Spit dappertutto !!

Arrampicata e alpinismo su roccia in montagna

Messaggioda Drugo Lebowsky » mer ott 06, 2004 17:48 pm

rudy ha scritto:....chi rivede.... che crudo che sei
.........


DIOBON!!! COCAN!

TE GO DITO CHE SE DISE CRUO E NON "crudo" !!!!!!

Illetterato! ...o te parli in diaeto, o parli in italiano!
L'aggettivo dialettale cruo letteralmente tradotto in CRUDO .... casso! non rende!
...fa anche un pò ridere: < oh, parbleu!, ma come sei crudo...>

dammi del cruo così capisco meglio e magari mi offendo , mi arrabbio o provo sentimenti simili...
Impara, dai mò!!!

Comunque non mi hai risposto sul significato della via Hasse Brandler nel tuo esempio.

Ciao

ps: se è il mostro che penso io,... sta attento allo Stefanop...el xe bruto, groso e vecio quanto cativo!!! 8O
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Messaggioda rudy » mer ott 06, 2004 18:42 pm

ps: se è il mostro che penso io,... sta attento allo Stefanop...el xe bruto, groso e vecio quanto cativo!!! 8O
[/quote]

è tante belle cose... non vedo perchè debba essere anche maleducato.
....di messaggio in messaggio mi è sembrato più mansueto.... secondo me diventeremo presto amici. :wink:

...non sempre chi invecchia diventa saggio, a volte ci si rincoglionisce... ... tu quanti anni hai?

comunque parla anche di vie aperte da lui stesso.... mi sembra che ne abbia il diritto (se di diritto si può parlare).... fermo restando che si può non condividere.
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Messaggioda valbelluna » gio ott 07, 2004 9:29 am

te reste na gran zoca
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Messaggioda valbelluna » gio ott 07, 2004 10:14 am

Siloga66 ha scritto:Valbelluna, mi te farìa gran diretor,megapresidente galatico, nonchè raìs (non en senso erbaceo, ma nel'altro) de tuta la zona Dolomitica.



me basta le me vette, piene de erba e zecche.
stame ben
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Messaggioda Fokozzone » gio ott 07, 2004 13:35 pm

quilodicoequilonego ha scritto:
Fokozzone:Di rischiare cosa?
Il punto alla fine è questo.


*?rischiare di sbagliare, perché se voli hai sbagliato, e tanti non accettano di non poter sbagliare. Ma lo sbaglio comprende tante cose, e la prima è che se non ti sentivi sicuro dovevi proteggerti meglio, o rinunciare



Se vale la pena arrampicare solo dove ti senti sicuro (perché se sbagli puoi crepare) sostieni una visione dell' arrampicata che, in nome dell' avventura, annulla l' incognita tecnica e si riduce a escursionismo in parete. Un po' poco emozionante per i miei gusti. Oltretutto lo spit in via ha creato capolavori e non può essere rifiutato a priori.

In realtà però, il discorso che noi facciamo ha un vizio: il grado su cui arrampicheremmo slegati è diverso da uno all' altro. Così succede per esempio che tu fai l VIII a spit, il VII da integrare e il VI senza niente e io vorrei gli spit sul VII, il VI da integrare e il V senza niente. Huber vorrebbe l VIII senza niente etc etc. Come fai a mettere d' accordo tutti? Schiodi quando passa uno forte e richiodi quando passa una pippa?
Chi decide come deve essere una via? Si dirà gli apritori. Questo discorso ha un senso anche per me, tuttavia la roccia non è di proprietà degli apritori.
E infine (cosa che ho ripetuto molte volte) noi che discutiamo non abbiamo mai cambiato una via (io di sicuro no), altra gente non fa nessuna discussione e trapana e smartella a proprio piacimento.
Forse noi discutiamo perché a ciascuno piacerebbe trovare certe vie nelle condizioni per esprimere al meglio le proprie potenzialità, a seconda dell' abilità e dello stato di forma.
Per finire, credimi ammè, quando uno và, và con o senza spit e quando non và si blocca anche con tutti gli spit di questo mondo.

Ciao Fokozzone
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Messaggioda Fokozzone » gio ott 07, 2004 13:39 pm

Franceska ha scritto:
quilodicoequilonego ha scritto:
Fokozzone ha scritto:
quilodicoequilonego ha scritto:
flaviop ha scritto:..........


