da zorro2 » lun ott 22, 2007 15:20 pm
da SCOTT » lun ott 22, 2007 15:28 pm
zorro2 ha scritto:Quando secondo voi deve essere usata la scala francese (es. 5a, 7b, ecc...) e quando quella UIAA (IV, V, VI+ ecc...).
É corretto usare la scala francese (che a quanto mi pare si usa per le vie di arrampicata-falesia) su percorsi che comunque, pur avendo qualche spit, richiedono integrazione come una normale via alpinistica (valutata con la scala UIAA) aperta ad esempio con chiodi a pressione sui pezzi improteggibili.
Nella pratica credevo, quando vedo la scala francese, di presentarmi sotto le vie con 10 rinvii e magnesio, mentre vedo che su molte guide (esempio Panettone del Passo Montecroce Carnico) la usano anche quando salendo con i soli rinvii si rischia praticamente la vita in free-solo e le difficoltà sarebbero comunque (nonostante la presenza di qualche spit) di tipo alpinistico.
da Sbob » lun ott 22, 2007 17:39 pm
da SCOTT » lun ott 22, 2007 17:53 pm
luigi dal re ha scritto:come dice Scott la scala tiene conto solo delle difficoltà tecniche del passaggio/tiro,per la proteggibilità e il rischio sono nate recentemente altre scale (R1,R2,S1,S2 ecc)che definiscono tali caratteristiche.
Poi sull'opportunità o meno di utilizzare o meno la scala UIAA o la francese ci sarebbe da discutere.
da Sbob » lun ott 22, 2007 18:32 pm
da SCOTT » lun ott 22, 2007 18:35 pm
Sbob ha scritto:Ma allora perche' scegliere una scala piuttosto che l'altra se si tratta solo di una diversa unita' di misura? Dove sono le differenze?
da Sbob » lun ott 22, 2007 19:13 pm
da SCOTT » lun ott 22, 2007 19:22 pm
Sbob ha scritto:Pero' se da un lato e' normale che in USA abbiano la loro scala, in Australia un'altra, mi chiedo come mai gli alpinisti preferiscono la UIAA mentre tra i falesisti si sta diffondendo la francese: c'e' un motivo particolare oppure e' solo abitudine?
da Wagoo » lun ott 22, 2007 23:36 pm
da SCOTT » lun ott 22, 2007 23:43 pm
Wagoo ha scritto:Non è esattamente uguale...
Anzitutto la scala francese dichiara la difficoltà esclusivamente tecnica del passaggio. Inoltre tale giudizio indica la difficoltà minima per passare non a vista ma bensi' lavorando la via.
Quanti tiri di difficoltà di molto inferiori ci hanno in piu' occasione respinto e poi, una volta scoperto il trucchetto (generalmente il solito appiglio nascosto) allora si confermava di quel grado?
La difficoltà UIAA invece tiene conto, oltre che della difficoltà minima richiesta per passare "a vista" (non era conteplata la possibilità di cadere negli anni 10-20 ecc.), si considerano anche altri elementi che possono influire psicologicamente o fisiologicamente.
Il sistema americano è in realtà nato parallelo al sistema Walzenbach per poi modificarsi per meglio adattarsi alle caratteristiche dell' arrampicata sulle vie californiane.
da il.bruno » lun ott 22, 2007 23:43 pm
da Siloga66 » lun ott 22, 2007 23:59 pm
da SCOTT » mar ott 23, 2007 0:04 am
Siloga66 ha scritto:Al riguardo, voglio dirvi una semplice mia constatazione. Ho comprato la nuova guida della marmolada di giordani. Bella di sicuro, foto dei tracciati dettagliatissime, bei schizzi, ma...ma...con i gradi non riesco a capire se una via la posso fare o no. Perchè? Semplice:
- mi dici 6b? Non so se sono in grado.
- mi dici 6°/A0 (6B): capisco che sono in grado, e che tirerò qualche chiodo.
In pratica, per i gradi, mi guardo la guida vecchia!!!!!!!!!!!!!!
da Wagoo » mar ott 23, 2007 0:06 am
da SCOTT » mar ott 23, 2007 1:53 am
Wagoo ha scritto: Riguardo a quel 6c proprio non saprei come motivarlo ma di fatto la scala UIAA ha tutt' altra origine rispetto alla scala francese e non considera solo le caratteristiche tecniche del passaggio.
La UIAA,che a sua volta deriva dalla Walzenbach, è gia dagli inizi del 900 l'unica scala usata sia in Italia quanto in Francia e Germania, A questo punto non si capisce il perchè i francesi avrebbero dovuto prendere una loro strada trasformandop la UIAA in scala francese per dire le stesse cose..?
Lo fanno in realtà in seguito quando la pratica dell' allenamento nella "palestra di roccia" diventa un' attività staccata dall' alpinismo. (esattamente cio' che accade con il boulder e la scala Sherman).
Wagoo ha scritto:Seconda cosa: il mitico "sesto grado" non è quello che noi intendiamo come 5c (o 6a) ma è quello che per gli "eroi" degli anni 30 rappresenta il limite delle possibilità umane tant'è che spesso i passaggi di VI vengono superati in artificiale e non in libera! E' quindi chiaro che il grado non esprime tanto la tecnica richiesta quanto l' impegno complessivo di un determinato tiro.
Wagoo ha scritto:Dulcis in fundo: la classificazione D,Td ecc. è un giudizio complessivo che prende in considerazioni eventuali ulteriori fattori tipo avvicinamento, qualità della roccia, severità dell' ambiente.. fattori che il grado X non prende in considerazione. Morale: potrebbero esserci 2 vie di VI grado ma una TD- e l' altra TD piu'...
da ErniBrown » mar ott 23, 2007 9:27 am
da Sbob » mar ott 23, 2007 9:37 am
SCOTT ha scritto:Ma ...non è che mi prendi in giro?![]()
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