tacchinosfavillantdgloria ha scritto:solita importuna richiesta di informazioni ai forumisti
ho trovato un'unica relazione un minimo dettagliata su questa via in rete.
volevamo sapere se possibile qualcosa in più, per esempio: dicono che potrebbero essere utili alcuni chiodi ("quelli neri da porfido"

), noi non abbiamo nessuna dimestichezza con tali oggetti, quindi ci chiediamo se siano effettivamente necessari. poi: "chiodatura classica" intende che ci sono protezioni un po' lunghette o che non c'è praticamente un tubo a parte le soste?
infine: per chi va per la prima volta in tognazza, l'attacco è facilmente identificabile o ci sono suggerimenti utili all'uopo?
grazie per la consueta pazienza.
basaltici saluti
TSdG
Relazione:
1.arrampicare una rotta fessura e raggiungere un comodo terrazzo, alzarsi verticalmente in direzione di un piccolo pino (ormai ci sono solo i resti) sottostante ad una grande e liscia lastronata, qualche metro a sinistra si sosta. 55 m, IV,III.
2.Salire verticalmente un diedro a fondo erboso fino in cima di un pilastro. 30 m, V.
3.Proseguire per un altro diedro, più corto e regolare, fino a raggiungere delle rocce rotte e più facili, infine per queste ad un terrazzo con albero. 50 m, IV,III.
4.Salire sullo spuntone, superare un leggero strapiombo (1 spit) e continuare per la fessura diedro sul filo dello spigolo fino ad un terrazzo. 50 m, V,IV,III.
5.Spostarsi qualche metro a destra sulla stretta ed erbosa cengia, quindi salire un bellissimo inclinato diedro. Arrampicata molto elegante tra diedro e filo dello spigolo (3 spit di passaggio e alcuni chiodi). Sosta su ottimo gradino. 50 m, VI.
6.Superare una bella placca e raggiungere un intaglio formato da un pilastro appoggiato, salirlo, attraversare sulla parete ed uscire sul ripieno sommitale. 25 m, IV Sosta su albero
Ciao
Beppe