Grande!!!!

Ma tu ci sei mai andata da prima su una via da proteggere? 8O
In base a quale esperienza ti esprimi :?:

FKZ
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Messaggioda erik. » gio ott 07, 2004 15:38 pm

rudy ha scritto:
(se assomiglia alla dino e maria) 8) sarà e magnifica gitarella.


veramente bella via la D&M... roccia mai vista così solida,articolata e bella 8) (
su una via di vent'anni è un peccato x tutte quelle soste con 2 spit e catena, quando c'è una bella cengia da passeggiare :roll:


rudy ha scritto:il punto è che tirare un bel volo su una via nuova o su una classica è pur sempre un volo 8O e preferirei che le soste fossero sicure... non intendo spit luccicanti potrebbe anche essere un bel cementato.
credo che una grossa % delle soste sulle classiche non reggano uno schok (anche senza arrivare fattore caduta 2) e quindi penso che molti salgano le vie con la certezza di non cadere.... ma quella volta che succede....
è vero.... se uno vuole si pianta i proprio chiodi ma non sempre è possibile e spesso non tengono in tutte le direzionali come un cementato


...quando uno è coerente.... :wink:

P.S.
Sulla dino e maria una ragazza della cordata che mi precedeva è caduta in sosta e per poco non mi arriva in testa........
erik.
 
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Messaggioda rudy » ven ott 08, 2004 9:25 am

...quando uno è coerente.... :wink:

P.S.
Sulla dino e maria una ragazza della cordata che mi precedeva è caduta in sosta e per poco non mi arriva in testa........
[/quote]

....direi 'ironia' :lol: :wink:
...visto che era rivolto al mio amico stefanop di palesi idee conservatrici
(il giorno del volo c'ero anch'io.... abbiamo avuto un morto in meno 8O ....io poi mi sono fatto due passi x cenge :P )
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Messaggioda stefanop » ven ott 08, 2004 13:29 pm

Fokozzone ha scritto:

condizioni per esprimere al meglio le proprie potenzialità, a seconda dell' abilità e dello stato di forma.

Ciao Fokozzone


:x che schifo :x ... discorsi propio di chi non sa distiguere appigli resinati, palestre di roccia vie in montagna.........tutto è un solo esercizio fisico per dimagrire e rimanere in forma ..... :cry: vomitevole!!!
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Messaggioda quilodicoequilonego » ven ott 08, 2004 14:13 pm

stefanop ha scritto:
Fokozzone ha scritto:

condizioni per esprimere al meglio le proprie potenzialità, a seconda dell' abilità e dello stato di forma.

Ciao Fokozzone


:x che schifo :x ... discorsi propio di chi non sa distiguere appigli resinati, palestre di roccia vie in montagna.........tutto è un solo esercizio fisico per dimagrire e rimanere in forma ..... :cry: vomitevole!!!


...mi associo, il nostro concetto è diverso, prima della prestazione c'è una montagna di altre piccole cose, che danno ben altre emozioni
(...un camoscio che ti guarda dalla cima, un'aquila che ti ronza sulla testa, il fruscio del vento, il rumore del ruscello, una piccola slavina che scivola accanto, il martello che pianta un chiodo, qualcuno che passa sul sentiero 400m sotto di te, la solitudine di un posto incantato, l'agognata cima, i salti nella ghiaia della discesa, le mucche che pascolano e il loro blin blon, l'eco di un ohuuu....)
Ultima modifica di quilodicoequilonego il ven ott 08, 2004 14:20 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda stefanop » ven ott 08, 2004 14:14 pm

rudy ha scritto:
veramente bella via la D&M... roccia mai vista così solida,articolata e bella 8) (
su una via di vent'anni è un peccato x tutte quelle soste con 2 spit e catena, quando c'è una bella cengia da passeggiare :roll:


:( Ripropongo in questo topic che forse è più attinente all'argomento, quello che ho scritto sull' altro topic :roll: speriamo che almeno qui qualcuno si offenda, :? e che riguarda la spittatura della dino e maria come infondo di qualsiasi altra via classica

:cry: :cry: :cry: :cry:

