ciao a tutti,
riapro questo topic primaditutto per ringraziare luigi dal re e gli altri che erano proprio qui intervenuti per sfatare l'immancabile ?si dice? che descriveva questo spigolo come un insieme di sfasciumi e roccia friabile.
Siccome sono come san tommaso, in compagnia di cari amici ho invece potuto toccare con mano che si tratta di un bel viaggio ?dentro? una bella montagna (cosa molto rara in appennino)??. complimenti ad alletto e consiglio (1953), ma complimenti a daniele moretti (e grazie per le info

) & socio, perché salire questa parete d?inverno deve essere stato un bell?impegno ? spero anch?io di tornarci nella stagione fredda, perché l?ambiente merita davvero
Un'ottima alternativa, secondo me, per chi ama le montagne senza calca, con vie da ricercare e su un discreto sviluppo ? penso che ci tornerò senz?altro.
Dovesse mai interessare a qualcuno, posto qui sotto la relazione del percorso che abbiamo seguito un paio di settimane fa : sulla parete si può variare molto tra via originale e varianti?.. daniele mi ha poi consigliato, e c?è da credergli avendo visto il bel calcare ?marmoreo? che c?è nei tratti più difficili, la via ?A vita persa?, che si stacca dall?alletto-consiglio, poi ricongiungendosene, sia nella parte bassa (a dx) che in quella alta (a sx).
Molte info utili si trovano comunque sul sito romagnaclimb.it.
Questa la relazione e qlc mia foto degli itinerari (in rosso la via seguita, in blu i tiri originali alletto e in giallo ?A vita persa?) :
Monti Sibillini ? Monte Bove Nord ? Spigolo Nord-Est
- Via Alletto-Consiglio (con varianti) -
Itinerario in ambiente grandioso, che testimonia la felice intuizione e le rare capacità dei romani Franco Alletto e Paolo Consiglio, primi salitori nel lontano novembre 1953.
Roccia ottima nei tratti di maggiore difficoltà (max V+), alternata a infidi pendii ripidi erbosi (attenzione in caso di pioggia!), talora in presenza di rocce mobili .
Per quanto logico, questo itinerario richiede esperienza, buona capacità di orientamento e una discreta velocità, snodandosi in un ambiente che, anche per lo sviluppo, non ha eguali nell?intero Appennino (eccezion fatta per la Nord del Camicia e la Est del Corno Grande).
La relazione sottoriportata riprende in gran parte l?itinerario originale del 1953, ma con alcune varianti consigliate per evitare i tiri su roccia più friabile.
Viene inoltre qui descritta una variante facile (L6), che permette di evitare il tiro originale di VI+ (comunque chiodato e su ottima roccia), ricongiungendosi poi con il tracciato originale sulla grande cengia erbosa mediana.
Dislivello : 650m
Sviluppo : 850m ? 16/18 lunghezze (più un trasferimento su cengia di circa 140/150m di sviluppo).
Difficoltà : dal II al IV+, qualche pass. di V e 1 pass. di V+
Accesso : da Casali di Ussita, dove si lascia l?auto, si risale la strada forestale della Valle di Panico sino al bivio con il sentiero che sale verso l?alta valle di Panico (Pizzo Berro, Bove Sud, ecc.). Lasciarlo a sx, proseguire lungo la strada principale e poco dopo, ad un tornante verso sx, (dove una strada forestale prosegue dritta, scendendo verso Ussita per il versante sx orografico della valle) proseguire ancora alcuni metri per la strada, che si dirige verso una fonte, quindi abbandonarla per iniziare a risalire la balza erbosa sulla massima pendenza, sino al limite inferiore del bosco. Dopo pochi metri nel bosco, si incrocia una strada forestale a mezza costa, lungo la quale è facilmente individuabile un ometto e segni rossi di vernice. Dall?ometto, iniziare a salire obliquando lungamente da sx verso dx e seguendo i bolli in vernice rossi su sfondo bianco segnati sugli alberi, fino a giungere, dopo un ultimo tratto più ripido, ad un breve ghiaione sottostante la parete, proprio all?altezza dell?attacco (bollo rosso sulla roccia), che è appena a sx di un inconfondibile pilastro monolitico di calcare a gocce (1h 15?)
L1 : a sx del pilastro a gocce, salire lungo il camino, sostando (fix) sulla forcella al culmine dello stesso (si può frazionare il tiro sostando a metà camino (fix su un terrazzo erboso a sx, salendo, del camino) ? IV+ 60m
L2 : dalla forcella, risalire la placconata soprastante sino alla cengia erbosa inferiore, risalendola e sostando alla base di una fessura (fix) ? II 30m (da qui, a dx, parte la via ?A vita persa?)
