Le vie di Rabanser

Arrampicata e alpinismo su roccia in montagna

Messaggioda Feo » ven nov 07, 2003 18:34 pm

Io invece, all'esatto estremo di Francisca, voglio relazioni superdettagliate :wink: , anzi uno schema con quali appigli e appoggi utilizzare... (vedi guide di Gritstone in U.K.) con riposi indicati e movimenti consigliati (es: Mellotron...) :lol: :lol:
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Messaggioda paolo 76 » ven nov 07, 2003 18:48 pm

Francisca ha scritto:Non so quanto siate seri in questa discussione, ma a me sembra davvero una grande idea!


ImmagineImmagineGULP!ImmagineImmagine

Francisca ha scritto:Contro l'appiattimento e lo svilimento delle montagne, mortificate perché denudate dei loro veli di mistero, sarei dell'idea di riproporre la storia tramandata attraverso aneddoti o storie cantate o raccontate davanti a un falò e niente più.

Quindi, lasciamo solo memoria delle impressioni e del modo in cui si vive la salita, ma basta schemi, schizzi e immagini, gradi e spit, chiodi e quant'altro. Rivogliamo la montagna con la sua dignità!


guarda che lo puoi fare fin d'ora risparmiando pure soldi: basta che non cominci a comperar le guide!

ehhmmmm...fammi sapere come ti vanno le uscite...se torni...Immagine
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Messaggioda Franceska » ven nov 07, 2003 18:51 pm

Non ci avevo mai pensato prima!!!! 8O 8O
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Messaggioda Paolo Marchiori » ven nov 07, 2003 18:54 pm

Francisca ha scritto:Non ci avevo mai pensato prima!!!! 8O 8O


:?
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Messaggioda lorenzo t » ven nov 07, 2003 19:02 pm

xx
Ultima modifica di lorenzo t il gio lug 22, 2004 7:39 am, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Paolo Marchiori » ven nov 07, 2003 19:10 pm

lorenzo t ha scritto:
Francisca ha scritto:Quindi, lasciamo solo memoria delle impressioni e del modo in cui si vive la salita, ma basta schemi, schizzi e immagini, gradi e spit, chiodi e quant'altro. Rivogliamo la montagna con la sua dignità!


Questa non sa neanche che c***o sta dicendo, 5 ore prima ti mette in rete una serie di siti per le di vie di Castiglioni e poi viene fuori con queste menate.
Ma ti sei fatta di benzodiazep?

lorenzo


Vive la finesse...
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Messaggioda Franceska » ven nov 07, 2003 19:26 pm

Finesse a parte..... sono solo pensieri ad alta voce. Proprio cercando le vie di Castiglioni mi sono imbattutta sull'ultima via aperta sul Berio, di cui non trovo traccia e che, mi è passato per la mente, di andare a cercare, fisicamente s'intende.

Credo che possa essere una bella esperienza. Se mai la farò ti farò una dettagliata relazione sulle impressioni vissute, tralasciando i particolari tecnici..... :lol: :lol: :lol:
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Messaggioda Silvio » sab nov 08, 2003 1:38 am

lorenzo t ha scritto:
Francisca ha scritto:Quindi, lasciamo solo memoria delle impressioni e del modo in cui si vive la salita, ma basta schemi, schizzi e immagini, gradi e spit, chiodi e quant'altro. Rivogliamo la montagna con la sua dignità!


Questa non sa neanche che c***o sta dicendo, 5 ore prima ti mette in rete una serie di siti per le di vie di Castiglioni e poi viene fuori con queste menate.
Ma ti sei fatta di benzodiazep?

lorenzo


si consiglia vivamente la lettura del "Galateo" di Monsignor Della Casa, sarà sicuramente inutile, vista l'incurabilità della finesse....
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Messaggioda Ivo Rabanser » mar nov 11, 2003 22:07 pm

Tutto contento del topic sulle vie di Rabanser e dei suoi compagni, ecco una salita per gli amanti dell'arrampicata su roccia delicata.
Immagine
Gruppo del Puez
Gran Piza da Cir 2592
Parete Sud “La dlaceda”

Primi salitori: Ivo Rabanser e Adam Holzknecht, 30 settembre 2003.
Dislivello: 240 m.
Difficoltà: VI, VII– 2 passaggi di VII e un breve tratto di A0.
Orario prima salita: 5.45 ore.

Quest’itinerario si svolge a destra della via De Francesch, lungo lo spigolo ottuso e strapiombante che delimita sulla destra la giallastra parete, concludendosi sul vertice di quel poderoso pilastro separato mediante una profonda spaccatura dal corpo principale della montagna. Pur essendo relativamente breve, si tratta di un’arrampicata d’impegno, sia per le difficoltà abbastanza sostenute, che per la qualità delle roccia, in buona parte insicura e delicata.
I primi salitori hanno usato e lasciato in posto 9 chiodi di sosta e 12 chiodi intermedi. Per una ripetizione sono inoltre necessari una serie di friends (misure anche molto piccole) ed una serie di stopper.

Accesso: Dal Passo Gardena si segue dapprima una strada sterrata e poi un sentiero che porta ai prati sotto la parete Sud della Gran Piza da Cir. Spostandosi verso destra si rimonta brevemente il ripido ghiaione che scende dal Camino Adang, quindi si segue una cengia erbosa verso sinistra fino poco sotto una sella formata dall’avancorpo. L’attacco è posto sulla destra di una marcata fessura gialla (45 minuti).