:( Necrologio per la D&M

Come sciacalli, questo momento l?avete atteso contando ogni giorno che passava
Invidiosi dell?avventura, che come un gioiello, sui suoi panni brillava

Ai suoi piedi ghiaiosi strisciavate rabbiosi ed impotenti
Troppo alta e fiera si ergeva per le vostre pavide menti

E ora, violata per sempre dallo spit assassino e irriverente
Con le sue decomposte membra riempite il vostro capiente ventre

Ma quando sarete sazi di nutrirvi di carogna
Di uccidere l?avventura non sentite vergogna?
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Messaggioda quilodicoequilonego » sab ott 09, 2004 10:00 am

Fokozzone ha scritto:
quilodicoequilonego ha scritto:
Fokozzone:Di rischiare cosa?
Il punto alla fine è questo.


*?rischiare di sbagliare, perché se voli hai sbagliato, e tanti non accettano di non poter sbagliare. Ma lo sbaglio comprende tante cose, e la prima è che se non ti sentivi sicuro dovevi proteggerti meglio, o rinunciare



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Se vale la pena arrampicare solo dove ti senti sicuro (perché se sbagli puoi crepare) sostieni una visione dell' arrampicata che, in nome dell' avventura, annulla l' incognita tecnica e si riduce a escursionismo in parete. Un po' poco emozionante per i miei gusti. Oltretutto lo spit in via ha creato capolavori e non può essere rifiutato a priori.


Siete voi che volete arrampicare solo dove vi sentite sicuri ! E soprattutto volete trovare la sicurezza "standard", senza nessuna fatica, nessuna responsabilità, nessuna ricerca del punto dove mettere la protezione ! Poco tempo ? Paura ? Mancanza di fiducia nei propri mezzi ? Troppo orgoglio per ammettere di non essere all'altezza della via e rinunciare ? Non avere la possibilità di sbagliare, di certo fa' paura... Tornare all'ultima protezione perchè non si riesce a proseguire e non si puo' volare, fa' paura...


Fokozzone
In realtà però, il discorso che noi facciamo ha un vizio: il grado su cui arrampicheremmo slegati è diverso da uno all' altro. Così succede per esempio che tu fai l VIII a spit, il VII da integrare e il VI senza niente e io vorrei gli spit sul VII, il VI da integrare e il V senza niente. Huber vorrebbe l VIII senza niente etc etc. Come fai a mettere d' accordo tutti? Schiodi quando passa uno forte e richiodi quando passa una pippa?


Ma chi l'ha detto che tutti devono poter fare tutte le vie ? Ce ne sono migliaia e ognuno si scelga quella che è in grado di fare. Con questo discorso tu dici chiaramente che vuoi poter fare vie che non sei all'altezza di fare ! E' correttezza questa ? Prendendo un minimo di informazioni riesci a capire se puoi fare una via, e se sbagli a scegliere è giusto che rinunci, che scendi. Ma hai sbagliato tu, non chi non ti ha dato la possibilità di salire in tutti i casi...


Fokozzone
Chi decide come deve essere una via? Si dirà gli apritori. Questo discorso ha un senso anche per me, tuttavia la roccia non è di proprietà degli apritori.


Qui mi associo a Valbelluna. Io rispetto chi è arrivato prima ed ha aperto una via. Tu non lo fai ? Bene, è vero che l'apritore non è proprietario di quel pezzo di roccia; tu lo sei ? No ? Bene tu rovina il lavoro fatto dall'apritore, poi passo io e disfo il tuo lavoro, ho lo stesso diritto tuo no ? O sei tu il proprietario ? Attenzione pero', che disfare è più facile che fare, e sulle classiche magari, per colpa di chi le vuole modificare, possiamo perderci tutti alla fine.... Questo è il rischio peggiore


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A me delle potenzialità non puo' fregar di meno, anche perchè sono convinto che stiano più nella testa che nei muscoli, che un ottimo alpinista debba essere ottimo di testa innanzitutto, il resto viene da sè. La cosa sulla quale insisto, è il fatto che le responsabilità e le colpe o i meriti, non sono della via o di chi l'ha aperta, non sono della roccia buona/cattiva, non sono del tempo bello/brutto, sono solo nostre e delle nostre buone/cattive valutazioni-scelte. Io ho sbagliato molto e sbaglierò molto, ma quanto è bello imparare ! A parte l'insieme di piccole grandi cose, delle quali puo' godere un alpinista, rispetto ad un frequentatore di falesie (intendo come ambiente eh...), molta soddisfazione ce l'hai quando ti si presenta un qualsiasi problema da risolvere con la testa, che quando eri inesperto ti metteva in difficoltà, invece acquisendo esperienza ti accorgi che i dubbi spariscono, e le scelte da fare in parete, ti vengono naturali, e difficilmente sbagli.


