Esperando il Sol

Arrampicata e alpinismo su roccia in montagna

Esperando il Sol

Messaggioda Arcaun91 » mar ott 16, 2012 19:47 pm

Eccomi ancora una volta a chiedere info e pareri su qualche via della val Masino!! Qualcuno di voi ha ripetuto Esperando il Sol all'Escudo del Qualido?? MI piacerebbe sapere le vostre impressioni su difficoltà e chiodatura di questa bellissima (così dice la relazione che ho trovato sul sito di Paolo e Sonia) linea!
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Messaggioda VYGER » mar ott 16, 2012 21:26 pm

Confermo la bellezza.
Anche se, causa colate, mi mancano gli ultimi 2 tiri.
7a su vena di quarzo "de pelo".
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Messaggioda Arcaun91 » mar ott 16, 2012 23:13 pm

Gli altri tiri come li hai trovati? Grazie in anticipo!!!
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Messaggioda VYGER » mar ott 16, 2012 23:16 pm

L'Escudo è una bella parete.
Roccia tra le migliori in Valle.
Peccato che sia di fronte al Qualido, sovrastata.
Scompare.
Se fosse altrove, e non a 2 ore di cammino dal fondovalle, sarebbe mitragliata di spis.
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Saluti da un amico Vyger

Messaggioda alezizioli » lun ott 22, 2012 10:55 am

Ciao vecchio marpione(Vyger),vecchio inteso per intriso di esperienze,sei sempre in giro,mentre io ruoto attorno al palo dell'attesa,ma va bene così.Alessandro zizioli
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Re: Saluti da un amico Vyger

Messaggioda VYGER » lun ott 22, 2012 11:08 am

alezizioli ha scritto:Ciao vecchio marpione(Vyger),vecchio inteso per intriso di esperienze,sei sempre in giro,mentre io ruoto attorno al palo dell'attesa,ma va bene così.Alessandro zizioli


Ciao Sandro.
Battagliero come sempre, eh?

Sì...
Ogni tanto ci ricasco...
Anche se faremmo meglio a restare a casa.

Sabato disavventura in San Lucano, con vertiginoso giro in elicottero sul Boral de la Besauzega causa volo del socio con poco piacevoli conseguenze.

So di essere OT, ma lo scrivo qui [riservandomi di spiegare meglio le cose in un più dettagliato report qualora i compagni che erano con me siano dell'idea]: un grandissimo grazie all'equipaggio del SUEM di Pieve di Cadore per la professionalità e il coraggio dimostrati nel recupero.

Siamo loro debitori.

A proposito, come procede il recupero?
Magari ci sentiamo al cell...
Ciao
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Re: Saluti da un amico Vyger

Messaggioda bep1 » lun ott 22, 2012 12:48 pm

VYGER ha scritto:
Sabato disavventura in San Lucano, con vertiginoso giro in elicottero sul Boral de la Besauzega causa volo del socio con poco piacevoli conseguenze.


Sembra che nelle ultime settimane vada di moda il baricentrico lucaniano... :lol: :wink:
A parte gli scherzi per fortuna che è andata così e un augurio di buona guarigione al tuo amico.
Ciao
Beppe
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Re: Saluti da un amico Vyger

Messaggioda VYGER » lun ott 22, 2012 13:05 pm

bep1 ha scritto:Sembra che nelle ultime settimane vada di moda il baricentrico lucaniano... :lol: :wink:
A parte gli scherzi per fortuna che è andata così e un augurio di buona guarigione al tuo amico.
Ciao
Beppe


Grazie da parte sua.
Perché?
È stato recuperato qualcun altro in Valle di recente?

Ho letto di Babudri. Ma gli è capitato in Croda da Lago...
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Re: Saluti da un amico Vyger

Messaggioda bep1 » lun ott 22, 2012 13:14 pm

VYGER ha scritto:
Grazie da parte sua.
Perché?
È stato recuperato qualcun altro in Valle di recente?


