E bravo Yuri!

Arrampicata e alpinismo su roccia in montagna

Re: ...personale troppo personale

Messaggioda AlbertAgort » lun nov 13, 2006 18:56 pm

piera ha scritto:Forse a volte si tende a giudicare ..


è stancante sta frase.
ogni volta, ogni volta, cè qualcuno che dice "non puoi giudicare"

A sto mondo non si può più dire niente
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Messaggioda ragnux » lun nov 13, 2006 18:58 pm

Non che Huber sulla Hasse abbia fatto nulla di diverso.

L'alpinismo è fatto di prestazioni, e la sua storia è li a dimostrarlo.

Arrampicare slegati su una via di difficoltà è una prestazione, una volta la si dichiarava (nelle guide non è forse riportata la prima invernale, solitaria, ecc ?); ora la si documenta.

Dal punto di vista sportivo fare quella via con e senza corda non cambia una cippa, da quello *alpinistico* si. Ciascuno poi ha il suo metro con cui valuta le *imprese*.

Essendo un relativista, illuminsta e feccia del creato (non ne sono rammaricato) penso che ognuno possa giocarsi la pelle come gli pare: se dovessi ascoltare chi consiglia prudenza, non andrei neanche a scalare in falesia!

Quello che sta cambiando è la portata *mediatica* di queste realizzazioni: quando si pubblicano cose come questa, sarebbe meglio scrivere in premessa che, arrampicando slegati, in caso di errore, NON ESISTE VIA DI SCAMPO.

Nei siti girano anche ragazzini che non è detto abbiano consapevolezza di quanto leggono.


A Yuri chapeu !
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Messaggioda Dumbo » lun nov 13, 2006 18:59 pm

Quoto quchibu, una free solo con amici e macchine fotografiche al seguito non la fai per te stesso, è solo una mera operazione mediatica.
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Re: ...personale troppo personale

Messaggioda piera » lun nov 13, 2006 19:12 pm

AlbertAgort ha scritto:
piera ha scritto:Forse a volte si tende a giudicare ..


è stancante sta frase.
ogni volta, ogni volta, cè qualcuno che dice "non puoi giudicare"

A sto mondo non si può più dire niente


veramente non ho scritto "non puoi giudicare" ognuno è libero LIBERISSIMO di fare e dire quello che vuole.
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Messaggioda quchibu » lun nov 13, 2006 19:18 pm

Io forse tendo, a volte, a dare per scontate tante discussioni fatte qui sul forum.
Avviene così che, come riprendendo il filo di quesi discorsi, si aggiunga qualcosa che magari, per chi quelle discussioni non ha vissuto, non è affatto chiaro.

Per quanto mi riguarda, non esprimo giudizi morali.
Della propria vita ognuno è libero di fare ciò che vuole.
Fa i conti esclusivamente con la propria coscienza, in relazione alla sofferenza che causa a chi resta.
Perchè il problema è solo quello.


Dal punto di vista "sportivo" il problema non sussiste.
Se la fai in libera non cambia nulla slegato/legato.


Arrampicare slegati però, è evidentemente una dimensione mentale diversa.
Ad un errore o imprevisto accidentale, corrisponde la morte. Punto.

Io accetto che ci si prenda certi rischi. Fa parte della dimensione dell'esistenza quella di andare vicini al proprio limite.
In qualche modo l'ho fatto.

Ma non voglio che mi si dica bravo per questo.
E non dico bravo, per questo.

Non so se riesco a spiegare.

Rispetto il tuo percorso. Lo accetto. Può anche incuriosirmi conoscere quello che hai provato.
Penso che un uomo, in certe circostanze, è un pò un esploratore dell'ignoto. Quindi riporta indietro emozioni e sensazioni che anche se sono e resteranno per sempre solo sue, in minima parte possono essere condivise.

Però, dal momento in cui ti muovi per mediatizzare al massimo quello che stai facendo, a mio giudizio ti stacchi da questo tipo di "ricerca".

Eppure, se Parimbelli avesse ripetuto quella via legato, su Planet Mountain non ci sarebbe finita.
Ci è finita perchè l'ha fatta in free solo.

Beh messa così la cosa mi pare esibizionismo da circo, anche se pericoloso.
Non è né arrampicata sportiva (la componente sportiva non avrebbe meritato la copertina) e neppure ricerca interiore (non sarebbe stata mediatizzata).

