensibilità; l'alpinismo ha molto vissuto su questo presupposto, che se non fosse chiaro, si è dimostrato assolutamente falso, poichè ognuno se è pur vero che può nutrire stessi fini, ha mezzi di realizzazione assolutamente differenti, e quindi, di necessità, sensibilità anche divergenti.

questo piccolo e ruspante racconto ne è un chiaro esempio, di come soprattutto la delusione non è il crollo di una idea verticale, ma la presa di coscienza che le idee verticali ognuno le conquista come vuole e come può, indipendentemente da tutto ed il contrasto sta proprio nella sensibilità.

scrivi bene Rutto quando parli di ius primae noctis, perchè dà il senso complessivo di come una "prima volta" possa essere sentita come "diritto acquisito" oppure "sogno sognato" (e tra queste due attenzioni la distanza è infinita)

un pezzo di roccia non è solo un pezzo di roccia, ma il teatro di un progetto che, matti o non matti, d'accordo o non d'accordo, può diventare il sugo di una vita, di tutta una vita.

e la cosa bella, anzi, strepitosa, è che, a discapito di come poi il senso medio e comune alpinistico intenda questa cosa, questo sentire, ovvero l'avere una idea verticale, la si può applicare anche ad un sasso alto un metro: gli spazi delle idee non conoscono dimensioni.

proprio per questo io non avrei affatto visto male nomi e luoghi, perchè questa, se sincera come si evince, è storia di idee, che spesso è molto meglio della storia reale, quelle grevi e meschine in cui ius primae noctis suona bastardo ed orrido.

ciao


Ottimi spunti. Alcuni quesiti che avevo/mi ero posto erano in realtà retorici; so benissimo che, pur non condividendo determinate visioni, non ho nessun diritto di tacciarle come sorpassate (sebbene poi, di pancia, lo faccio lo stesso perchè sotto sotto pensiamo tutti di avere la ragione in tasca). Il fatto è che non riesco a capacitarmi dopo qualche decennio di smantellamento ideologico della "corsa alla vetta" (o alla via, o al c***o che vuoi) ci si riempia ancora la bocca di sogni - beninteso, non nelle modalità da te espresse, bensì salendo di fatto vie nuove (o presunte tali) per dare un senso alla propria inutile vita o inculandole al prossimo per sindrome da pisellino corto. Ma evidentemente sono di una prosaicità senza rimedio. Anche se in realtà una chimera ce l'avrei anch'io ed è quella di una comunità alpinistica/rampicante scevra da competizioni o, se di competizione un filo ce ne dev'essere, che sia quella sincera "spinta" che nulla ha a che fare con quella orrida e bastarda ben evidenziata da te.

Ciao
Rutto
 

Messaggioda undertaker777 » gio feb 14, 2013 13:10 pm

no gò mai avù la spìza de nar a zercàr chi che l'hà ròta :mrgreen:
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Messaggioda undertaker777 » gio feb 14, 2013 13:30 pm

paolocar88 ha scritto:effettivamente non si può non quotare giorgiolx.. le sensazioni in gioco devono essere ben diverse!!!

è come creare un dipinto o ricalcarlo col pennarello, suonare una cover o una canzone composta da sè..



non so se tutti la pensano come te... a me pare una grossa stronzata

metti caso che chi l'ha aperta ci ritorni a rifarla: che differenza c'è tra la prima e la seconda volta? Che la prima aveva il dubbio "riuscirò a finirla?" Ok una soddisfazione in meno quando ripeti, ma la via è tale e quale, anzi conoscendola magari la sali più sicuro, più tranquillo, più rilassato... boh, io non le trovo sensazioni così negative... me la godo molto di più

forse l'ambizione di vedere il tuo nome sulle guide, che gli altri pensino "è stato lui a scoprirla", si bello, ma se io guardo "a che prezzo", personalmente il mio interesse svanisce

non è che tutti, sotto questo aspetto, dobbiamo pensarla allo stesso modo, imho
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Messaggioda VYGER » gio feb 14, 2013 14:03 pm

Spunto notevole.
A me quest'estate è capitato di aprire 3 vie nuove [mi pare], più per insistenze del socio che per mio reale interesse.
Dal pdv dell'ingaggio non ho trovato molta differenza col ripetere vie poco o per nulla chiodate.
Però è stata un'esperienza interessante: sentivo la responsabilità di salire lungo la linea più elegante e chiodando nel modo più intelligente e meno invasivo possibile.
Non mi interessava molto [così come non mi è mai interessato] marcare il territorio coi miei ch o i miei spit.
L'aspetto più valido della faccenda era per me perdermi ancora più a fondo rispetto a quando ripeto una via di altri, sperduta e senza tracce.
Però il mio socio, la competizione, la sentiva, eccome: se non si sale una via nuova alla settimana, non va bene.

È così.
Ci sono persone che scalano con spirito competitivo, altre che scalano con spirito esplorativo, o per divertirsi... O chissà perché...
Anche in arrampicata lo spirito dei tempi sottolinea solo la tendenza prevalente tra gli individui, ma non può sopprimere la molteplicità delle tendenze che agitano i molti.