L3 : salire direttam. la placca, inizialmente aggettante, sfruttando una fessura (2 ch.) che da verticale prende poi un andamento obliquo da dx verso sx (ch.) sino a giungere presso una forcella che si affaccia sul versante est (fix) ? V poi IV+ 40m
L4 : salire per il filo dello spigolo e per placche verso dx, sino ad una larga spalla erbosa, a dx (salendo) di una forra. Sostare su pianta (cordone) a dx dell?ingresso della forra - III 60m
L5 : entrare nella forra, procedere nel fondo, salendo un camino (ch.) e poi salendo brevemente a un terrazzo sulla placconata di sx (dx orografica), dove si sosta ? IV 40m (da qui, l?itinerario originale prosegue nel camino, uscendone poi a dx in parete)
L6 : traversare 10 m a sx, quindi salire su buona roccia, proseguendo poi su zolle erbose, sino a sostare su una breve fascia rocciosa posta sul margine inferiore della larga cengia erbosa superiore ? IV 50m
L7 : procedere in conserva corta sulla cengia erbosa per oltre 100 m con andamento obliquo verso dx, sino a giungere ad una sella erbosa con grossi massi tondeggianti. Volgere quindi a sx, dirigendosi alla base della parete sovrastante, incisa da profondi canali. Raggiungere la base della placconata e fare sosta sotto una placca fessurata. I 150m circa (da qui, ?A vita persa? sale il pilastro verticale sulla sx)
L8 : Superare la placca fessurata (2 ch.) e, sempre obliquando verso dx, puntare all?evidente canale-camino di dx, di quelli soprastanti (quello a sx è invece percorso dalla via originale) sino a superare, dopo un fix con cordino, un masso incastrato e sostare appena al di sopra (2 ch.) ? V+ 40m
L9 : proseguire nel camino fino a raggiungere un catino di ghiaia e ripide zolle erbose, sostando su uno scoglio roccioso sulla sx ? V 60m
L10 : dalla sommità dello scoglio roccioso, traversare decisamente a sx lungo la cengia erbosa sovrastata da una fascia verticale-strapiombante, puntando a un ometto posto su un terrazzo vicino a un arbusto. Dall?ometto, proseguire ancora orizzontalm. verso sx su per un?esile cengia che conduce sul versante est, sopra una profonda forra. Dopo pochi m, salire e traversare ancora pochi m verso sx ad una sosta (fix)- II 40m
L11 : salire in obliquo verso sx superando una fessura-camino verticale (ch., cl.), poi per placche alternate a tratti erbosi, sino a un?evidente spuntone sotto una fascia rocciosa, su cui si sosta ? IV+, poi III 50m
L12 : aggirare la soprastante fascia rocciosa traversando 10m a dx su prato, e poi risalendo il canale erboso sfruttando le rocce sulla sx (salendo) fino a una forcella, quindi, spaccando, salire sulla parete soprastante la forcella e proseguire ancora per rocce infide e zolle, sostando dove possibile, su uno degli isolotti rocciosi (friends) ? III 50m
L13 : proseguire obliquando leggerm. a dx e puntando a un evidente camino slavato (ch.), che poi prosegue aprendosi su pendii ripidi che alternano zolle e isolotti rocciosi ? IV, 1 pass. V nel camino 40m
L14 : proseguire per terreno ripido ma facile sino a raggiungere la visibile linea di cresta, dove si sosta (spuntoni) ? III 40m
L15 : procedere sul filo di cresta per un tratto quasi pianeggiante sino a un passaggio obbligato, a causa di un masso posto a cavallo di un profondo intaglio (sosta su spuntoni) I 30m
L16 : salire direttamente sopra il masso (pass. esposto) e proseguire per cresta sino alla base del risalto roccioso sommitale I, 1 pass. IV+ 30m
L17 : giunti nel punto in cui il filo di cresta si impenna nell?ultimo risalto, proseguire sulla dx alcuni m sfruttando una cengia, e poi puntare a un tratto verticale fessurato (2 ch. vicini) che riporta sul filo di cresta in prossimità di una forcellina con un pilastro, su cui si sosta ? IV 50m
L18 : proseguire lungo il filo di cresta sino alla sommità (ch.) dell?ultimo risalto roccioso ? II 40m
Discesa : dall?ultima sosta, dirigersi verso l?antistante vetta erbosa (10?), di lì scendere a sx, in direzione sudest sulla displuviale erbosa e tondeggiante che separa il versante di Frontignano da quello, più ripido, della Valle di Panico. Oltrepassare il primo imbuto che scende sulla sx (Nord) quindi, lasciata sulla propria sx una caratteristica parete triangolare (Punta S. Anna ?), scendere per il ripido canale Nord, che dopo una strettoia (segnale bianco-rosso in vernice) si apre nel canalone principale (detto ?Valle Romana?) proprio dove confluisce il ramo più largo del canale, che scende dalla dx orografica. Scendere comodamente sulla massima pendenza lungo una stretta striscia di ghiaione che conduce sino al bosco sottostante, da imboccare sulla sx orografica, dove il sottobosco rende più agevole il procedere, sino a raggiungere la strada forestale in prossimità di una fonte rigenerante. Ridiscendere quindi per la strada della Valle di Panico sino a Casali di Ussita (1h30? dalla vetta del Bove Nord a Casali) by biemme (16 luglio 2006)
saluti
biemme