Pizzo d'Uccello - via diretta dei Fiorentini (con varianti)

Arrampicata e alpinismo su roccia in montagna

Pizzo d'Uccello - via diretta dei Fiorentini (con varianti)

Messaggioda Hercules » lun lug 21, 2008 15:59 pm

Ieri assieme io e gli amici Alberto60, Giovanni e Beppe abbiamo ripetuto la via diretta dei Fiorentini. Avevamo presenti la relazione della guida Cai TCI, quella del buon Leuzz e un'altra risalente a una quindicina di anni or sono di Alessandro Bertagna. Ovviamente tutte diverse. Molto probabilmente abbiamo perso per qualche tiro l'itinerario seguito dagli apritori. Partiti alle 6,00 dall'attacco abbiamo raggiunto la cengia di Potere alle Masse alle 9,00 uscendo poi in vetta alle 16.

I primi due tiri (da noi uniti) sono comuni alla via Oppio.

Dalla seconda sosta della via Oppio Colnaghi abbiamo proseguito a destra per una rampa (tratto originale della Biagi Nerli) fino ad incontrare una sosta sotto alla sporgenza nerastra; indi con un traverso a sinistra ci siamo immessi in un diedro un po? rotto (chiodi) uscendone a sinistra e da ultimo in leggera discesa fino ad incontrare una sosta attrezzata (chiodo a pressione e chiodo a lama, cordoni e moschettone di calata, 60m).

Da lì una facile rampa erbosa in obliquo ascendente verso sinistra porta a fare sosta sotto un caminetto (50m).

Si risale il caminetto e per rampe facili ma di roccia rotta si raggiunge un punto di sosta (60m).

Verso sinistra ad una costola (chiodo) che permette di raggiungere poi verso destra un camino pronunciato (chiodi) che si segue andando a sostare sotto ad uno strapiombino di fronte ad una paretina con belle fessure (sosta su dadi, 35 m).

Segue un?altra lunghezza di corda senza percorso obbligato.

Sempre per terreno infido si entra in ampio canale camino con alcuni passi sostenuti (IV+, friends e qualche chiodo) fino a sostare in corrispondenza di un comodo terrazzino con un chiodo a pochi metri dalla Oppio Colnaghi (visibile una sosta con cordoni).

Con un?altra lunghezza (55m) si raggiunge la cengia di Potere alle Masse.

Arrivati alla cengia di Potere alle Masse abbiamo seguito la cengia erbosa verso destra incontrando un chiodo per circa 40 m fino a una conchetta in corrispondenza di una cresta che interrompe la cengia.

Da qui abbiamo seguito un diedro camino (V+?, dadi, chiodi tolti e friends) aggirando sulla destra l?entrata strapiombante molto rotta.

Dalla sosta abbiamo seguito un diedro fessurato verticale molto aperto di roccia rotta e molto erbosa (V+?, nuts e friends) uscendone sulla sinistra dopo 15-20 metri, proseguendo per uno spigolo di roccia discreta e infine per erti sfasciumi erbosi fino a sostare su di una cengia erbosa alla base della seconda parte del pilastro (60m, sosta su camalot n. 3 e spuntoncino).

Seguendo poi verso destra questa cengia per pochi metri ci siamo immessi in un canale camino molto aperto pieno di terra, muschio e paleo (grado imprecisato, ma molto pericoloso e proteggibile in maniera precaria: vari friends e chiodi, anche un warthog, tutti tolti) fino a sostare in corrispondenza di una strettoia del camino poco al di sopra di un albero secco (sosta su un friend e un chiodo universale, 50m)

Dalla sosta in obliquo verso destra su roccia arancione molto muschiosa (tracce di chiodatura) abbiamo superato uno strapiombo di roccia rotta incontrando un chiodo a lama sotto uno spigolo di roccia discreta percorso da una fessuretta. Da lì per terreno infido e sfasciato ma più facile (un nostro chiodo angolare rimasto in loco) abbiamo fatto sosta ad una terrazzetta erbosa al cospetto di un lungo e ampio camino (35-40 m?).

Abbiamo dunque risalito il camino (ricco di muschio e terra e chiuso da uno strapiombo) incontrando tre chiodi: uno molto vecchio sulla faccia a sx del camino e due migliori e più recenti nella parte più impegnativa (V+? VI? Ma proteggibile con friends e dadi). Abbiamo poi proseguito fino a fare sosta (un metro sotto ad un fix probabilmente piantato in occasione di un soccorso) (60 m, sosta su due friends).

Con un ultimo tiro di 60 m comune alle vie Oppio Colnaghi e Biagi Nerli abbiamo raggiunto la cresta a pochi metri dalla vetta.

Una via che così come percorsa da noi si è rivelata parecchio impegnativa a causa del terreno infido su cui si è costretti a muoversi, con possibilità di assicurazione sempre precarie.

Sui primi tiri:

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Il boschetto da cui passano la Ratti Marchetti e la via della fessura obliqua:

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Verso Potere alle masse:

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La cengia alla base del gran pilastro:

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Sul primo tiro dopo la cengia:

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Into the wild!

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Sotto allo strapiombo:

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Messaggioda alberto60 » lun lug 21, 2008 17:29 pm

Ieri una grande giornata.

Finalmente ho ripetuto un'itinerario a cui tenevo molto. Un grazie agli amici che con me hanno condiviso quest'avventura, perchè di pura avventura si tratta.


Un'itinerario che non consiglierei agli amici :lol: :wink: :lol:

Alberto.
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Messaggioda fabri » lun lug 21, 2008 19:16 pm

Bravi!!

Alberto, te è tanto che bazzichi da quelle parti, mi sembra che ultimamente il pizzo sia stato riscoperto e frequentato fuori dalle solite oppio e biagi.
E' solo una sensazione mia?
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Messaggioda alison » lun lug 21, 2008 19:38 pm

fabri ha scritto:Bravi!!

Alberto, te è tanto che bazzichi da quelle parti, mi sembra che ultimamente il pizzo sia stato riscoperto e frequentato fuori dalle solite oppio e biagi.
E' solo una sensazione mia?


ed è una cosa Bella, il posto lo merita...io appena posso ci ritorno.
BRAVI ALBERTO E SOCI :wink:
alison
 

Messaggioda alberto60 » lun lug 21, 2008 19:39 pm

fabri ha scritto:Bravi!!

Alberto, te è tanto che bazzichi da quelle parti, mi sembra che ultimamente il pizzo sia stato riscoperto e frequentato fuori dalle solite oppio e biagi.
E' solo una sensazione mia?


Credo che la tua sia una giusta sensazione. Forse si devono ringraziare le monografie che sono uscite sulle Apuane e forse anche il forum.

Però credo ci sia anche una naturale voglia di molti anche giovani (meno male) di uscire dalle solite vie e dai soliti fix alla ricerca di un alpinismo meno sportivo e più classico anche se di grande impegno.
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