La scorsa settimana mi trovavo al lago Nero (nds: ad est della Presanella, circa sopra Pinzolo) in una splendida e assolata giornata e guardando verso nord ho notato questa cima che, come da foto, presenta un'apparente banale cresta est che scende al passo Scarpacò. Info in rete non ce ne sono, zero assoluto, allora ho detto alla consorte che prendesse pure il sole al lago, io mi sarei fatto una corsetta fino là, al passo Scarpacò, quello là in fondo sulla destra, poi sarei salito per la banale cresta subito ad ovest del passo su quella cima, che è pur sempre un 2900, per quanto sconosciuto e insignificante al cospetto della Presanella, ma non avevo nessuna intenzione di toccare roccia, anche perchè con le scarpe da treil non è molto consigliato (da me, anche se talvolta capita), quindi che stesse pure tranquilla, che l'elicottero non l'avrei chiamato.

Bene, parto, scendo ai laghi di Cornisello (abbattendo qualche turista tra schiamazzi riminesi), raggiungo il sentiero e via su allo splendido piano delle marmotte, oltre il quale si prosegue in perfetta solitudine; qui una breve pausa (nel senso che il sentiero prosegue in piano), dopodichè una ripida salita porta al labirinto di massi che precede il lago Scarpacò. Un'altra salita ripida, un traverso ed eccomi al passo Scarpacò, dove abbandono il sentiero e... ma il banale pendio da corricchiare dov'è finito? Il primo tratto di cresta si presenta molto ripido, un misto di rocce ed erba, ma mi sono promesso di non cercare rogne, pertanto decido di aggirarlo seguendo una rampa erbosa in leggera discesa. Raggiungo una zona meno ripida e risalgo per prati verso la parete sud per poi obliquare a destra in cresta (ho eretto qualche ometto prevedendo di ridiscendere dalla stessa parte, per non cacciarmi nei guai in discesa); un canalino erboso ed un passo di II mi portano a trovarmi sopra il primo salto: mi affaccio sulle ripide e (apparentemente) compatte placconate della parete nordest (che a casa scoprirò essere stata discesa con gli sci solo lo scorso anno, articolo su PM https://www.planetmountain.com/it/notiz ... valle.html). Fin qui nulla di difficile tranne il breve passo di II. Comincio a salire la bella cresta, che però si rivela essere tuttaltro che una passeggiata, così decido subito che non è il caso di proseguire, non ho le scarpe più adatte per questo granito finemente coperto da licheni, inoltre non ho la più pallida idea di come potrebbe presentarsi la discesa dal versante opposto. Me ne torno a valle senza cima e senza rimpianti, ma un pò perplesso per non aver saputo valutare meglio da lontano l'effettiva difficoltà della cresta.
Per concludere, le domande sono: qual è la via normale alla cima e, se questa dovesse essere la cresta che avevo iniziato, che difficoltà ha (presumo qualche passaggio al massimo di III alternato a tratti più facili). In ogni caso con un paio di scarpette al posto delle scarpe da treil sembrerebbe una salita divertente. Zenchiu.
uno sguardo alla cresta dal lago Scarpacò dopo essere sceso