Camminatori sui fili, uomini proiettile, trapezisti, saltimbanchi...
francamente... sti fenomeni, mi hanno sempre lasciato indifferente.
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Messaggioda Enzolino » lun nov 13, 2006 19:41 pm

quchibu,

una sola domanda. Ti e' capitato di ripetere delle vie che hai gia' fatto, di una certa difficolta', senza corda?
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Messaggioda claudio1949 » lun nov 13, 2006 19:41 pm

Il caschetto fa veramente cagare.
E il tutto è clamorosamente diseducativo, se non istigatorio al suicidio.

E percheccccòsa? Per un po' di pubblicità a qualche sponsor?
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Messaggioda quchibu » lun nov 13, 2006 19:42 pm

Enzolino ha scritto:quchibu,

una sola domanda. Ti e' capitato di ripetere delle vie che hai gia' fatto, di una certa difficolta', senza corda?


no
non mi è mai capitato

le mie esperienze slegato sono sempre state estemporanee
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Messaggioda ragnux » lun nov 13, 2006 19:49 pm

Quindi al di la del gusto, avrebbe dovuto fare la cosa senza pubblicarla, nessuno l'avrebbe saputa e sarebbe stata migliore ?

Oppure tre foto in meno ?

Sarà strano, ma se uno fa trekking, tende a pubblicare sulle riviste di trekking; se uno fa karate, su quelle di karate; se uno si occupa di meteorologia (così solo per vedere se ha un campanello li in ufficio) pubblica sulle riviste specifiche.

Da prima dei filosofi greci al forum, scrivere di qualcosa, è il modo migliore per comunicare.

Che i modi siano - forse - troppo roboanti (e questo, a dire il vero, non mi pare uno dei casi peggiori, manca adirittura la foto del *chiave*), non può certo mettere in discussione *l'impresa* in se stessa.
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Messaggioda quchibu » lun nov 13, 2006 19:58 pm

ragnux ha scritto:Quindi al di la del gusto, avrebbe dovuto fare la cosa senza pubblicarla, nessuno l'avrebbe saputa e sarebbe stata migliore ?

Oppure tre foto in meno ?

Sarà strano, ma se uno fa trekking, tende a pubblicare sulle riviste di trekking; se uno fa karate, su quelle di karate; se uno si occupa di meteorologia (così solo per vedere se ha un campanello li in ufficio) pubblica sulle riviste specifiche.

Da prima dei filosofi greci al forum, scrivere di qualcosa, è il modo migliore per comunicare.

Che i modi siano - forse - troppo roboanti (e questo, a dire il vero, non mi pare uno dei casi peggiori, manca adirittura la foto del *chiave*), non può certo mettere in discussione *l'impresa* in se stessa.



pensa come vuoi ma:

se uno rischia la vita sulla nord del nanga parbat, gli dico bravo.

se rischia la vita sulla nord del nanga parbat in mutande per farla più difficile gli dico pirla.
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Messaggioda ragnux » lun nov 13, 2006 20:02 pm

quchibu ha scritto:
ragnux ha scritto:Quindi al di la del gusto, avrebbe dovuto fare la cosa senza pubblicarla, nessuno l'avrebbe saputa e sarebbe stata migliore ?

Oppure tre foto in meno ?

Sarà strano, ma se uno fa trekking, tende a pubblicare sulle riviste di trekking; se uno fa karate, su quelle di karate; se uno si occupa di meteorologia (così solo per vedere se ha un campanello li in ufficio) pubblica sulle riviste specifiche.

Da prima dei filosofi greci al forum, scrivere di qualcosa, è il modo migliore per comunicare.

Che i modi siano - forse - troppo roboanti (e questo, a dire il vero, non mi pare uno dei casi peggiori, manca adirittura la foto del *chiave*), non può certo mettere in discussione *l'impresa* in se stessa.



pensa come vuoi ma:

se uno rischia la vita sulla nord del nanga parbat, gli dico bravo.

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Che penso come voglio è evidente, questo pure senza il tuo permesso :mrgreen:

Insomma, le solitarie e le scalate in mutande sugli 8000 sono la stessa cosa. Certo che il mondo è proprio bello, non si finisce mai d'imparare !

:lol: :lol: :lol:
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Messaggioda quchibu » lun nov 13, 2006 20:05 pm

ragnux ha scritto:
quchibu ha scritto:
ragnux ha scritto:Quindi al di la del gusto, avrebbe dovuto fare la cosa senza pubblicarla, nessuno l'avrebbe saputa e sarebbe stata migliore ?