Fokozzone
Per finire, credimi ammè, quando uno và, và con o senza spit e quando non và si blocca anche con tutti gli spit di questo mondo.


...per me il rischio di fallire dev'esserci sempre, altrimenti non c'è gusto. Se sono in forma scelgo una via, al mio limite massimo (non per forza per difficoltà, ma anche per friabilità, scarse protezioni, lunghezza, esposizione, continuità...). Se non sono in forma ne scelgo una che cmq mi impegni, cercando di indovinare il mio limite di quel momento. Anche perchè più ti avvicini al tuo limite in un dato momento, più risultati hai per elevarlo
enzo
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Messaggioda Gian » lun ott 11, 2004 17:11 pm

Gli spit a mio avviso vanno messi esclusivamente come rinforzo alle soste pericolanti perchè volare è un rischio calcolato ma ammazzare anche il compagno non mi sembra corretto e comunque la chiodatura originale dell'apritore deve essere rispettata :evil:
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Messaggioda quilodicoequilonego » lun ott 11, 2004 17:46 pm

Gian ha scritto:Gli spit a mio avviso vanno messi esclusivamente come rinforzo alle soste pericolanti perchè volare è un rischio calcolato ma ammazzare anche il compagno non mi sembra corretto e comunque la chiodatura originale dell'apritore deve essere rispettata :evil:


...sulla seconda parte sono d'accordissimo con te.
Sulla prima meno, perchè se io sono da primo, e cadendo posso causare il dramma, il mio compagno è in sosta e vede benissimo com'è fatta la sosta e quanto puo' tenere, se la ritiene insufficente può rinforzarla, nessuno gli dirà mai di non farlo. Ma la colpa non è di uno o dell'altro, le cose si fanno insieme, e si è egualmente responsabili.
Anch'io a volte mi chiedo perchè il mio amico va' avanti senza mettere protezioni, ma quando sono al suo posto, se mi sento sicuro, faccio uguale. Se non c'è fiducia, sapendo quello che c'è in gioco, meglio lasciar perdere.
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Messaggioda Gian » mar ott 12, 2004 14:59 pm

be sai secondo me non tutti hanno l'esperienza per poter giudicare se la sosta è a prova di bomba o meno e soprattutto su vie fatte a vista anche se hai letto la relazione non sempre sai se un volo è in programma.Poi ti dirò che soprattutto qua da noi ci sono vie tipo il giallo o il primo spigolo della Tofana che sono frequentate tantissimo,molto spesso da gente che non ha gran esperienza e questo provoca a volte dei grossi guai che forse e dico forse potrebbero risolversi sistemando le soste e questo non obbliga a mettere spit perchè due chiodi bomba su una sosta sono una sosta bomba
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Messaggioda Fokozzone » mar ott 12, 2004 18:15 pm

quilodicoequilonego ha scritto:
Fokozzone:Di rischiare cosa?
Il punto alla fine è questo.


*?rischiare di sbagliare, perché se voli hai sbagliato, e tanti non accettano di non poter sbagliare. Ma lo sbaglio comprende tante cose, e la prima è che se non ti sentivi sicuro dovevi proteggerti meglio, o rinunciare



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Se vale la pena arrampicare solo dove ti senti sicuro (perché se sbagli puoi crepare) sostieni una visione dell' arrampicata che, in nome dell' avventura, annulla l' incognita tecnica e si riduce a escursionismo in parete. Un po' poco emozionante per i miei gusti. Oltretutto lo spit in via ha creato capolavori e non può essere rifiutato a priori.


