NUOVE VIE AL CIMO (CHIODATURA SELVAGGIA) ULTIMA PUNTATA!

Arrampicata e alpinismo su roccia in montagna

NUOVE VIE AL CIMO (CHIODATURA SELVAGGIA) ULTIMA PUNTATA!

Messaggioda COLTRI » mer mag 10, 2006 18:58 pm

Ciao a tutti, di solito non mi diletto a comunicare tramite il forum, un po? per pigrizia ma anche per scelta personale, anche se ogni tanto qualche sbirciata all?interno la do lo stesso. Visto il ?polverone? suscitato dall?argomento NUOVE VIE AL M. CIMO (CHIODATURA SELVAGGIA) ed essendo a più riprese citate e coinvolto nel ?marasma? di dialoghi, mi sento in obbligo e in dovere di dare un mio personale contributo letterale a quest?argomento e chiarire per sempre, certe affermazioni indirizzate alla mia persona. Credo che dopo 30 anni d?attività posso essere in grado di valutare tranquillamente e correttamente ciò che di giusto o sbagliato io abbia fatto. Innanzi tutto ci tengo a far conoscere il mio concetto d?alpinismo ed arrampicata sul quale ho basato tutta la mia attività. Ho seguito un mio ideale ed una personale etica ispirandomi a personaggi del passato a me congeniali (alpinismo eroico!), ritenendomi principalmente un alpinista e come tale ho svolto la mia attività d?apertura come allenamento e con obiettivo poi di realizzare progetti in montagna e dunque voglio rispondere in un?unica soluzione a tutte quelle calunnie e affermazioni fuori tempo e luogo. Sono convinto che ogni persona che pratica l?alpinismo e l?arrampicata, lo fa solo ed esclusivamente per il proprio piacere personale eventualmente condividendolo solo con i compagni di cordata, perciò la mia attività, le vie e falesie da me aperte ed attrezzate sono state realizzate in base al mio ideale, alla capacità, motivazione, stato fisico e psicologico di quel determinato momento e periodo e realizzate per una personale soddisfazione e nulla più. Dunque chi ripete, percorre un itinerario creato da altri e come tali hanno solo il diritto di dare un giudizio, positivo o negativo che sia, ma non di emettere sentenze. Ognuno è libero di creare la propria salita come più gli soddisfa, bella o brutta, chiodata o schiodata, in artificiale o in libera, corta o lunga e non esiste nessun medico che ne imponga forzatamente la ripetizione. Non accetto apprezzamenti del tipo (?..mentalità di non far conoscere l?arrampicata ma di fare vie solo per chi ha i maroni??..paura che gli rubino qualcosa???spitta lungo perché vuole tenersi alcuni posti come privati??.mentalità massoneriana?.ecc.) prima di rendere pubbliche certe insinuazioni e calunnie si dovrebbe avere l?educazione e la correttezza di prendere in mano il telefono e mettersi in contatto direttamente con l?interessato che sicuramente un colloquio può chiarire certi dubbi, magari riciclati da altri. ( o ci si diverte di più a criticare?). Ribadisco che tutto ciò che ho fatto l?ho fatto pensando solo al mio piacere personale mirato ad un allenamento in proiezione alpinistica e ben lontano dal creare un dispetto o far tribolare qualcuno, spero cosi di aver parzialmente chiarito il mio modo di agire e pensare. Termino con un forte disappunto su un altro argomento e indirizzato quelle persone (che reputo molto maleducate e prive di rispetto altrui) che ripetendo la via ?Elegia per un amico? hanno lasciato sul libro via il giudizio ?via di merda?. Ognuno è libero di esprimere la propria opinione positiva o negativa che sia sulla salita, ma in modo civile e rispettoso, soffermandosi un attimo a riflettere sull?impegno richiesto ai primi salitori e in particolar modo al motivo per il quale è stata dedicata l?ascensione. Personalmente considero queste persone limitate nei valori della vita e quindi oggetto di compassione. A questo disappunto aderiscono tutti i soci della L.A.A.C. della quale faccio parte. Un augurio di buone arrampicate a tutti! SERGIO COLTRI
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etica

Messaggioda emanuele » mer mag 10, 2006 20:06 pm

Grazie sergio a te e a tutti i soci L.A.A.C , la vostra attività è impagabile e probabilmente l'indecenza di certe persone che disprezzano o calunniano e uno dei "segni di questo tempo": barbari, inetti, sciocchi, che farebbero bene ad andare a gardaland o in altri posti idioti simili!!
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Messaggioda quilodicoequilonego » mer mag 10, 2006 20:15 pm

hai ragione, continuate così e non preoccupatevi, c'è ancora gente che la pensa come voi.

gli altri possono andare sulle vie spittate a metro, ce ne sono un miliardo
enzo
Avè rot le bale, basta spit 'n Dolomiti, tanto i cavan tuti...
In arrampicata, cosa c'è di più artificiale del trapano ?
VIA TUTTTTTT
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Messaggioda bucefalo » mer mag 10, 2006 20:26 pm

Ho fatto alcune tue/vostre vie al Cimo (le più facili visto il mio livello) e le ho trovate tutte chiodate e gradate giuste. Complimenti per il lavoro fatto.
Complimentoni invece per il libro, per come è fatto e per le storie raccontate; tutte molto belle e umane.

