Torre Innerkofler, via Annetta Stenico

Arrampicata e alpinismo su roccia in montagna

Torre Innerkofler, via Annetta Stenico

Messaggioda Ivo Rabanser » gio ago 11, 2005 10:27 am

DOLOMITI
Gruppo del Sassolungo
Torre Innerkofler 3098 m.
Parete Sud ?via Annetta Stenico?


Primi salitori: Ivo Rabanser e Stefan Comploi, 16 luglio 2005, dopo alcuni tentativi preliminari.
Dislivello: 450 m; 12 lunghezze.
Difficoltà: VI+, VII? con tratti di A1, A2 ed alcuni passaggi di A3.
Orario: primi salitori 28 ore; ripetitori 9 ? 12 ore.

L?itinerario supera la fiamma gialla, il compatto pilastro che caratterizza la parete Sud, seguendo una linea discontinua di sottili fessure: nella parte inferiore il percorso ricerca con un giro a sinistra i punti deboli fra gli strapiombi, quindi interseca la via Hasse-Schrott a metà altezza, e prosegue superando sulla destra la repulsiva cuspide sommitale.
Arrampicata mista libera-artificiale di elevato impegno complessivo e in costante forte esposizione. La qualità della roccia è alterna: mentre è delicata e friabile nella parte iniziale, migliora decisamente verso l?alto e dovrebbe comunque ripulirsi dopo una certa frequentazione. L?impegno della salita è determinato anche dalla necessità di doversi proteggere in diversi punti, in quanto la via non è rimasta del tutto chiodata, fatto che tuttavia non mancherà di trasmettere una maggiore soddisfazione ed una consapevolezza delle reali difficoltà agli eventuali ripetitori. Da tenere presente che un ripiego in corde doppie non è privo di difficoltà, in quanto la parete strapiomba costantemente e a causa dell?andamento obliquo del percorso! La via è stata dedicata per gratitudine ad Annetta Stenico, memodia storica dell?alpinismo dolomitico.
I primi salitori hanno utilizzato 24 chiodi di sosta (di cui 8 spit) e 89 chiodi intermedi (di cui 4 chiodi a pressione), lasciandone in posto rispettivamente 24 e 43. Attenzione alla tenuta dei chiodi spessorati con tasselli di legno! Per una ripetizione sono pertanto neccesari un assortimento di chiodi vari (anche molto piccoli e a punta), oltre a stopper e friend di varie misure.

Accesso ? Dal Rifugio Passo Sella 2180 m, si sale per pascoli verso sinistra e si percorre il lungo crinale erboso che termina in alto contro lo spigolo SE della Torre Innerkofler. Poco prima di giungere sotto le rocce si piega lungo un sentierino verso Ovest, traversando fino alla base della parete Sud della Torre Innerkofler. L?attacco è situato in corrispondenza di una nicchia gialla, posta 30 m a destra rispetto alla verticale del camino Rizzi (ore 1.30).