Siete voi che volete arrampicare solo dove vi sentite sicuri ! E soprattutto volete trovare la sicurezza "standard", senza nessuna fatica, nessuna responsabilità, nessuna ricerca del punto dove mettere la protezione ! Poco tempo ? Paura ? Mancanza di fiducia nei propri mezzi ? Troppo orgoglio per ammettere di non essere all'altezza della via e rinunciare ? Non avere la possibilità di sbagliare, di certo fa' paura... Tornare all'ultima protezione perchè non si riesce a proseguire e non si puo' volare, fa' paura...

Un attimo, "noi"? Io non sono certo un paladino dello spit. Mi limito a distinguere. Comunque dire che su una via a spit mi sento sicuro necessariamente è falso: dipende da quanto è dura e da quanto sono distanti. Personalmente mi sono sentito molto più sicuro sul V/ VI classico dolomitico che su VII moderni in placca spittata lunga.

Fokozzone
Forse noi discutiamo perché a ciascuno piacerebbe trovare certe vie nelle condizioni per esprimere al meglio le proprie potenzialità, a seconda dell' abilità e dello stato di forma.


quilodicoequilonego ha scritto:A me delle potenzialità non puo' fregar di meno, anche perchè sono convinto che stiano più nella testa che nei muscoli, che un ottimo alpinista debba essere ottimo di testa innanzitutto, il resto viene da sè. ...per me il rischio di fallire dev'esserci sempre, altrimenti non c'è gusto. Se sono in forma scelgo una via, al mio limite massimo (non per forza per difficoltà, ma anche per friabilità, scarse protezioni, lunghezza, esposizione, continuità...). Se non sono in forma ne scelgo una che cmq mi impegni, cercando di indovinare il mio limite di quel momento. Anche perchè più ti avvicini al tuo limite in un dato momento, più risultati hai per elevarlo

Come sarebbe a dire "delle potenzialità non mi frega" e poi dici "quando sono in forma"? Essere in forma non vuol dire valutare come buone le proprie potenzialità? E chi ha detto che essere in forma centri solo coi muscoli? Si può essere in forma anche con la testa.
Io semmai contesto una visione dell' alpinismo e dell' avventura che non sono tali se non si rischia la vita. Perché i casi sono due: o rischi davvero la vita e sei un incosciente, oppure il rischio è teorico, ma in realtà hai un margine tale che le probabilità di sbagliare sono minime: come dicevo "escursionismo in parete". Quando fai il sentiero delle bocchette in Brenta se sbagli muori. E' alpinismo? è avventura? E se fai una via dove sai di poterci arrampicare in salita, in discesa, in traverso e ancora un po' con una mano legata dietro la schiena, alla fine è lo stesso.
Potrei chiederti quante vie alpinistiche hai fatto secondo i tuoi criteri, che so...200?
Se hai fatto 200 vie a rischio morte e sei vivo, vuol dire che il rischio che hai corso era inferiore a 1/200 cioè allo 0,5%. Fare una via con lo 0,5% di incognita è avventura?

Per finire chiedi a Dal Pra se è stata più avventura fare il "pesce" (dove va coi clienti) o "silbergeier".

Fokozzone
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Messaggioda andreag » mar ott 12, 2004 18:26 pm

Fokozzone ha scritto:Se hai fatto 200 vie a rischio morte e sei vivo, vuol dire che il rischio che hai corso era inferiore a 1/200 cioè allo 0,5%. Fare una via con lo 0,5% di incognita è avventura?
Fokozzone


Concezione quantomai ardita della statistica....
:twisted:

Andrea
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Messaggioda quilodicoequilonego » mar ott 12, 2004 20:11 pm

Fokozzone:
Di rischiare cosa?
Il punto alla fine è questo.


*?rischiare di sbagliare, perché se voli hai sbagliato, e tanti non accettano di non poter sbagliare. Ma lo sbaglio comprende tante cose, e la prima è che se non ti sentivi sicuro dovevi proteggerti meglio, o rinunciare

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Se vale la pena arrampicare solo dove ti senti sicuro (perché se sbagli puoi crepare) sostieni una visione dell' arrampicata che, in nome dell' avventura, annulla l' incognita tecnica e si riduce a escursionismo in parete. Un po' poco emozionante per i miei gusti. Oltretutto lo spit in via ha creato capolavori e non può essere rifiutato a priori.


