Da tempo con Filippo avevamo pensato a questa via e decidiamo per giovedì 21 agosto. Si aggiungono Beppe L. e Fabio il giorno prima di partire e formiamo così due cordate.
Grande via che pur concentrando le difficoltà in un tratto di 250mt non è da sottovalutare per il resto. Attacchiamo alle 6 e facciamo slegati i primi 400mt, legandoci gli ultimi due tiri prima della Cengia Casaletti (diff. dal II al IV+ ) e ci arriviamo in 2 ore e 30. Si susseguono i tiri più duri, con difficoltà sostenute e severe . Pochi i chiodi presenti in via, tranne per il tiro del tetto in A1 che risultano affidabili nonostante la ruggine. Dopo il traverso inizia l?uscita per i camini, dove arriviamo alle 12,40. Qui siamo alla fine delle difficoltà e pensiamo ormai di essere fuori. Niente di più falso: impieghiamo 5 ore ancora per arrivare alla spalla che dà l?accesso alla cengia di uscita. La relazione della guida del CAI liquida questa uscita in due righe, in realtà si tratta di un itinerario in comune con la via Bianchi- Da Pozzo del 1948 che con altri 250 mt porta alla piccola cengia finale da cui si accede circo superiore orientale, dove passa la via normale di salita alla vetta.
È una via di impegno che pensiamo possa essere di ED- (non farsi ingannare dal TD+ dato da Buscaini). Il gestore del rifugio dice che non ha avuto ripetizioni negli ultimi due anni, e lo conferma l?assenza assoluta di tracce di passaggio, soprattutto nell?uscita. Sul tiro prima del tetto, in prossimità della lama vertiginosa abbiamo trovato una vecchia corda abbandonata incastrata nella lama(qualcuno si è calato, soccorso o ritirata?)
Che dire, trovarsi immersi in un mondo così solitario e selvaggio e sentirsi vivi in tanta immensità aggiunge alla vita un sapore unico, che penso tutti gli alpinisti inseguano ogni volta che affrontano una parete. Sono sensazioni impagabili, quasi mi sembrava di toccare il cielo col dito: la discesa della normale ti dà l?impressione di scendere dal cielo alla terra, avvolti tra le braccia del Pelmo che ti ha accolto nella difficile salita.
I soliti complimenti a Filippo che ha tirato la via, ed a Beppe L. mio capocordata.
Va segnalata la gentile disponibilità del rifugista del Venezia, che ci ha seguito nelle salita dal rifugio e ci ha accolto al rientro. Il servizio al rifugio è eccellente, le cene squisite ed il sorriso non manca mai (cosa oggi di non poco conto).
Ciao e buone arrampicate a tutti
beppe
Tracciato della via
Inizio
1 Tiro
Tetto
Tiri finali
Cengia di uscita
Crode di Forca Rossa