1 – Salire una placca grigia evitando a sinistra uno strapiombo (1 cl), quindi percorrere la fessura gialla superando uno strapiombo, quindi (1 ch) si traversa su roccia friabile a sinistra ad un pulpito con clessidra e 1 chiodo di sosta (35 m; V, VI– e 1 passaggio di VI).
2 – Spostarsi ancora a sinistra e rimontare un diedrino giallo uscendone verso destra su una stretta cengia; superare un muretto giallo ed evitare sulla destra uno strapiombo (2 ch), raggiungendo una cornice friabile sulla quale si traversa a destra; alzarsi verso destra su roccia friabile (2 ch) fino alla scomoda sosta con 3 chiodi (30 m; VI–, VI+ e 1 passaggio di VII).
3 – Spostarsi verso destra sullo spigolo e salire per fessurine ed un marcato diedro chiuso da uno strapiombo, quindi per fessura alla scomoda sosta con 3 chiodi sotto un grande tetto (35 m; VI, VI+ e VII–).
4 – Superareil tetto sulla destra in grande esposizione (3 ch) e continuare su una placca verticale (2 ch) uscendo ad una comoda cengia con 2 chiodi di sosta (25 m; VII– e 1 breve tratto di A0).
5 – Salire una placca e per una fessurina ad un comodo ripiano con clessidra di sosta (25 m; V e V+).
6 – Superare una placca gialla sulla destra, quindi spostarsi a sinistra (1 ch con cordino) e superare uno strapiombo; continuare montando su una lama staccata e superare l’incombente strapiombo (2 ch), uscendo infine su facili rocce (30 m; VII–, 1 passaggio di VII e 1 passaggio di A0).
Per rocce gradinate si giunge in breve sulla sommità del pilastro staccato (I e II).

Discesa: Raggiunta la sommita del pilastro si scende per alcuni metri e, da una clessidra con cordino, ci si cala per 45 m nella profonda spaccatura che si apre fra il pilastro ed il corpo principale. Con breve salita si raggiunge la sella, quindi si discende lungo in canale opposto traversando poi per tracce di passaggio, fino a raggiungere il sentiero della via normale. Seguendo questo sentiero si ritorna al Passo Gardena (ore 1).
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Adam Holzknecht nella seconda lunghezza.
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Messaggioda Paolo Marchiori » mer nov 12, 2003 10:49 am

:? ehmmm...e una via su roccia perlomeno decente no, eh?!?

No, scherzo, grazie per il consiglio. Secondo me ci dovrebbero essere più persone che, una volta ripetuta o come nel tuo caso Ivo, aperta una via la consigliano e ne descrivono le caratteristiche...
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Messaggioda orietta » mer nov 12, 2003 11:47 am

...
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Messaggioda andreag » mer nov 12, 2003 11:56 am

orietta ha scritto:... e queste... le avete viste?
http://www.forum.planetmountain.com/phpBB2/album_personal.php?user_id=507


Ma .... Ivo, sei tu in questa foto??? ma quanti anni avevi?? sei un bambino... sulla Vinatzer!! gulp!! io a quell'età giocavo a figurine...

Andrea

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Messaggioda Feo » mer nov 12, 2003 12:16 pm

Beh, io il Rabanser l'ho messo al 2° posto della classifica dei più grandi...
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Messaggioda orietta » mer nov 12, 2003 12:23 pm

...
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Messaggioda Feo » mer nov 12, 2003 12:37 pm

Che polemiche poi sulla Niagara...
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Messaggioda orietta » gio nov 20, 2003 16:50 pm

...
Ultima modifica di orietta il dom lug 09, 2006 9:22 am, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Ivo Rabanser » gio ago 05, 2004 11:09 am

A grande richiesta (e senza tante manfrine), ecco lo schizzo della via L'Cianton:
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La via è ancora inedita ed è stata aperta nel 2002 e non nel 2003 come ho scritto per errore nello schizzo.
Segue fedelmente lo spigolo NO della Terza Torre, rimasto ancora incredibilmente intonso, tra la Runggaldier - Senoner e la Dietro l'angolo.
Ne risulta così la via più lunga della Terza Torre. Il materiale usato dai primi salitori è rimasto in posto.
Buona scalata.
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Messaggioda cuorpiccino » gio ago 05, 2004 13:34 pm

Grazie e, senza tante manfrine da spaccamaroni, una via alla 3a Torre su uno spigolo magari ti salva una giornata umidiccia, con una salita anche di soddisfazione.
Copio e archivio. :wink:
Il più grande alpinista è quello che si diverte di più
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Messaggioda Ivo Rabanser » mar feb 22, 2005 0:03 am

Per non far morire il topic, ecco una via meritevole di essere ripetuta (e liberata):

Meisules dala Biesces, parete Sud-Ovest, Vint ani do (Venti anni dopo).

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Meisules dala Biesces con il tracciato della via
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Il grande diedro nella ottava lunghezza
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Sul grande tetto
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Messaggioda pf » mar feb 22, 2005 12:40 pm

Il tetto è A2, quindi. Dici che sia liberabile "umanamente" ?
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