Siete voi che volete arrampicare solo dove vi sentite sicuri ! E soprattutto volete trovare la sicurezza "standard", senza nessuna fatica, nessuna responsabilità, nessuna ricerca del punto dove mettere la protezione ! Poco tempo ? Paura ? Mancanza di fiducia nei propri mezzi ? Troppo orgoglio per ammettere di non essere all'altezza della via e rinunciare ? Non avere la possibilità di sbagliare, di certo fa' paura... Tornare all'ultima protezione perchè non si riesce a proseguire e non si puo' volare, fa' paura...

Fokozzone
Un attimo, "noi"? Io non sono certo un paladino dello spit. Mi limito a distinguere. Comunque dire che su una via a spit mi sento sicuro necessariamente è falso: dipende da quanto è dura e da quanto sono distanti. Personalmente mi sono sentito molto più sicuro sul V/ VI classico dolomitico che su VII moderni in placca spittata lunga.


...ma non credi che, al di la' della paura, cadere su chiodi/nut/friend sia diverso dal cadere su spit ? Io sono convintissimo di si, per questo cerco di arrangiarmi bene

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Forse noi discutiamo perché a ciascuno piacerebbe trovare certe vie nelle condizioni per esprimere al meglio le proprie potenzialità, a seconda dell' abilità e dello stato di forma.


A me delle potenzialità non puo' fregar di meno, anche perchè sono convinto che stiano più nella testa che nei muscoli, che un ottimo alpinista debba essere ottimo di testa innanzitutto, il resto viene da sè. ...per me il rischio di fallire dev'esserci sempre, altrimenti non c'è gusto. Se sono in forma scelgo una via, al mio limite massimo (non per forza per difficoltà, ma anche per friabilità, scarse protezioni, lunghezza, esposizione, continuità...). Se non sono in forma ne scelgo una che cmq mi impegni, cercando di indovinare il mio limite di quel momento. Anche perchè più ti avvicini al tuo limite in un dato momento, più risultati hai per elevarlo

FokozzoneCome sarebbe a dire "delle potenzialità non mi frega" e poi dici "quando sono in forma"?


...vuol dire che tu sei in forma quando aumenti il grado di difficoltà che riesci a superare, mentre io mi sento in forma se ho la migliore tenuta psicologica e resistenza fisica, riuscendo a tentare vie più lunghe e poco protette. Il fatto di riuscire a cavarmela da solo, senza grossi aiuti esterni (leggi spit), è la cosa che mi soddisfa maggiormente. Anche se su vie con gradi più bassi.

Fokozzone
Essere in forma non vuol dire valutare come buone le proprie potenzialità?


...si, ma non necessariamente fisiche, perchè le vie che mi piacciono, a me richiedono soprattutto altro (per altri sicuramente sono baggianate).

Fokozzone
E chi ha detto che essere in forma centri solo coi muscoli? Si può essere in forma anche con la testa.


...per fare vie classiche poco protette, perchè di queste parliamo, attrezzate a chiodi (come in origine), ti impegna psicologicamente molto di più, che se protette a spit, perchè sai che oltre a dover leggere e fare la via, non puoi sbagliare (quindi la testa, secondo me, conta più della forza).

Fokozzone
Io semmai contesto una visione dell' alpinismo e dell' avventura che non sono tali se non si rischia la vita. Perché i casi sono due: o rischi davvero la vita e sei un incosciente, oppure il rischio è teorico, ma in realtà hai un margine tale che le probabilità di sbagliare sono minime: come dicevo "escursionismo in parete".


A me non piace l'idea di poter sbagliare tranquillamente invece, a quel punto vado a fare un giro in bici, mi diverto di più. Lo stimolo di non poter sbagliare mi attrae troppo.
...la proporzione di rischio dipende da te. Io credo che se sono bravo ad attrezzarmela, e se valuto bene tutto, non rischio molto più che su una via a spit; se non metto niente, allora rischio. L'incosciente è chi affronta il pericolo senza tutelarsi, senza proteggersi, o chi non riconosce il pericolo che sta correndo.
L'escursionismo in parete(concetto tuo) potrebbe essere una via facile/difficile spittata benissimo, dove se cado mi metto a ridere, non una via dove non posso sbagliare. E neanche un tratto dove ho messo le protezioni, teoricamente infallibili, ma che in realtà se dovessi volarci sopra, sono talmente tranquillo che potrei morire d'infarto....

