Non sono daccordo, l' artificiale di alta difficolta' e' solo in parte veramente pericolosa, lo potrebbe essere se praticata in modo approssimato e superficiale.Fokozzone ha scritto:Per tornare all' origine del topic, se l' artificiale è negletta: beh, io la negligo! Perché in artif la difficoltà va di pari passo col pericolo.
Mentre in libera possono esistere vie estreme per difficoltà, ma non pericolose, in artificiale sopra l' A3 new age, cominciano a comparire i teschietti sulle relazioni.
Mi sembra la differenza tra il poker e il bridge, senza la scommessa il poker è molto meno interessante e chiunque sceglierebbe il bridge.
In realta' il gioco sta tutto nel fatto di sapere bene quello che si fa, non azzardare mai, e salire solo dopo che si ha la "quasi" certezza che l'ancoraggio tiene, almeno per il tempo che serve.
Certo, quando si e' appesi a qualche "schifezza", l' adrelalina e' in agguato e il rischio lo si palpa, ma in realta' ci si appende solo dopo avere evuto la "certezza" che tiene.
E' questione di mestire, tecnica, intuito e si riesce a trovare il "modo" di salire, in relativa sicurezza, certi che in caso di errore, sarebbero guai.
Appunto per cio' occorre un tempo considerevole per fare un tiro: procedere senza schiantarsi ha i suoi temti
