Eisenstecken

Arrampicata e alpinismo su roccia in montagna

Eisenstecken

Messaggioda orietta » lun lug 26, 2004 12:25 pm

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Due settimane fa se n'è andato anche Otto Eisenstecken, classe 1920.
Bolzanino, nel primo dopoguerra (tempi duri...) aprì alcune splendide vie, che diventarono tutte grandi classiche:
Croda di Re Laurino, Nord di Punta Emma, Sud Est dei Mugoni, Roda di Vael.
E infine, nel 1948, quella che a suo parere fu la sua realizzazione più difficile: la Nord della Piccolissima di Lavaredo (l'ultima nord delle tre cime ad essere risolta...), tuttora poco conosciuta e percorsa (confesso che sono stata respinta dall'ostico traverso iniziale... ci tornerò).
Ottimo liberista, nella tradizione dei forti di anteguerra, si inventò e fabbricò dei chiodini da piantare in buchetti della roccia, migliorati con un punteruolo: gli antesignami dei famigerati chiodi a pressione. Lui però li usò con molta parsimonia, dove proprio non c'era alternativa.
Onore a un altro grande che se ne va, ma che ha lasciato un segno nella storia alpinistica delle Dolomiti.
Se avete occasione, e se già non l'avete fatto, andate a ripetere le sue vie, meritano.
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Messaggioda Silvia L. » lun lug 26, 2004 12:49 pm

Anche Eisenstecken e' stato uno dei fortissimi che hanno attraversato le Dolomiti ed il cui nome rimane legato alle cime ed
vie citate.
Merita senz'altro un pensiero da tutti e grazie ad Orietta per averlo ricordato.

Una piccola segnalazione per Orietta: della via alla Piccolissima, l'unico tiro che ho fatto, da seconda e anni fa,
e' stato proprio il traverso: e' gia' tutto un programma del dopo, almeno a sentire Cuorpiccino che in seguito ha fatto anche il resto della via!
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Messaggioda quilodicoequilonego » lun lug 26, 2004 13:01 pm

...vabbè che hanno una certa età, ma questo è un anno sfigato per i "grandi vecchi" :cry:
enzo
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In arrampicata, cosa c'è di più artificiale del trapano ?
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Messaggioda paolo 76 » lun lug 26, 2004 13:03 pm

Ho avuto la fortuna di conoscerlo: una persona simpaticissima, molto umile ma ben decisa, che ci raccontava di come ha disceso i 130m del fondo trieste nella grotta di Lamar. Scelto dai compagni per via della sua piccola stazza. Lo hanno calato imbragato per quel che era il pozzo più profondo dell'epoca (in realtà degli altri componenti nessuno aveva intenzione di rischiare la pellaccia in quel baratro :lol: ).


Un mito.
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Messaggioda cuorpiccino » lun lug 26, 2004 13:42 pm

Quando ho iniziato ad arrampicare, in piena esplosione dell'etica dell'arrampicata libera, Eisenstecken era soprattutto temuto (le sue vie ovviamente), proprio perché forte liberista.

Sulla sua via alla nord della Piccolissima trovammo pochi chiodi, con bei tratti poco e mal chiodabili. Per fortuna i tratti più difficili sono protetti (o proteggibili) bene.
Riuscire a ripetere le vie di questi grandi vecchi in queste condizioni (la Eisenstecken non è assolutamente una classica) ci fà capire ancora di più quale fosse la loro forza. Quasi un viaggio indietro con la macchina del tempo.
Il più grande alpinista è quello che si diverte di più
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Messaggioda quilodicoequilonego » lun lug 26, 2004 13:49 pm

cuorpiccino ha scritto:Quando ho iniziato ad arrampicare, in piena esplosione dell'etica dell'arrampicata libera, Eisenstecken era soprattutto temuto (le sue vie ovviamente), proprio perché forte liberista.

Sulla sua via alla nord della Piccolissima trovammo pochi chiodi, con bei tratti poco e mal chiodabili. Per fortuna i tratti più difficili sono protetti (o proteggibili) bene.
Riuscire a ripetere le vie di questi grandi vecchi in queste condizioni (la Eisenstecken non è assolutamente una classica) ci fà capire ancora di più quale fosse la loro forza. Quasi un viaggio indietro con la macchina del tempo.


...sono d'accordo, è bellissimo, quando sei sulle grandi vie dei "grandi vecchi", pensare che stai salendo dove loro hanno aperto capolavori, con mezzi neanche paragonabili ai nostri :roll:
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Messaggioda rtorresa » lun lug 26, 2004 14:35 pm

Vabbè, tutti forti, ma io, superpippa, ho ripetuto lo spigolo Eisenstecken all'Averau, tre tiri, corti (max IV+) ma molto aerei e divertenti...

Roberto
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Messaggioda wp » mar lug 27, 2004 0:47 am

la sua via alla Punta Emma è un inno all'arrampicata libera di 6° grado, veramente bellissima
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