Si...
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Messaggioda Fil » lun ott 22, 2012 14:02 pm

Sabato, mentre io e Livi tornavamo dalla salita della via del diedro, sulla Cima Orientale d?Ambrusogn, tra le Pale di S. Lucano, abbiamo assistito al soccorso di Dario e soci nel Boral della Besauzega, naturalmente senza sapere che fossero loro.. E?stato molto impressionante vedere l?operazione, con quel verricello infinito..: dalla lentezza ho pensato davvero al peggio.. Fortunatamente così non è stato! Tanti auguri di pronto ristabilimento allo sfortunato Dario ed una abbraccio agli altri due compagni.. Filippo
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Messaggioda VYGER » lun ott 22, 2012 14:41 pm

Fil ha scritto:Sabato, mentre io e Livi tornavamo dalla salita della via del diedro, sulla Cima Orientale d?Ambrusogn, tra le Pale di S. Lucano, abbiamo assistito al soccorso di Dario e soci nel Boral della Besauzega, naturalmente senza sapere che fossero loro.. E?stato molto impressionante vedere l?operazione, con quel verricello infinito..: dalla lentezza ho pensato davvero al peggio.. Fortunatamente così non è stato! Tanti auguri di pronto ristabilimento allo sfortunato Dario ed una abbraccio agli altri due compagni.. Filippo


Ciao Filippo.
Grazie.
Sembra che i problemi di Dario non siano rognosi come sarebbe sembrato a prima vista.
Certo, recupero lungo...
Ma vi farà sapere lui, se vuole.

Giusto per curiosità - e persistendo nell'OT - com'era la via del diedro?
Sarebbe stato il nostro obiettivo del giorno dopo.
Ciao

E qui chiudo l'OT.
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Re: Saluti da un amico Vyger

Messaggioda Kliff 62 » lun ott 22, 2012 20:28 pm

VYGER ha scritto:
un grandissimo grazie all'equipaggio del SUEM di Pieve di Cadore per la professionalità e il coraggio dimostrati nel recupero.

Siamo loro debitori.

Bravi davvero,125 metri di baricentrico sono tanti... 8O
Auguri di pronta guarigione al ferito.
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Messaggioda lamontagnadiluce » lun ott 22, 2012 20:52 pm

VYGER ha scritto:Giusto per curiosità - e persistendo nell'OT - com'era la via del diedro?
Sarebbe stato il nostro obiettivo del giorno dopo.


Sareste stati un po stretti...

Immagine

@ Auguri di una rapida guarigione al socio!
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Messaggioda ettore » lun ott 22, 2012 22:35 pm

lamontagnadiluce ha scritto:Sareste stati un po stretti...


8O

buona guarigione cmq... :wink:
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Messaggioda VYGER » mar ott 23, 2012 8:09 am

lamontagnadiluce ha scritto:Sareste stati un po stretti...

Immagine

@ Auguri di una rapida guarigione al socio!


Pota...
Avremmo fatto un raduno lucano...

8O

Ma ci lasciavate un angolino per dormire?

Comunicherò al socio gli auguri di tutti. Grazie da parte sua.
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Messaggioda basi » mar ott 23, 2012 9:49 am

auguri di guarigione a Dario anche se non conosco....
e si Fil raccontaci qualcosa magari conito da due fotine sulla via
all' Ambruson....e tutta l'altra gente dove e' andata ?
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Messaggioda lamontagnadiluce » mar ott 23, 2012 18:36 pm

VYGER ha scritto:
Ma ci lasciavate un angolino per dormire?


In tutto eravamo in 10..otto nelle brande.
Il tavolo e la panca erano occupate da due simpatiche(e belle), ragazze di Schio. :)
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Messaggioda Kliff 62 » mar ott 23, 2012 22:52 pm

Interessanti divagamenti della discussione a parte , L'Escudo del Qualido e la valle dove si trova merita a mio avviso una visita anche non arrampicatoria . Ci sono stato una sola volta...:oops:
Faceva tanto freddo ma non c'era neve.
La frana nuova.... il laghetto con il topo ragno che cercava colazione ....il sentiero dove venivano portate le mucche in alpeggio...
Poi....
Stambecchi, tanti camosci...
Poi.... Una coppia di Gipeti ad accarezzare le creste :P :P
Poi...
Tanto granito..
TROPPO.... 8O
Difficile non sognare e fantasticare al cospetto di queste pareti, purtroppo per me arrampicatore mediocre solo sogni.
Arcaun91, se ci vai fai tante foto.... :wink:
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Messaggioda VYGER » mar ott 23, 2012 22:56 pm

lamontagnadiluce ha scritto:
VYGER ha scritto:
Ma ci lasciavate un angolino per dormire?


In tutto eravamo in 10..otto nelle brande.
Il tavolo e la panca erano occupate da due simpatiche(e belle), ragazze di Schio. :)


Osti...
Sempre al posto sbagliato nel momento sbagliato.
Non è che sarebbero venute a farsi un giro sul gancio baricentrico?
No, eh?

:roll:

Vabbe'...
Pasiensa.

Leggevo che è stato un gran fine settimana per molti.
Ok, così è il mondo.
Sempre contemplare tutte le possibilità.
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Re: Saluti da un amico Vyger

Messaggioda fondei » mer ott 24, 2012 10:30 am

Kliff 62 ha scritto:
VYGER ha scritto:
un grandissimo grazie all'equipaggio del SUEM di Pieve di Cadore per la professionalità e il coraggio dimostrati nel recupero.