C'è stato un anticompetitivo Sessantotto dell'alpinismo, che ancora si agita nel modo di fare montagna di molti di noi. Ma adesso questo spirito convive con altri spiriti, meno tolleranti e più bellicosi.
La vecchia Lotta con l'Alpe...

Bella, la storia di GTS...
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Messaggioda giorgiolx » gio feb 14, 2013 14:04 pm

undertaker777 ha scritto:
paolocar88 ha scritto:effettivamente non si può non quotare giorgiolx.. le sensazioni in gioco devono essere ben diverse!!!

è come creare un dipinto o ricalcarlo col pennarello, suonare una cover o una canzone composta da sè..



non so se tutti la pensano come te... a me pare una grossa stronzata

metti caso che chi l'ha aperta ci ritorni a rifarla: che differenza c'è tra la prima e la seconda volta? Che la prima aveva il dubbio "riuscirò a finirla?" Ok una soddisfazione in meno quando ripeti, ma la via è tale e quale, anzi conoscendola magari la sali più sicuro, più tranquillo, più rilassato... boh, io non le trovo sensazioni così negative... me la godo molto di più

forse l'ambizione di vedere il tuo nome sulle guide, che gli altri pensino "è stato lui a scoprirla", si bello, ma se io guardo "a che prezzo", personalmente il mio interesse svanisce

non è che tutti, sotto questo aspetto, dobbiamo pensarla allo stesso modo, imho


ma guarda che se tutti ragionassero così...arrampicheremo tutti sulla prima e unica via aperta...
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Messaggioda giorgiolx » gio feb 14, 2013 14:06 pm

VYGER ha scritto:C'è stato un anticompetitivo Sessantotto dell'alpinismo, che ancora si agita nel modo di fare montagna di molti di noi. Ma adesso questo spirito convive con altri spiriti, meno tolleranti e più bellicosi.
La vecchia Lotta con l'Alpe...
.


e quando e dove scusa?
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Messaggioda undertaker777 » gio feb 14, 2013 14:08 pm

si, e se tutti ragionassero come te esisterebbe solo il bianco e il nero
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Messaggioda giorgiolx » gio feb 14, 2013 14:17 pm

undertaker777 ha scritto:si, e se tutti ragionassero come te esisterebbe solo il bianco e il nero


ma no, assolutamente...però ipocrisia a parte TUTTI quelli che arrampicano e fanno alpinismo sicuramente prima o poi hanno sognato di aprire almeno una via...è il massimo dell'alpinismo...dura o difficile che sia, bella o meno, marcia o su roccia super, lunga o breve anche solo leggendo un libro di chi le apre o guardando un video o leggendo un articolo...basta una bella foto e cacchio se si inizia a sognare...

io sono una sega ripeto solo vie e rarissimissimamente mi è capitato di avventurarmi su terreno vergine...è un'altra cosa.

nel racconto c'è una persona che ha immaginato una via, l'ha sognata, l'ha pensata, si è preparato e...e glie l'hanno "rubata" da sotto il naso per vari motivi; semplicemente dice di esserci rimasto male ma di aver digerito il rospo...credo sia molto umano e comprensibile
Ultima modifica di giorgiolx il gio feb 14, 2013 14:22 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda VYGER » gio feb 14, 2013 14:20 pm

giorgiolx ha scritto:
VYGER ha scritto:C'è stato un anticompetitivo Sessantotto dell'alpinismo, che ancora si agita nel modo di fare montagna di molti di noi. Ma adesso questo spirito convive con altri spiriti, meno tolleranti e più bellicosi.
La vecchia Lotta con l'Alpe...
.


e quando e dove scusa?


Beh, oddio...
Nuovo Mattino, Sassismo...
È vero che anche allora si fottevano le linee andando e venendo [Oceano Irrazionale docet].
Però c'era un'autentica vena lisergica che mostrava - almeno a parole - una certa distanza dalla retorica della vetta, della salita come lotta, dalla rincorsa a dimostrare "chi ce l'ha più lungo".
Non conoscevo il Mass. Ma so per certo che Ettore De Biasio ha salito quello che ha salito più per il desiderio di "vedere oltre" che per il desiderio di prevalere [su chi? Su che cosa?].

Come ho detto più di qualche volta al mio socio: "Per che cosa saresti disposto a lasciarci le streppe? Per la gloria postuma? Per comparire sui giornali? E che cosa te ne fai, quando sei 3 m. sotto terra?"

Se si va in certi posti, non lo si fa solo per quello [o, almeno io, non lo facevo per quello]. Certe esperienze si possono vivere solo in quel tipo di posto.

Ci vuole davvero qualcosa di più della voglia di apparire - forse anche una buona dose di pazzia - per andare ad aprire una linea nel mezzo di una parete mostruosa di 1.800 m., sapendo che i più nemmeno sapranno che cosa hai fatto.
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Messaggioda VYGER » gio feb 14, 2013 14:22 pm

Edit. Aperte 4 vie. Me ne sono dimenticata una.

:roll:
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