da supergiovane » gio lug 06, 2006 11:49 am
In compagnia del mio amico Sergio ho salito ieri la bellisssima via di Motto e Sartore "Conto fino a Zero" (ED-, 6b+ max, 6a+ obb, 250m), al Becco Meridionale della Tribolazione (3360m), nel Vallone di Piantonetto, versante piemontese del Gran Paradiso.
La via è stata aperta nell'agosto del 1997, ma non so se definirla moderna, visto che non si trovano spit, se non alle soste. L'itinerario è veramente logico e, a parte un po' il primo tiro che segue una placca compatta, facilmente proteggibile con nuts, friends e chiodi. Sono 7 tiri. Il 4° tiro è eccezionale, veramente estetico (sembra di stare nei diedroni di granito rosso che si trovano sul Bianco), uno dei più belli che ho fatto a Piantonetto. Gli ultmi 2 seguono un lungo diedro estetico.
La roccia è fantastica e la verticalità non manca. Una pecca: è troppo corta!
Appena ho le foto le posto.
Per ora, accontentatevi della relazione, come completamento di quella che c'è su Rock Paradise.
Vi consiglio davvero di farla perchè è fantastica, soprattutto perchè bisogna proteggersi completamente!
Dal rifugio Pontese ci si porta sotto il Becco seguendo il sentiero segnalato con bolli ed ometti. Si risale lo zoccolo sulla sua destra. L?attacco è posto a circa 40 metri a sinistra dello sperone della Malvassora, in corrispondenza di una sosta a spit con anello di calata, sotto una placca da cui pende un cordone collegato ad un rurp.
1) Si sale per fessure sino sotto ad un tettino, superatolo si attraversa leggermente a destra per poi risalire la placca sovrastante (rurp con cordone). Si ascende spostandosi leggermente verso destra (oppure a sinistra per fessurine poco proteggibili) sino a raggiungere una cengia inclinata che si percorre verso sinistra sin sotto ad un pilastrino, sopra il quale è posta la prima sosta. 6a+
2) Si sale dritti 2 metri e poi si prosegue verso sinistra con salita diagonale su rocce articolate, per circa 10 metri (non lasciarsi traviare dal chiodo, cordone e sosta posti dritti sopra la seconda sosta). Si sale quindi dritti per placche fessurate sino a raggiungere una placca liscia delimitata a sinistra da un diedrino. Superando la placca o il diedrino si giunge ad una cengia e quindi alla seconda sosta. 6a+
3) Si sale dritti per paretine verticali solcate da fessure, per poi spostarsi verso destra seguendo delle cengette. Giunti ad una grossa rampa obliqua ascendente verso sinistra la si segue sino a sostare al suo termine (questa la relazione su Rock Paradise. Forse, invece di attraversare verso destra su cengette, bisogna stare sulla sinistra puntando verso un diedro ad arco che, salitolo, porta direttamente alla sosta 3). 6b+
4) Si sale un diedro appena a sinistra della sosta che porta in un diedro enorme. All?inizio di questo si sale una fessura netta e leggermente strapiombante sulla destra che porta sopra un blocco. Da qui si segue una fessura netta ascendente verso sinistra, posta in un diedro le cui facce sono una parete verticale ed un tetto. Al termine della fessura ci si ristabilisce su di una cengia sulla destra dove è posta la quarta sosta. 6b
5) Si sale dritti per facili muretti sin sotto ad un diedrino solcato prima da una fessurina e poi da una fessura più larga. Al termine del diedro si trova la quinta sosta. 6b
6) Per blocchi si attraversa verso sinistra per raggiungere il diedro posto all?estrema sinistra. Si sale questo diedro che permette di raggiungerne un secondo, a metà del quale si trova la sesta sosta. 6a+
7) Si continua nel diedro sino al suo termine, dove, superato uno strapiombino, si giunge alla settima sosta, posta in vetta. 5c
Discesa in doppia sulla via.
Un saluto a Luisa per la sua ospitalità al Pontese.
Un grazie a Stefano e Rocco per le informazioni sulla via.
"Un paesaggio non è di certo ciò che si vede soltanto con gli occhi" Anonimo