Oppure tre foto in meno ?

Sarà strano, ma se uno fa trekking, tende a pubblicare sulle riviste di trekking; se uno fa karate, su quelle di karate; se uno si occupa di meteorologia (così solo per vedere se ha un campanello li in ufficio) pubblica sulle riviste specifiche.

Da prima dei filosofi greci al forum, scrivere di qualcosa, è il modo migliore per comunicare.

Che i modi siano - forse - troppo roboanti (e questo, a dire il vero, non mi pare uno dei casi peggiori, manca adirittura la foto del *chiave*), non può certo mettere in discussione *l'impresa* in se stessa.



pensa come vuoi ma:

se uno rischia la vita sulla nord del nanga parbat, gli dico bravo.

se rischia la vita sulla nord del nanga parbat in mutande per farla più difficile gli dico pirla.



Che penso come voglio è evidente, questo pure senza il tuo permesso :mrgreen:

Insomma, le solitarie e le scalate in mutande sugli 8000 sono la stessa cosa. Certo che il mondo è proprio bello, non si finisce mai d'imparare !

:lol: :lol: :lol:


si ma siccome sei de coccio
speravo che con quell'esempio capissi.
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Messaggioda Enzolino » lun nov 13, 2006 20:05 pm

quchibu ha scritto:
Enzolino ha scritto:quchibu,

una sola domanda. Ti e' capitato di ripetere delle vie che hai gia' fatto, di una certa difficolta', senza corda?


no
non mi è mai capitato

le mie esperienze slegato sono sempre state estemporanee
Questo mi suggerisce che i tuoi giudizi sono espressi senza cognizione di causa.

Do una opinione personale riguardo all'esperienza di Yuri, ma che si riferisce anche a quella di Huber o altri che "documentano" le loro free solo.

Ci son tante vie che conosco bene ma che non ho osato ripetere slegato, nonostante ne avessi il desiderio.
Questo perche' ripetere una via senza corda, anche se la si conosce, richiede risorse fisiche e mentali ben diverse rispetto a quando si fa una via legati.
Da un punto di vista fisico, non c'e' la sosta che aiuta a recuperare dopo ogni tiro. La sosta e' alla fine della via.
Da un punto di vista mentale e' necessario stare sempre focalizzati e concentrati. I possibili spettatori, paradossalmente, sono una fonte di distrazione, quindi fare una free solo in presenza di altri, rimanendo concentrati, diventa ancora piu' difficile e dimostra una capacita' superiore del solitario.

Secondo me l'immagine del solitario che va senza testimoni e' un'immagine idealizzata e, per chi ha familiarita' con le free solo, obsoleta. Almeno secondo me.
Poi e' buffo che, se uno sale senza gente intorno, e' bravo, ma se "ZAC!" c'e' qualcuno nei paraggi che fa le foto, e che diventa anche una potenziale fonte di distrazione rendendo la solitaria piu' difficile, non e' piu' bravo.

Non capisco perche' farsi fare una foto dagli amici in parete va bene, ma se uno lo fa in free solo lo fa solo per esibizionismo.
Non puo' essere semplicemente voglia di condivisione?
Oppure anche voglia di vedersi dall'esterno? Come uno spettatore?

Io sono grato a Huber che mi ha permesso di vedere lui, salire sulla Hasse senza corda. Come son grato a Gullich quando si e' fatto fotografare sulla Separate Reality.
Hanno condiviso con me un'esperienza significativa ... folle!

Perche' bisogna liquidare questi gesti con l'esibizionismo?

Probabilmente una componente narcisistica esiste, ma ridurre una solitaria "documentata" solo a questo mi sembra non solo riduttivo, ma anche banale e superficiale.

Sul casco.
Le rare volte in cui salgo senza corda, lo uso per un paio di motivi: talvolta son cosi' concentrato sui piedi e sulle mani, che mi capita di sbattere la testa in qualche spuntone inaspettato. E cadere per questo motivo mi sembra veramente tragico. Inoltre c'e' la possibilita' (improbabile) della caduta di sassi.

Ciao :wink:

Lorenzo
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Messaggioda ragnux » lun nov 13, 2006 20:10 pm

quchibu ha scritto:
ragnux ha scritto:
quchibu ha scritto:
ragnux ha scritto:Quindi al di la del gusto, avrebbe dovuto fare la cosa senza pubblicarla, nessuno l'avrebbe saputa e sarebbe stata migliore ?

