Etica o comodità???

Arrampicata e alpinismo su roccia in montagna

Messaggioda primularossa » mer apr 08, 2009 18:48 pm

alberto60 ha scritto:La sicurezza va costruita dentro di noi, con la nostra capacità di sentire il pericolo in modo da adattarsi alla montagna e trovare le risposte.
Siamo noi che ci dobbiamo adattare e non la montagna!!!!!

Non è riempiedo le vie di chiodi , spit e fix che si crea sicurezza. Così facendo si trasforma la montagna in luna park verticale, dove si sente autorizzato di andare anche chi non è all'altezza con il risultato d farsi male, oppure di snaturare gli itinerari che sono l'espressione dell'abilità, del coraggio e di chi l'ha aperti.
Sagge parole, vecchio Alberto.....
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Messaggioda federicopiazzon » gio apr 09, 2009 14:34 pm

...l'allenamento fisico addirittura esasperato e l'essere al riparo da ogni rischio sono le parole d'ordine dell'alpinismo moderno.Sicurezza sopra ogni cosa con chiodi vicinissimi e collaudati,chiamati spit,che il più delle volte sono piantati calandosi dall'alto e con un comodo trapano.Per dominare la paura si ha bisogno di molte protezioni,ma occorre fare attenzione a non barare con eccessivi trucchi per eliminare il rischio.Cancellare il rischio dall'alpinismo significa ucciderlo;la stessa cosa è accaduta nella vita.E' accaduto l'inverso, è il rovescio dell'alpinismo che amo fortemente.Oggi siamo purtroppo agli opposti.le vie in prima ascensione si chiodano non più da sotto ma da sopra.[....]
Voglio rivolgermi ai giovani climbers con tono umile ed accorato,invitandoli a non rittoccare i quadri degli altri artisti della montagna[..]
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daghe a lo spit!!!!!!!!
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Messaggioda pasasò » gio apr 09, 2009 15:52 pm

federicopiazzon ha scritto:...l'allenamento fisico addirittura esasperato e l'essere al riparo da ogni rischio sono le parole d'ordine dell'alpinismo moderno.Sicurezza sopra ogni cosa con chiodi vicinissimi e collaudati,chiamati spit,che il più delle volte sono piantati calandosi dall'alto e con un comodo trapano.Per dominare la paura si ha bisogno di molte protezioni,ma occorre fare attenzione a non barare con eccessivi trucchi per eliminare il rischio.Cancellare il rischio dall'alpinismo significa ucciderlo;la stessa cosa è accaduta nella vita.E' accaduto l'inverso, è il rovescio dell'alpinismo che amo fortemente.Oggi siamo purtroppo agli opposti.le vie in prima ascensione si chiodano non più da sotto ma da sopra.[....]
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qua c'è tutto il meglio di quello che considero saggio in alpinismo
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Messaggioda Pié » gio apr 09, 2009 16:11 pm

federicopiazzon ha scritto:Voglio rivolgermi ai giovani climbers con tono umile ed accorato,invitandoli a non rittoccare i quadri degli altri artisti della montagna[..]
essere Alpinisti è scalare prima con il cuore poi con la mente ed infine con le mani

Giuliano Stenghel (Sten)[/i]


particolarmente belle queste ultime due frasi. il discorso dell'artista mi fa venire in mente un intervista fatta a bridwell, nella quale lui parlava delle modifiche e dei (a memoria 200) buchi in più che erano stati fatti dai ripetitori sulla sua sea of dreams, snaturandola e rendendola molto più facile di quello che era 8O in origine (alla faccia). alla fine dell'articolo concludeva dicendo che non bisognava dipingere i baffi alla gioconda...
ad ogni modo esempi di questo tipo sono, purtroppo, infiniti. mi sembra assurdo non capire che se per il gusto di poter dire "l'ho fatta" ci sia bisogno di snaturare una via fregandosene dell'etica dei primi salitori, in realtà non si sia fatto proprio un bel niente, dato che ormai la via non è più la stessa, tranne aver rovinato un bel "quadro"..
tutto questo tra l'altro considerando di avere la relazione (non dimentichiamoci che stiam parlando di ripetizioni) e quindi di esser ben consci delle difficoltà che liberamente si decidono di affrontare, materiali n volte migliori di 5, 10, 50, 100 anni fa, allenamenti ecc.. boh non so io mi sentirei svilito piuttosto che soddisfatto..