[b]Chi ha fretta di criticare stia zitto e provi a fare lo stesso lavoro. [/b]

Ciao.
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Messaggioda sergio-ex63-ora36 » mer mag 10, 2006 20:34 pm

quoto completamente quanto detto da Sergio...
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Messaggioda federica602 » mer mag 10, 2006 23:44 pm

COLTRI, sei una Persona in Gamba e, TI STIMO MOLTO.
un saluto
IVO FERRARI :wink:
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Messaggioda pietrorrrago » gio mag 11, 2006 0:41 am

Ciao Sergio, scusa se intervengo a fare l'avvocato del diavolo.
Non entro nel merito della qualità delle tue realizzazioni, anche perchè di tue vie ne ho ripetute troppo poche, volevo solo chiarirti il contesto dal quale sono nate le critiche per stemperare gli animi.

A mio parere il tutto nasce dall'idea, secondo me sbagliata, che il Cimo sia una falesia, quindi chi la vede con quest'ottica si aspetta determinate cose (chiamarli standard mi sembra eccessivo), si aspetta che sia stata "preparata" per essere un bene di consumo alla portata di tutti e quindi applicano il concetto "... perchè devo rischiare di farmi male se sono in falesia ...".

Certo una volta anche in falesia dovevi far ballare l'occhio (ai miei tempi in Maddalena a Brescia se volavi su certe vie eri sicuro di fari molto male) ma oggi in falesia si vuole la sicurezza innanzi tutto, a prescindere dall'essere daccordo o meno è un dato di fatto, un evoluzione che c'è stata negli anni.

I toni magari un pò accesi sono probabilmente dovuti a questo fraintendimento, le persone che criticavano probabilmente se non considerassero un "falesione" il Cimo si guarderebbero bene da esprimere giudizi, come si astengono dal giudicare vie alpinistiche visto che sono su di un altro piano di interesse al quale non aspirano.

L'alpinismo è uno sport di egoisti che ricercano (ricerchiamo, mi ci metto anch'io anche se ormai non combino più praticamente nulla) il proprio piacere, la propria linea di salita che a volte per gli altri è illogica o addirittura brutta ma che a chi ha aperto ha dato sensazioni uniche, non si apre in funzione delle future fruizioni (almeno per la maggior parte della gente).

La falesia è un gioco, da giocare in compagnia e in tranquillità, senza troppi patemi e quindi la si vuole (quasi) "a norma" (in francia il COSIROC ha redatto molti documenti su come deve essere attrezzata una falesia), dove puoi passare delle giornate di rilassante attività fisica.

Sono due mondi diversi, a volte molto distanti.

Quando le cose si accavallano, quando le due sfere si intersecano possono crearsi queste situazioni di atrito, che può essere l'alpinista che si incazza perchè si trova una fila di spit quando pensava di essere in un ambiente "alpino" o il falesista che si incazza perchè in quella che considera una falesia si trova gli spit a 5 metri di distanza.

Chi ha usato parole un pò forti magari l'ha fatto perchè si è sentito come quello che va in una palesta al chiuso, su sintetico, e si trova le prese che girano, senza tappeti sotto i bulder e magari gli ancoraggi nei pannelli ballerini e le corde sfilacciate insomma una struttura "pericolosa", probabilmente se ti capitasse una cosa simile ti incazzeresti pure tu.

Vabbè dai, come al solito parlo troppo; tutto questo per dirti che non sono cattivi ragazzi, a volte esagerano e probabilmente non vi siete capiti su cosa è il Cimo, sono sicuro che dopo la tua spiegazione vedranno sotto un ottica diversa tutta la faccenda e finirà tutto a tarallucci e spit.
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Messaggioda federicopiazzon » gio mag 11, 2006 2:40 am

Grandissimo apritore chiodatore scopritore valorizzatore!
Il lavoro al cimo è eccellente(il migliore e il più faticoso da me osservato) continuate così!!!
Adoro quel posto le sue arrampicate l'aria che si respira e quasi mi sento in debito con chi l'ha "creato".


comunque secondo me visto quanto si sono sbattuti a chiodare disgaggiare e pulire i sentieri si è una falesia di più tiri grande affascinante e d'ambiente...con qualche via più ingaggiata.
HASTA LA CUMBRE SIEMPRE!
daghe a lo spit!!!!!!!!
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Messaggioda lauw » gio mag 11, 2006 9:52 am