Oppure tre foto in meno ?

Sarà strano, ma se uno fa trekking, tende a pubblicare sulle riviste di trekking; se uno fa karate, su quelle di karate; se uno si occupa di meteorologia (così solo per vedere se ha un campanello li in ufficio) pubblica sulle riviste specifiche.

Da prima dei filosofi greci al forum, scrivere di qualcosa, è il modo migliore per comunicare.

Che i modi siano - forse - troppo roboanti (e questo, a dire il vero, non mi pare uno dei casi peggiori, manca adirittura la foto del *chiave*), non può certo mettere in discussione *l'impresa* in se stessa.



pensa come vuoi ma:

se uno rischia la vita sulla nord del nanga parbat, gli dico bravo.

se rischia la vita sulla nord del nanga parbat in mutande per farla più difficile gli dico pirla.



Che penso come voglio è evidente, questo pure senza il tuo permesso :mrgreen:

Insomma, le solitarie e le scalate in mutande sugli 8000 sono la stessa cosa. Certo che il mondo è proprio bello, non si finisce mai d'imparare !

:lol: :lol: :lol:


si ma siccome sei de coccio
speravo che con quell'esempio capissi.


Vabbè scusa - hai ragione - l'esempio nel Nanga Parbat era illuminante, sono tonto io che non l'ho colto subito !

psssttt (ma in mutande vale o no l'ossigeno?)
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Messaggioda cuorpiccino » lun nov 13, 2006 20:20 pm

Guardate che lo stesso discorso andrebbe fatto per tutte le forme dell'alpinismo, più o meno estremo estremo. Fatevi due conti e vedete un po' quanta gente è morta praticando alpinismo con la corda.
E non è che se vai in free solo devi essere un prete, e se vai in cordata puoi cercare lo sponsor. Non diciamo cazzate. Perchè allora Messner era un fico a fare quello che faceva? O Casarotto? O Mitterstainer? O tutti quelli inglesi che si danno all'arrampicata clean, che ogni tanto si spaccano?
Cercate voi. Alla fine l'alpinismo è rischioso sempre, farne una questione di quantità mi pare una cazzata, perchè alla fine in qualche modo, non nel free solo, ma sono rischi assolutamente non necessari, che abbiammo corso tutti.
Tant'è che ogni tanto muore qualcuno, e siamo qui a chiederci com'è successo.
Chissà perchè andare in montagna ci fa sentire più vivi.
Il più grande alpinista è quello che si diverte di più
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Messaggioda quchibu » lun nov 13, 2006 20:22 pm

Enzolino ha scritto:
quchibu ha scritto:
Enzolino ha scritto:quchibu,

una sola domanda. Ti e' capitato di ripetere delle vie che hai gia' fatto, di una certa difficolta', senza corda?


no
non mi è mai capitato

le mie esperienze slegato sono sempre state estemporanee
Questo mi suggerisce che i tuoi giudizi sono espressi senza cognizione di causa.

Do una opinione personale riguardo all'esperienza di Yuri, ma che si riferisce anche a quella di Huber o altri che "documentano" le loro free solo.

Ci son tante vie che conosco bene ma che non ho osato ripetere slegato, nonostante ne avessi il desiderio.
Questo perche' ripetere una via senza corda, anche se la si conosce, richiede risorse fisiche e mentali ben diverse rispetto a quando si fa una via legati.
Da un punto di vista fisico, non c'e' la sosta che aiuta a recuperare dopo ogni tiro. La sosta e' alla fine della via.
Da un punto di vista mentale e' necessario stare sempre focalizzati e concentrati. I possibili spettatori, paradossalmente, sono una fonte di distrazione, quindi fare una free solo in presenza di altri, rimanendo concentrati, diventa ancora piu' difficile e dimostra una capacita' superiore del solitario.

Secondo me l'immagine del solitario che va senza testimoni e' un'immagine idealizzata e, per chi ha familiarita' con le free solo, obsoleta. Almeno secondo me.
Poi e' buffo che, se uno sale senza gente intorno, e' bravo, ma se "ZAC!" c'e' qualcuno nei paraggi che fa le foto, e che diventa anche una potenziale fonte di distrazione rendendo la solitaria piu' difficile, non e' piu' bravo.

