Questa volta, abbiamo deciso di andare a ripetere la Via Ronchi alla Cima dell?Auta; raggiungo Emanuele a Comeàn alle 6.20 e in 2.30 h di ripida salita superiamo i 1000 m di dislivello che ci separano dall?attacco. L?avvicinamento è paesaggisticamente spettacolare come del resto la giornata e tra un fitto bosco e la magnifica accoglienza di Rino, il proprietario della baita dei cacciatori, felice di vedere qualcuno che va a ripetere questa via, ci troviamo già imbracati pronti per il via.
La salita si presenta subito ostica con un primo camino per niente facile di roccia ottima e così sarà quasi tutta la via, lungo quella serie di fessure che in alto si incuneano nel giallo diedro, la cui direttrice è, parallela a destra, della Via Tissi. Nella quinta lunghezza, dove Ivo Rabanser descrive dettagliatamente nella sua guida, la mancanza di un chiodo nel passaggio di A3, ora è stato aggiunto un ottimo ?universale?, rendendo il passaggio VII+ oppure A1. Per notizia, agli eventuali ripetitori , abbiamo aggiunto e lasciato 6 ch, rispetto a quelli relazionati nella guida di Rabanser-Bonaldo e posso assicurare che trovarne due in più nel penultimo tiro, dove la roccia e particolarmente insidiosa, fa veramente piacere? Come è stato un piacere essere in cima ad una montagna, dalla quale si poteva ammirare il magnifico scenario della parete Sud della Marmolada? fantastico!!!
La soddisfazione più grande è stata, quando arrivati alla Baita dei cacciatori, Rino Da Rif, il proprietario, ci ha quasi abbracciato per avergli regalato una giornata emozionante, con il binocolo sempre puntato alla parete.
Ciao Beppe
Il tracciato della via
Emanuele nel 1° tiro
Nel 2° tiro
Emanuele nella magnifica fessura del 3° tiro
Sempre Emanuele nel faticoso camino del 7° tiro
La Regina delle dolomiti in tutto il suo splendore