sideshow-nico ha scritto:1000 metri di sviluppo, non di parete, Albè.
Io l'ho fatta a tiri alterni di 60 metri (ma i primi 80-100 m siamo saliti slegati, era al max 3°) visto che non c'erano soste né chiodi, e ci siamo raccordati alla Ceragioli senza scendere a dx nell'avvallamento ma tirando dritti e leggermente in diagonale (è in uno di questi tiri che mi son trovato nelle canne in un diedro strapiombante e ho trovato l'unico chiodo in 600 metri).
Le striminzite 3 righe della cai-tci la danno fatta da Euro Montagna durante la prima invernale alla ceragioli, e lui diede un quarto discontinuo, mentre noi abbiamo trovato alcuni passi più difficili (ma si sa, con tutto quello che viene giu' di li', ci sta; inoltre il percorso non è tremendamente obbligato, anche se bisogna seguire il diedro).
Noi siamo partiti all'alba e siamo arrivati in vetta alle 6, totale 13 ore x fare tutto, ma abbiamo perso tempo in partenza xke' un idiota (uno a caso) ha fatto cadere una scarpa ed è ridisceso in doppia x cercarla, dovendo attrezzare tutto e risalire a prusik. E un altro po' di tempo x risolvere il tiro di raccordo con la ceragioli, che secondo me era duro, oltre che interamente da proteggere.
Noi si è fatto cosi' tardi che ci siamo fatti venire a prendere in Serenaia, se scendevamo dalla ferrata (io ero con una scarpetta d'arrampicata nel piede sx e la scarpa da ginnastica sul dx) avremmo bivaccato agli alberghi probabilmente.
Cmq un gran viaggio alpinistico. Che xo' non mi sento proprio di rifare.
Inoltre, ripensando al tiro chiave della Ceragioli, pensare che quella vena verticale gialla sia stata in quegli anni superata direttamente mi ha impressionato. Ne avessero parlato un po' di piu' dei fratelli ceragioli nella monografia sulle apuane di alp non sarebbe stato male.
Pensa che i fratelli Ceragioli hanno salito questa via in 8 ore . Erano senza dubbio i più forti alpinisti dell'epoca senza dubbio non messi in giusta evidenza sulla monografia. Peccato che Oppio gli abbia fatto la via sulla nord del Pizzo.