Ciao Sergio,
grazie per il contributo a questo forum e per l'enorme contributo all'arrampicata in generale, le pochissime volte che ci siamo visti in montagna/falesia e scambiati qualche parola non ho mai avuto modo di dirtelo, lo faccio adesso: grazie davvero.
Ho ripetuto tante vostre opere in 20 anni, come ho già detto conosco lo stile che vi caratterizza, lo apprezzo veramente e come me tanti altri amici e arrampicatori emiliani.
Continuate così! Ciao
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Messaggioda giannimiao » gio mag 11, 2006 10:38 am

pietrorrrago ha scritto:...e probabilmente non vi siete capiti su cosa è il Cimo, ...


Questo non c'entra nulla...
Il Cimo e' "IL CIMO", e' cosi' e basta!
Ed ogni arrampicatore e' libero, una volta visto di cosa si tratta, se frequentarlo o meno.
A me sta cosa della pappa pronta, del tutto "a norma" mi fa decisamente girare i maroni. La via (o la falesia) e' li', e' fatta cosi' e tu puoi decidere se ripeterla o meno. Se vuoi fare solo della "attivita' fisica" e' meglio che non esci dalle palestre.
Ciao!
Piergiovanni
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Messaggioda alberto60 » gio mag 11, 2006 11:22 am

Sergio, non ci conosciamo e non sono mai stato ad arrampicare al Cimo, ma condivido quanto da te dichiarato. L'alpinismo, l'arrampicata sono una cosa personale non un'attività sociale. Le vie si aprono per se stessi non per gli altri e sono un'espressione della propria mentalità, del personale modo di concepire l'arrampicata, la montagna.
Si possono esprimere giudizi, opinioni ma non sentenze e comunque sempre con rispetto ed educazione.

Alberto
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Messaggioda Palmina » gio mag 11, 2006 12:14 pm

Ciao Sergio,
GRAZIE per le tue innumerevoli, eleganti, logiche vie!
E non te la prendere, il forum è il luogo ideale dove far polemica.
Ciao ciao
Palmina
 
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Messaggioda Herman » gio mag 11, 2006 13:01 pm

Sergio mi ha iniziato all'arrampicata a Ceranio, a Garda, mi hanno pure scarozzato a finale per una due giorni arrampicatoria...

Un grazie quindi, che non è mai abbastanza. Tra le altre cose, il rinomato Sengio Rosso, fu una sua creatura che solo ora riprende spolvero e "nome".
Herman
 
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Messaggioda pietrorrrago » gio mag 11, 2006 18:33 pm

giannimiao ha scritto:
pietrorrrago ha scritto:...e probabilmente non vi siete capiti su cosa è il Cimo, ...


Questo non c'entra nulla...
Il Cimo e' "IL CIMO", e' cosi' e basta!
Ed ogni arrampicatore e' libero, una volta visto di cosa si tratta, se frequentarlo o meno.
A me sta cosa della pappa pronta, del tutto "a norma" mi fa decisamente girare i maroni. La via (o la falesia) e' li', e' fatta cosi' e tu puoi decidere se ripeterla o meno. Se vuoi fare solo della "attivita' fisica" e' meglio che non esci dalle palestre.
Ciao!
Piergiovanni


Ma guarda che sono perfettamente daccordo con te, io intendevo che se qualcuno parte credendo di andare in un posto come Galbiate (tanto per stare lontano dalla zona :roll: ) e si ritrova su vie come Aspettando Jerzy (scritto giusto ???) l'impatto è notevole, ovvio che sbaglia lui però diventa importante chiarire che tipologia di vie si trovano e le precisazioni di Coltri sono secondo me essenziali per non creare equivoci.

X Federico: non sono d'accordo nel definire falesia Il Cimo, la falesia per la stragrande maggioranza della gente (e questo non vuol dire che abbiano ragione) è un posto con monotiri (o al più pochi tiri), ben attrezzati e senza ingaggio alpinistico, questa distinzione secondo me è importante perchè è un conto dire via con chiodatura lunga quando sei a Galbiate (vedi sopra) ed un altro dire via con chiodatura lunga al Ratikon (sò ngrorante e non so se ho scritto giusto), sempre di chiodatura lunga si parla ma gli effetti sono decisamente diversi.
Mi stà bene se dici che le vie sono plasir, anche se questa valutazione è molto soggettiva visto che per qualcuno un tiro di 30 metri di 6b con spit a 4 metri è da cagarsi in mano e per contro un mio amico su di un 7b in Verdon chiodato lungo metteva un rinvio si ed uno no perchè diceva che c'erano troppi chiodi :roll:
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Messaggioda julius » gio mag 11, 2006 19:59 pm

Secondo me il Monte Cimo è un po' l'omologo (fatte le debite proporzioni) del francese Verdon, dunque un certo ingaggio (ma non troppo) può anche far parte del gioco.
Detto questo, approfitto anch'io dell'occasione per far sapere al signor Sergio Coltri, ma anche a Beppo Zanini, che la gratitudine verso il loro lavoro in tutte le falesie veronesi è grande !!!
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Messaggioda cristianP » gio mag 11, 2006 23:15 pm

Grazie Sergio!