Relazione ? 1. Salire per rocce coricate verso destra e lungo una rampa gialla tornare sinistra, quindi aggirare uno spigolo (1 ch) e proseguire lungo una fessura-camino fino ad un terrazzino (40 m; IV, IV+ e 1 passaggio di V). 2. Lungo una fessura obliqua a destra si raggiunge un comodo terrazzino che costituisce il culmine dello zoccolo di rocce grige; sosta con 2 chiodi (20 m; III e IV). 3. Si attacca ora l?incombente parete gialla: si supera un verticale muretto sulla sinistra (1 ch), poi per una placca appoggiata (1 ch) fin sotto un tettino; lo si supera con un passaggio delicato per via della roccia friabile e si continua lungo una fessurina obliqua verso destra, inizialmente friabile (2 ch) e poi con roccia buona, quindi si supera un altro tettino (1 ch) e per la seguente fessura in dülfer (clessidra con cordino e 1 ch) ad una scomoda sosta con 3 chiodi (40 m; VI, VI+, VII?, A1 e A2). 4. Spostarsi verso destra (1 ch) e riprendere la fessurina (2 ch), quindi superare uno strapiombo (2 ch) e proseguire lungo un muro giallo e molto compatto (2 ch a pressione e 2 ch), piegando infine verso sinistra ad una parvenza di cengetta; sosta scomoda con 2 chiodi e 1 spit (30 m; VI+, VII?, A1 e A2). 5. Traversare ancora a sinistra e risalire la ?mesaluna?, una rampa-fessura poco pronunciata (1 ch), spostandosi in alto a sinistra (1 ch) per poi alzarsi brevemente ad un piccolo gradino con uno spuntone; 3 chiodi di sosta (20 m; VI?, VI e VI+). 6. Alzarsi verso destra su parete strapiombante (2 ch) e sotto un tetto traversare alcuni metri a destra, quindi superare uno strapiombo (1 ch e clessidra con cordino) e sopra un?inquietante lama instabile spostarsi ancora verso destra (1 ch), per poi salire per una placca di roccia compatta (2 ch) fino ad un piccolo gradino alla base di un diedro; sosta scomoda con 2 spit (30 m; A2, passaggi di A3, VI+ e 1 tratto di VII?). 7. Rimontare il diedrino strapiombante (2 ch e 1 ch a pressione), poi per roccia gialla e friabile, intersecando la via Hasse-Schrott, che provenendo da destra travera orizzontalmente a sinistra, alzarsi per un diedrino svasato (2 ch) e superare uno strapiombo (2 ch), spostandosi infine verso destra (1 ch a pressione) fio ad una comoda nicchia con 2 spit di sosta (35 m; A2 e VI+). 8. Superare lo strapiombo della nicchia ed alzarsi lungo una rampa verso destra; risalire una fessura (1 ch) e sotto uno strapiombo traversare alcuni metri e continuare con bella arrampicata in dülfer lungo un?altra fessura, raggiungendo un?esposto pulpito con 2 spit di sosta (35 m; V+, VI e VI+). 9. Salire una placca verticale lavorata a buchi (1 ch), superare uno strapiombo (clessidra con cordino), poi più facilmente fino ad una comoda cengia con 3 ch di sosta (20 m; VII?, 1 passaggio di A2, VI e V). 10. Salire la placca giallastra a buchi e superare il seguente muro strapiombante (3 ch e clessidra con cordino), raggiungendo verso sinistra una cengia con 1 ch e 1 spit di sosta (30 m; VI+, VII?, A2 e A3). 11. Alzarsi verso destra superando uno strapiombo delicato (clessidra con cordino e 1 ch), quindi spostarsi a destra e risalire per un breve diedrino strapiombante ad un gradino; superare un muretto giallo (1 ch) e portarsi sullo spigolo (2 ch), quindi salire su roccia delicata e superare con un passaggio in massima esposizione l?incombente strapiombo (1 ch), arrivando poi ad un piccolo gradino con 2 ch di sosta (45 m; VI, VI+, VII? e passaggi di A2). 12. Continuare diritti su roccia giallastra, aggirando verso sinistra un tettino (1 ch), poi per placche coricate (clessidra) evitando in alto uno strapiombo sulla destra, raggiungendo un terrazzino con spuntone ( 45 m; IV+, V e 1 passaggio di V+). Seguendo la cresta si perviene in breve sulla sommità del pilastro (II e III).
Discendere nella sottostante forcella e dall?altra parte risalire una placca, poi rocce gradinale e canalini, fino sotto un risalto giallo e strapiombante, che si aggira traversando su una piccola cengia verso sinistra; superare un ripida paretina e per una crestina ad un?intaglio (II e 1 tratto di III+). Abbassarsi alcuni metri verso sinistra ad un'altra piccola forcella ed obliquare per una canalino ancora verso sinistra, quindi salire per paretine e gradoni fino ad uscire sulla terrazza sommitale (II e III). Per facili sfasciumi si perviene infine sulla cima.

Discesa ? Si svolge sul versante Ovest, tormentato da numerosi canaloni e gole rocciose, seguendo in senso inverso la via normale. Viene percorsa per lo più in arrampicata con possibilità di effettuare alcune calate nei punti più difficili. In particolare conviene evitare l?insidioso canalone iniziale, mediante due aeree corde doppie, che depositano direttamente sulla Forcella del Dente. Gli ancoraggi per le calate sono normalmente attrezzati. L?itinerario è segnato con numerosi ometti di sassi, che in caso di nebbia o scarsa visibilità facilitano l?orientamento. È sufficiente 1 corda doppia di 50 m.
Dalla cima dirigersi per sfasciumi verso Sud-Ovest (in direzione del Catinaccio) ed abbassarsi lungo uno sperone gradinato, fino ad un ancoraggio sopra un risalto verticale (I e II). 1. calata di 20 m in una piccola forcella. Proseguire lungo il canale di destra e dove questo si allarga scendere spostandosi gradualmente verso destra per un centinaio di metri, aggirando uno sperone roccioso, fino ad un altro canale; proseguire discendendoancora verso destra, attraversando due canali, e giunti ad un ripido camino si trova un ancoraggio per la corda doppia (II). 2. calata di 25 m lungo il camino, fino ad uno spuntone. 3. calata di 25 m per una ripida paretina. Si prosegue tenendosi sempre verso destra, discendendo lungo una rampa ad un ripiano detritico (II). Seguendo una cresta si passa a sinistra di una profonda gola incassata, quindi ci si abbassa verso sinistra per ripide rocce, fino ad un ancoraggio sopra la parete verticale (II). 4. calata di 22 m. 5. calata di 20 m, che deposita sul ghiaione franoso sopra la Forcella del Dente 2772 m (ore 1.30).

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Quarto tiro

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Il diedro strapiombante del quinto tiro

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Quinto tiro
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