Fabio,
che a percorrerle (soprattutto le più dure) siano "under 30" è un dato di fatto...
Che, però, ad interessarsi delle pareti meno "à la page" e più "guanose" in termini di avvicinamento siano soprattutto gli "over 40", è un altro dato di fatto...
Secondo me, passato il momento del grande bollore, della smania da prestazione, quando la ragione (spesso assieme alla panza) comincia ad avere il sopravvento e, soprattutto, quando ci si rende conto che, inesorabilmente, certi exploits, soprattutto in termini di recupero, fanno parte del passato... Beh, si comincia a guardare, sognare, osservare e ragionare molto più che in quell'età in cui si prendeva, si partiva e si saliva senza troppe menate...
Credo faccia parte di una logica di vita anche questo....
Che, poi, ci siano ultraquarantenni e ultrcinquantenni che riescono ancora a fare exploits fantacientifici, ribadisco.. trattasi sempre di eccezioni. Le quali, com'è noto, stanno lì a confermare la "regola".
Resta il fatto che il Pizzo d'Eghen mantiene ancora adesso inalterate le sue caratteristiche di parete ingaggiosa ed attraente per chi ama un alpinismo d'avventura, oltre che grandi difficoltà. Logico, quindi, che chi ha affinato il gusto estetico non riesca a distogierne lo sguardo...
Anche quelli come me che sanno benissimo che avrebbero problemi anche solo a risalirne lo zoccolo...
Per quesot motivo, mi limito ad osservarlo da lontano e ad assaporare racconti e resoconti fotografici (quando ci sono).
In questo senso sono un perfetto rappresentante di quei quarantenni-presto cinquantenni che amano stare a parlare per ore di pareti e luoghi dove tanto sanno che non ci arriveranno mai...
Colo fisico...
Ma alla mente ed al sogno non ci sono limiti e, soprattutto nel sognare ad occhi aperti, non c'è grado che tenga... Si arriva ovunque e senza artificiale...

...Se tuti i bechi gavesse un lampion... Gesummaria che iluminasiòn!
Canto popolare veneto