Io non facico arrampicata, per cui sono un po' "abusivo" di qso settore, però vi segnalo questo articolo comparso oggi sul Gazzettino di Treviso.
Ciao!!!
Nuovo exploit di Umberto Marampon: l'alpinista socio del Cai di Treviso, famoso per aprire vie che salgono lungo i tetti (come vengono chiamate le sporgenze orizzontali che caratterizzano una parete di roccia) ha tracciato un nuovo itinerario sul versante est del monte Pramper, cima di oltre 2.400 metri situata in Val Cornia, nelle Dolomiti della Val Zoldana.
Anche questa volta la direttissima chiodata da Marampon affronta un difficile sistema di tetti, lungo circa 300 metri: lo scalatore della Marca però non ha potuto superarli direttamente, ma ha dovuto aggirarli, a causa della roccia gialla piuttosto friabile. Ne è venuta fuori comunque una via di notevole impegno, con difficoltà massime in arrampicata libera intorno al sesto grado, che ha richiesto al suo autore tre giorni di impegno in parete, inframmezzati da due bivacchi. A complicare le cose anche la lunghezza dell'avvicinamento necessario per giungere all'attacco: più di tre ore e mezza. Per chi volesse cimentarsi nell'impresa, ripetendo la salita, sul posto sono stati lasciati una sessantina di chiodi.
Da notare che Marangon ha scalato in solitaria, ovvero senza l'apporto del secondo di cordata, ma autoassicurandosi alla roccia. Ha potuto contare solo sull'assistenza spirituale da parte di Vincenzo Muzi (che insieme a lui, nel 1980 portò a termine dopo sei giorni di lotta, la via della Libertà sugli strapiombi della Torre Venezia in Civetta) e di Agostino, proprietario della malga Val Cornia, che dal fondovalle hanno seguito la salita. Con quest'ultima realizzazione, il curriculum del rocciatore nostrano arriva a quota 42 vie nuove, di cui 18 in solitaria, aperte in una carriera ormai pluriventennale.
La via è stata chiamata Gigi Lunardon, l'architetto, in memoria di un amico bassanese, grande appassionato di montagna, di recente scomparso. «Al suo funerale - racconta Marampon -, il figlio spiegava che uno degli ultimi desideri del padre, era avere una stella alpina sulla tomba. Ecco, questa via è la mia stella alpina in suo onore».
m. zan.