Per quello che hai scritto e per la grandezza di quello che tu, Silvio e gli altri avete realizzato e regalato a noi ripetitori.

:wink:
Cristian
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Re: NUOVE VIE AL CIMO (CHIODATURA SELVAGGIA) ULTIMA PUNTATA!

Messaggioda Enrico B. » ven mag 12, 2006 20:01 pm

Grazie per il lavoro che tu e altri avete dedicato al monte cimo.
Personalmente sono sempre stato bene ogni qualvolta ho ripetuto vie tue o di altri al cimo.
Chi apre chioda come vuole, chi ripete si deve premunire.
Mi associo allo spirito del tuo intervento.
Buone arrampicate!

Enrico
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Re: NUOVE VIE AL CIMO (CHIODATURA SELVAGGIA) ULTIMA PUNTATA!

Messaggioda Drugo Lebowsky » ven mag 12, 2006 21:11 pm

Enrico B. ha scritto:Chi apre chioda come vuole, chi ripete si deve premunire.
Mi associo allo spirito del tuo intervento.


personalmete mi fa piacere che molti abbiano condiviso l'intervento del coltri e mi stupisce che chi era critico non ne abbia approfittato per esplicitare ulteriormente le proprie motivazioni.


...certo xe che... se sèmo ridoti a dovèr sottolineare certi concetti, come ha fatto enrico b.... boh... sò pròpio fòra dal mondo de chi che'l rampega al dì de'n quò... :(
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Messaggioda federicopiazzon » ven mag 12, 2006 23:48 pm

pietrorrrago ha scritto:
X Federico: non sono d'accordo nel definire falesia Il Cimo, la falesia per la stragrande maggioranza della gente (e questo non vuol dire che abbiano ragione) è un posto con monotiri (o al più pochi tiri), ben attrezzati e senza ingaggio alpinistico, questa distinzione secondo me è importante perchè è un conto dire via con chiodatura lunga quando sei a Galbiate (vedi sopra) ed un altro dire via con chiodatura lunga al Ratikon (sò ngrorante e non so se ho scritto giusto), sempre di chiodatura lunga si parla ma gli effetti sono decisamente diversi.
Mi stà bene se dici che le vie sono plasir, anche se questa valutazione è molto soggettiva visto che per qualcuno un tiro di 30 metri di 6b con spit a 4 metri è da cagarsi in mano e per contro un mio amico su di un 7b in Verdon chiodato lungo metteva un rinvio si ed uno no perchè diceva che c'erano troppi chiodi :roll:

Boh vabbè io non ci ho capito molto ma sinceramente penso che l'ingaggio al cimo lo trovi se vai a cercartelo...io sull'altro post ho fatto alcuni esempi di vie e ho fatto notare che la simoncelli secondo me è meno plasir di quanto si racconti in giro..ma comunque si tratta sempre di vie ben chiodate e mai pericolose!Mi trovo più ingaggiato e sento più pericolo ad arrampicare a lumignano classica(è per questo che non ci vado mai! :mrgreen: )che sulle vie di monte cimo che ho fatto(chiaro che io non sono andato a fare quelle ingaggiose che sono una strettissima minoranza..)perchè la chiodatura di brentino è stata fatta BENE e con intelligenza
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Messaggioda Enrico B. » sab mag 13, 2006 19:56 pm

federicopiazzon ha scritto:Mi trovo più ingaggiato e sento più pericolo ad arrampicare a lumignano classica che sulle vie di monte cimo che ho fatto perchè la chiodatura di brentino è stata fatta BENE e con intelligenza


ciao federico... questa me la devi spiegare.

Io ritengo Lumignano classica molto ben spittata, e allo stato attuale con criteri di arrampicata sportiva.

Credo che in nessun caso in classica ci siano situazioni di pericolo legate alla spittatura, a meno che chi assicura non sia in siesta.

Non dovresti confondere la difficoltà (il grado) dei tiri con la spittatura, prima e durante il movimento non puoi pensare al prossimo spit, a meno che non pensi di usarlo per tirarti su.

Durante una salita, più si pensa alla spittatura più è probabile che si sia al limite o oltre del proprio livello tecnico...

ciao ciao
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