Fokozzone
Quando fai il sentiero delle bocchette in Brenta se sbagli muori. E' alpinismo? è avventura? E se fai una via dove sai di poterci arrampicare in salita, in discesa, in traverso e ancora un po' a testa in giù, alla fine è lo stesso.


....non dimentico mai la sfiga. Io la metto al centro di tutto, a quella non si comanda. Chi è caduto lì puo' avere avuto il colpo di sfortuna, cosa successa anche a big.
Negli altri casi se cadi sulle bocchette, hai sbagliato. O le hai sottovalutate o non eri in grado di andarci. Cio' non toglie che il rischio ci sia, che l'attenzione ce la devi mettere, mi emoziona, mi piace.
Le vie che cerco di provare non hanno quelle caratteristiche, preferisco quelle che mi trasmettono emozioni maggiori, ad esempio non le classiche addomesticate a spit, che mi darebbero la certezza che per salirle è sufficente il fisico, cosa che non mi piace proprio.

Fokozzone
Potrei chiederti quante vie alpinistiche hai fatto secondo i tuoi criteri, che so...200?
Se hai fatto 200 vie a rischio morte e sei vivo, vuol dire che il rischio che hai corso era inferiore a 1/200 cioè allo 0,5%. Fare una via con lo 0,5% di incognita è avventura?


Hai concetti statistici molto strani. Se su 200 volte una cosa non è capitata, non corrisponde a 0,5% ma a zero e basta. Cmq la base di partenza è sbagliata e assurda.
...ne ho fatte meno, cio' non toglie che la maggior parte di quelle che ho fatto, non ero sicuro di essere in grado di farle, ma mai ho sfidato la morte, se non saro' costretto non lo faro' mai.
L'avventura la cercherò sempre, potrà ancheandar male, spero di no, finora non sono mai volato in montagna, credo di non aver sbagliato molto, anche se il rischio c'è sempre stato. Nelle vie che mi sono piaciute di più, non mi sono affidato agli spit, ma alle mie capacità (ridotte) o a tirare chiodi. Mi ha dato cmq maggiore soddisfazione che fare vie più dure su spit. A volte avrei potuto rischiare di più, andare avanti e finire la via, ma non ho voluto mettere in gioco la vita, ho rinunciato e non me ne pento, se tornassi indietro lo rifarei. Sicuramente se le vie dove sono tornato indietro fossero state a spit (anche solo le soste) le avrei finite. Ma per me il gioco non vale la candela. Punti di vista.

Fokozzone
Per finire chiedi a Dal Pra se è stata più avventura fare il "pesce" (dove va coi clienti) o "silbergeier".


...si parlava di classiche addomesticate a suon di spit. Chiedi a Cassin se le sue vie sarebbero state avventure uguali con gli spit dentro, ho grossi dubbi... anzi certezze.
enzo
Avè rot le bale, basta spit 'n Dolomiti, tanto i cavan tuti...
In arrampicata, cosa c'è di più artificiale del trapano ?
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Messaggioda erik. » mer ott 13, 2004 10:01 am

Scusate ma non capisco...
ma lo spit alla sosta evita il rischio di caduta????
Oppure quando ci sono sopra di 10m e 15m sotto ho una bella cengia su cui fracassarmi penso tanto posso volare....la sosta è a spit! 8O
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Messaggioda marcolav » mer ott 13, 2004 11:52 am

io non condivido tanto questa identificazione fra avventura e rischio. Per me avventura e' l'incognito. E non vuol dire che l'incognito sia per forza mortale. Non sapere come sono le soste vuol dire semplicemente che dovro' cercarmi la sosta, magari attrezzarla, magari verificare se tiene o no. Magari pianto 5 chiodi e mi attacco anche a 4 clessidre; a quel punto la sosta e' meglio che a spit. E lungo il tiro, siccome sono un cagasotto riesco a mettere 10 nut due chiodi e tre cordini. Forse ho quasi azzerato il rischio, pero' l'avventura sta nel fatto che l'ho fatto io e non ho trovato le robe pronte. Poi, se le mie possibilita' mi consentono solo vie di III lunghe 150 metri, questo e' un problema mio.
A me pare che ci sono vie nate con questo spirito e con questo spirito dovrebebro rimanere.
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