incidente in val rienza

Arrampicata e alpinismo su roccia in montagna

Messaggioda paulus_magno » mar ago 08, 2006 18:37 pm

vito ha scritto:
AngeloMilano ha scritto:Quilodicoequilonego il caso di David è un caso da ferrata non un caso da alpinismo. La corda solitamente si incastra perchè in un anfratto si verifica il punto di incontro tra 2 pesi che gravano ciascuno in diverse direzioni. Si è visto mai che uno spezzone ci corda finisca in una fessura e "tenga" la forza di varie centinaia di kili senza che dall' altra parte della corda non ci sia perlomeno una forza che esercita resistenza? Nell' esempio di David questa forza non c' è.


Caro Angelo, sei fresco di corso......
per esperienza ti dico di si.

Esempio vissuto: un bel po' dio anni fa vado a fare la classica alla punta Grohmann. In discesa ci meniamo via e prendiamo delle vecchie calate, ad una di esse, nel recuperare le mezze e dopo un po' che gia' recuperiamo (il nodo di giunzione e' bene in vista) il capo libero della corda si incastra in una fessura e la corda decide di non venire piu'. Solo dopo una mezz'ora di tentativi e appendendoci in 3 lentamente la corda scorre riperende a scorrere a poco a poco nella fessura e riusciamo a recuperarla.

Per quanto riguarda il fattore di caduta, oltre agli esempi che qualcuno ti ha gia' menzionato te ne cito un altro (e che succede piu' spesso di quello che si possa immaginare):

tiro molto lungo e intervallato da molte cenge (grosse genge eh, non cengette). Tu parti, passi la prima cengia, prosegui. Man mano che sali rinvii, ma non rinvii quando hai gli spit/chiodo/nut ad altezza dell'ombelico, rinvii quando lo spit e' bello alto.
Che succede? Succede che salendo ad altezza del chiodo crei un lasco che teoricamente il tuo compagno dovrebbe recuperare..... teoricamente pero', perche' praticamente :
- la corda in piu' si deposita mollemente alla prima cengia
- il tuo socio e' distratto/ non vede il lasco/ non ti vede/ non si accorge del lasco della corda perche' non gli torna indietro ecc. ecc.

tu continui a salire e ogni volta che rinvii lasci sempre un po' di piu' di lasco.
Poi voli, ma da quando voli a quando la corda va in tiro ne fai di metri (perche' c'e il lascoe perche' ci sono le cenge) ed e' qui che se la corda si incastra magari a pochissimi mt dall'imbrago su uno spuntone/lama che succede il danno. Quanto potevi avere di lasco? 5-6mt? Va che puo' succedere. E se la corda si incastra a 1,5 mt da te? FC= 6/1,5= 4.

Per quanto riguarda le UIAA: e' vero che le corde debbono sopportare determinati requisiti a su questo possiamo stare tranquilli (oggi fanno intere da 17 cadute UIAA, quando iniziai io veniva considerata ottima una corda da 7,8) ma e' proprio per questo che stanno studiando il modo di omologarle considerando la tenuta su spigolo vivo (che guarda caso e' il caso della corda incastrata su lama o spuntone e con fattori di caduta elevati).



Presupposto: che razza di vie fai?

Domanda: ma che progressione usi in montagna?

ll tuo caso risulta impossibile per vari motivi:
- se fai una via con cosi tante cenge e voli in pratica sei gia morto e la corda nn ti serve +
- cmq quando poi parti dalla tua cengia che sia la prima o una delle successive, anche se rinvii in alto non lasci alcun lasco poiche la corda in eccesso poi la usi oltre il punto di assicurazione quinti la corda che il compagno ti da nn puo arrivare fin su alla tua cengia a meno che non la tiri tu arrampicando e annullando cosi i laschi
"MI NO SO DIRTE SOLO ME VA MAGNA IL RUSTEGO" GRANDI BELUMAT
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Messaggioda vito » mer ago 09, 2006 12:12 pm

paulus_magno ha scritto:
Presupposto: che razza di vie fai?

Domanda: ma che progressione usi in montagna?

ll tuo caso risulta impossibile per vari motivi:
- se fai una via con cosi tante cenge e voli in pratica sei gia morto e la corda nn ti serve +
- cmq quando poi parti dalla tua cengia che sia la prima o una delle successive, anche se rinvii in alto non lasci alcun lasco poiche la corda in eccesso poi la usi oltre il punto di assicurazione quinti la corda che il compagno ti da nn puo arrivare fin su alla tua cengia a meno che non la tiri tu arrampicando e annullando cosi i laschi


Faccio le vie che mi gira di andare a fare, non capisco cosa centri questa domanda. Voglio dire, non so li, ma qui in lombardia di vie con qualche tiro intervallato da cenge ce n'e'. Qualche esempio: pizzo Boga, la R2Monza ha tiri cosi', e tra una cengia e l'altra non ha solo il IV ma anche il VI. Qui non e' mica detto che se voli ti accoppi, anzi, pero' se c'e un sacco di lasco....qualche problema potrebbe esserci in caso di volo.
Rogno: Rommelstrasse, secondo tiro da circa 30mt, due cengione.

La seconda domanda non l'ho capita. Che progressione uso secondo te?
Direi la classica, sosta su due chiodi, anello di cordino, 1/2B al vertice, oppure secchiello in vita, valuto caso per caso; il primo sale, si protegge (nut/frient/chiodi/spit/resinati/clessidra ecc) e rinvia.

Sono d'accordo sull'ultima frase, effettivamente salendo il lasco si recupera, ma essendoci le cengie si rischia sempre di crearlo.

C'e' comunque un altro caso che puo' generare un bel lasco: si arriva alla cengia e si deve percorrerla (a dx o a sx), proteggendosi magari a qualche spuntone per poi riprendere a salire diritti. Se si vola e il cordino si sfila dallo spuntone ne passa di corda prima che entri in funzione il freno.
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