comunque stiamo andando un po' OT visto che la questione che aveva posto O__o era sulle aperture a chiodi (non spit) e quelle "clean"... e soprattutto... ommioddio!!!! stiamo ricadendo nel baratro dello spit si spit no... ahhhhhhhhhh valbelluna salvaci tu!! 8O :lol: :lol: :lol:
evviva la burtleina!
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Messaggioda Trittiko » gio apr 09, 2009 16:35 pm

Io rimango sempre perplesso quando si parla di Etica in alpinismo e questo perchè mi sembra sia un tentativo di ingabbiare stili e pensieri troppo diversi tra loro in un unico recinto. Mi pare che l'Etica si ponga al di sopra di tutto e tutti con uno stile "è giusto così"...una domanda: ma chi lo dice?
Mi spiego meglio: se si intende aprire una via interamente con protezioni veloci bene ma se si usano i chiodi o gli spit che male c'è? se la via ci impegna,ci gratifica e ci soddisfa che senso ha parlare di come ci si è protetti? Si può dire male delle vie di Cassin perchè chiodate? O altre addirittura protette a spit? Silbergeier è, nel suo genere, un'opera e non la si può paragonare alle vie classiche protette con chiodi e nemmeno alle vie trad; sarebbe come paragonare Pato a Tyson e dire chi è più bravo e forte! Sono due sportivi diversi che fanno due sport diversi!!!
Quando W.Harding ha aperto il Nose, ha usato non so quanti chili di ferragli eppure...beh, quello che ha creato lo sappiamo no?
Oppure paragonare Monet a Boccioni e decidere chi è il più bravo,ma come si fa???
Io dico: che ognuno usi la sua etica ma
1. senza banalizzare l'arrampicata o l'alpinismo
2. se uno ripete si deve adattare a quello che trova altrimenti torna giù
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Messaggioda generazione tepa sport » gio apr 09, 2009 17:12 pm

meno materiale (ch, prot veloci, ecc) c'è tra noi e la parete e più ci sentiremo parte integrante con (cit.) "la natura verticale."

accontentiamoci di gradi più bassi ma fatti in modo più pulito e leggero
e possibilmente a vista e in un unica soluzione.

...è facile a dirsi ma, se accettiamo i ns. limiti, si può fare.
...con l'allenamento e il sacrificio si puo' sempre migliorare.

:wink:
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Messaggioda Trittiko » gio apr 09, 2009 17:32 pm

meno materiale (ch, prot veloci, ecc) c'è tra noi e la parete e più ci sentiremo parte integrante con (cit.) "la natura verticale."


perfettamente d'accordo

accontentiamoci di gradi più bassi ma fatti in modo più pulito e leggero
e possibilmente a vista e in un unica soluzione.

...è facile a dirsi ma, se accettiamo i ns. limiti, si può fare.


su questo non tanto: il grado è solo un numero che diamo alla nostra attività non c'entra con l'etica. Anche il discorso "limite" è difficile da affrontare: non si può negare che un 9a+ non sia salito in maniera eticamente corretta se fatto secondo le regole dell'arrampicata sportiva, anche con spit ad 1.5 metri l'uno dall'altro...

metti il nostro amatissimo Adam che fa solo (per il momento) vie sportive: sta sgretolando,polverizzando, disintegrando tutti i limiti che erano stati prima fissati. E innegabile la sua superiorità nel "suo" campo.


...con l'allenamento e il sacrificio si puo' sempre migliorare.

Vero, difatti l'arrampicata sportiva ha innalzato il livello ovunque: non solo in falesia ma anche nelle vie di alta montagna (si parla di roccia sempre,per gli 8000 probabilmente è diverso...)
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