Non capisco perche' farsi fare una foto dagli amici in parete va bene, ma se uno lo fa in free solo lo fa solo per esibizionismo.
Non puo' essere semplicemente voglia di condivisione?
Oppure anche voglia di vedersi dall'esterno? Come uno spettatore?

Io sono grato a Huber che mi ha permesso di vedere lui, salire sulla Hasse senza corda. Come son grato a Gullich quando si e' fatto fotografare sulla Separate Reality.
Hanno condiviso con me un'esperienza significativa ... folle!

Perche' bisogna liquidare questi gesti con l'esibizionismo?

Probabilmente una componente narcisistica esiste, ma ridurre una solitaria "documentata" solo a questo mi sembra non solo riduttivo, ma anche banale e superficiale.


enzolì,
alle difficoltà di una via senza corda ci arrivo da solo,
non c'è bisogno che me le descrivi.

peraltro, da quello che hai detto dopo non è che capisco bene che c'entra la domanda di prima.

Forse mi hai confuso con qualcun altro, ma io NON HO MAI sminuito la salita perchè già fatta con la corda, come se l'unico free solo che valesse fosse quello a vista.

Io ho detto semplicemente che:

a) capisco il free solo come ricerca e come esperienza interiore
b) come attività mediatizzata e pubblicizzata viceversa non la capisco

Non ho usato il termine "esibizionismo".

Per me bravo è in alpinismo, chi riesce a coniugare il massimo della sicurezza con il massimo dell'obiettivo che vuole conseguire.

Il che potrebbe anche dire, in certe circostanze, che il massimo della sicurezza è andare via veloci slegati.
Ma sicuramente non è bravo chi ricerca il rischio.


Allora ripeto, capisco chi va, prende una via qualsiasi e se la fa slegato perchè gli va di provare quell'esperienza.
Meno capisco chi va e si porta la claque e i megafoni.

Ho il sospetto del circo.

Posso?
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Messaggioda MacOnions » lun nov 13, 2006 20:23 pm

quchibu ha scritto:se uno rischia la vita sulla nord del nanga parbat, gli dico bravo.
se rischia la vita sulla nord del nanga parbat in mutande per farla più difficile gli dico pirla.


Bah!
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Messaggioda the_serpent2006 » lun nov 13, 2006 20:27 pm

Topocane ha scritto:l'apritore stesso della via salita dal bravo Parimbelli,
sostiene che salire in free solo una via che si è già saliti,
risaliti, provato, riprovato e si conosce;
non è un salire free.

lo stesso concetto per la libera ed i concatenamenti,
dei quali si conosce già tutte le vie/pareti.


Tc


Stronzata pazzesca. Lo sai anche te.... difficile fare dei veri complimenti agli altri.....
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Messaggioda the_serpent2006 » lun nov 13, 2006 20:29 pm

http://video.google.fr/videoplay?docid= ... otter+solo

eh ma che voi che sia, una cagata, la conosceva gia........
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Messaggioda nuvolarossa » lun nov 13, 2006 20:32 pm

Quoto integralmente enzolino.

Forse prima di emettere certe sentenze ci si dovrebbe magari documentare un pò, e se non si ha nè il pelo nè la motivazione a mettersi su una via di qualunque difficoltà slegati, allora ci sono due bei libri che danno un bel ventaglio di motivazioni possibili oltre a quella dell'esibizionismo (sic!!):

Immagine

Immagine

Riguardo al mero aspetto sportivo chiunque abbia fatto dello sport ha sperimentato che la prestazione nasce da un armonico incontro fra forma fisica e stato mentale. Dire che dal punto di vista prestazionale sportivo arrampicare slegati o con la corda è la stessa cosa è IMHO una cazzata colossale. Ecchesiamo, robot? Forse che per un atleta ai blocchi di partenza della finale olimpica dei 100 mt non conta l'aspetto mentale??? Cavolo se conta, anzi, quasi sempre la differenza SPORTIVA la fa quell'aspetto lì.
Nel free solo hai una piccola aggiunta che rende il tutto più pepato: se sbagli muori. E' questa piccola differenza c'è per chi non ha nessuno intorno come per chi ha una folla che lo guarda. E allora in entrambi i casi sei solo con te stesso e le tue paure e la tua capacità di controllo.
Ultima modifica di nuvolarossa il lun nov 13, 2006 20:38 pm, modificato 1 volta in totale.
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