Allora... beta (come dicono gli "amerecani") recentissimo (di ieri... e voi a lavorare: dovete morire!!!) e qualche considerazione qua e la.
Un piccolo traguardo per me... dopo 7 o 8 anni che non tornavo finalmente, complice un amico forumista che mi ha chiesto di accompagnarlo, ho potuto ripeterla per la ventesima volta della mia vita.
Prima considerazione: una volta avevo un migliore livello psichico: la salita non è poco più di un escursione come la definivo ai bei tempi ma un arrampicata quasi "alpinistica" a tutti gli effetti...
Indipendentemente dai "rumors" sentiti su questo forum la via è, esattamente come ai bei tempi, sostenzialmente chiodata... integrare è prudente (anche perchè è sempre meglio diffidare del materiale in posto)ma non strettamente necessario... comunque si tratta di aggiungere un paio di protezioni per tiro... agevolmente e con ottimi risultati: nel senso che si mettono cose a prova di bomba.
Un discorso a parte meritano le soste, alcune delle quali non sono poi bellissime e che è meglio comunque rinforzare: non deve essere carino nei giorni di affollamento starci appesi a grappoli... anzi mi farebbe 'nu poco schifo.
Ed ora voilà: dettagli tiro per tiro.
Primo tiro: assoluta fetenzia ed in libera davvero difficile... anche perchè l'incastro per la mano destra nel fessurino è davvero unto. Mettere qualcosa prima del primo chiodo può esssere una buona idea. Il nut in posto non ha un buon aspetto ma io

al primo tentativo ci sono caduto sopra e non ha fatto un plissè. Sosta buona, a patto di usare una propria fettuccia of course e non uno dei rancidoni in posto.
Secondo tiro: una buona strategia (per diminuire l'attrito) è di evitare i passare per il camino di Poli e salire dritto per la placca: dovrebbe anche essere possibile aggiungere un friend dentro la lama, cosa che stupidamente non ho fatto e di cui mi sono immediatamente pentito, Arrivati al tetto assicurarsi immediatamente ai primi due chiodi con fettuccione belle lunghe: i chiodi sembrano ottimi. La traversata sotto il tetto, anche se in tutte le relazioni che ho letto finora ha lo stesso grado del primo passaggio, è molto più facile ed è molto divertente. Alla fine del tetto si trova una sosta che se vi siete mossi bene con le corde sotto è assolutamente consigliabile evitare per proseguire nel diedro ad arco soprastante fino alla sosta successiva: in tutto 50 metri. Le persone di buon cuore integrano con un friendino per il secondo prima della traversata che porta in sosta. La sosta è discreta e subito dopo ci si assicura ottimamente.
Terzo tiro: anticamente considerato chiave della via. Dopo i primi metri spuntone enorme: davanti a noi due vecchiotti semplicemente moschettonano il cordone giurassico in posto... io piazzo fettuccione nuovo. Probabilmente a causa della mia omosessualità. Dopo due possibilità: arco basso o alto. Io propendo per il basso dove si integra con friendino. Un paio di integre e poi due buoni chiodi in posto fino a facile runout (comunque integrabile) che porta alla sosta.... non eccelsa. La vecchia sosta su spuntone in basso a destra è crollata (sic) e si sosta appesi a due chiodi. Meglio integrare e soprattutto ingegnarsi ad integrare nei primi metri del tiro successivo: gli esiti di un volo di fattore due su quella sosta potrebbero essere pessimi.
Quarto tiro: fino al tetto poi diedro fino a sosta esposta: non salire fino alla traversata sotto l'occhio di falco ma sostare sul terrazzino con tre chiodi. Un bel chiodo all'inizio poi ottime integrazioni.
Quinto tiro: diedrino delocato con due chiodi, anche qui se siete prudenti buona integrazione tre metri sopra la sosta, e poi mazzo di cordoni di sosta sconsigliabile prima del traverso. Dopo il traverso c'è la famigerata fessura larga improteggibile senza friendone. Considerato il peso (ed il costo) dell'oggetto ed il fatto che il passaggio è brevissimo... fate voi i conti... davvero non ne ho sentito la mancanza. Invece sconsiglio fortemente la sosta al mazzo di cordoni perchè un eventuale anche se improbabaile volo sarebbe di fatture due... A mio avviso si può accettare il rischio i un volo di una quindicina di metri su roccia ripida che probabilmente si risolverebbe con uno spaventone e qualche escoriazione, ma mai e giammai di cadere su una sosta senza intermedi. Dopo il passo si giunge in breve ad una sosta su tre chiodi sulla quale è opportuno stendere un velo pietoso. Molto meglio proseguire ancora una decina di metri per la fessura fino ad un diedrino in cui si attrezza un'ottima sosta su nuts e friend... come era d'uso fare ai tempi soprattutto provenendo da polimagò in modo che il secondo fosse più decentemente protetto sul traverso.
Sesto tiro: fessurina sempre più facile da proteggere a nuts fino a sosta con tre chiodi e vecchio albero secco e morto. Ora non terrebbe più nulla ma una volta era la sosta...
Settimo tiro: pochi metri per la vena, poi salire per placca sprotetta con fungone nero e traversare fino alla base dello strapiombo a triangolo all'estremità sinistra del quale sosta su due ottimi chiodi. Zero protezioni. Si può arrivare facendo il giro del sentiero di pietra e la fessurina. Due tiri, più facile e più proteggibile.
Ottavo tiro: placca sopra la sosta, rampetta erbosa con buco per friend e ottimo chiodo da cui si traversa lungamente a sinistra su placca adagiata (praticamente si cammina) fino all'alberone di vetta.
Ultime considerazioni: la discesa non è difficile. Ma si svolge su terreno che richiede attenzione ed a volte infido. Se siete stanchi prendetevela con calma e mantenete alta l'attenzione. Assolutamente da non sottovalutare, anche dal punto di vista dell'orientamento anche se ben tracciata.
Rispondendo alla prima domanda: consiglio una serie di nuts con il cavetto e una serie di friend medi e piccoli, diciamo massimo 1 BD, diciamo per fessure larghe al massimo 4 centimetri.
Ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono e per questo si chiama presente.