Siamo loro debitori.

Bravi davvero,125 metri di baricentrico sono tanti... 8O
Auguri di pronta guarigione al ferito.


Montagna.TV | Straordinario recupero sulle Pale di San Lucano, usato gancio baricentrico Autore: Montagna.TV <info@montagna.tv>
http://www.montagna.tv/cms/?p=43684
Straordinario recupero sulle Pale di San Lucano, usato gancio
baricentrico da 125 metri
Elicottero Suem Pieve di Cadore (Photo Archivio)
TAIBON AGORDINO, Belluno -- Eccezionale intervento di elisoccorso sabato scorso sulla Prima Pala di San Lucano. Un
rocciatore bresciano è caduto per una ventina di metri in parete mentre scalava la via di Massarotto, un sesto grado sulla
parete ovest: essendo rimasto ferito, i due compagni che erano con lui hanno allertato il Soccorso alpino volato sul posto con
l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore. Il pilota Alessandro Fantato e il team dei soccorritori hanno recuperato gli
arrampicatori con un gancio baricentrico di 125 metri: una corda straordinariamente lunga rispetto al solito, anche se un paio
di mesi fa, sulle vicine Pale di San Martino un altro pilota, Piergiorgio Rosati, aveva effettuato un recupero con verricello e
corda, lunghi insieme ben 310 metri.
L'alpinista recuperato era un 46enne di Brescia che scalava sabato sulle Pale di San Lucano insieme a due compagni. Saliva
da primo di cordata quando è caduto sul terzo, quarto tiro, sbattendo violentemente con un piede contro la roccia. Gli amici
hanno lanciato l'allarme al 118 verso le 15. Per avvicinarsi alla parete verticale Fantato, tecnico del Soccorso alpino di turno
con l'equipaggio, è volato a circa 1.800 metri di altitudine, e ha utilizzato un gancio baricentrico di 125 metri di lunghezza. Il
soccorritore, raggiunti i tre rocciatori, ha recuperato sia l'infortunato, che i suoi compagni. Lo scalatore ferito è stato poi
imbarcato e trasportato all'ospedale di Belluno con una frattura alla caviglia.
"Abbiamo usato una corda molto più lunga dell'usuale - spiega al telefono Fantato, il pilota del Suem di Pieve di Cadore che ha
effettuato il recupero -. Non è il record assoluto perché non è neanche la metà del recupero effettuato da Trento con una
corda di oltre 300 metri. Siamo stati allertati sabato e siamo arrivati sul posto. A bordo abbiamo un telemetro: ci posizioniamo
sulla verticale delle persone da recuperare e con il telemetro calcoliamo la distanza che ci separa da loro. In relazione alla
distanza, alla configurazione della montagna, agli ostacoli decidiamo quale lunghezza di corda adottare. In questo caso il
telemetro ci dava 100 metri per cui per tenerci a distanza di sicurezza dalla parete abbiamo aggiunto 25 metri e siamo arrivati
a 125 metri. Li abbiamo portati via tutti e tre insieme, e questo è sicuramente uno dei vantaggi delle operazioni a gancio
anziché a verricello".
"Noi usiamo la tecnica delle corde fisse - continua Fantato -, praticamente abbiamo un doppio gancio baricentrico attaccato
sotto l'elicottero, un sistema a norma che si chiama Human Cargo. A bordo abbiamo sacche con corde di varie lunghezze
modulabili e in relazione all'intervento da fare gestiamo la lunghezza della corda attaccando diversi spezzoni. In base al tipo di
intervento decidiamo se usare la doppia corda o il verricello, che comunque ha un limite di carico. Dal punto di vista del
pilotaggio la doppia corda è molto più flessibile del cavo del verricello, che per intenderci come consistenza è come un cavo
elettrico, per cui mi permette di lavorare più in sicurezza almeno in determinate condizioni, per esempio quando c'è molto
vento, o quando la parete è molto verticale o ho bisogno di una lunghezza che superi quella del verricello. A bordo abbiamo
una videocamera che su un display ci mostra il carico e uno specchio. In Italia la corda fissa forse la usiamo solo noi del Suem
di Pieve di Cadore. Lo straordinario in questo intervento è stata la lunghezza della corda. Io sono pilota dall'84, qui a Pieve di
Cadore dal 2001 e questa era la prima volta che mi capitava un soccorso con una corda da 125. Sono le stesse operazioni che
adesso Simone Moro sta facendo in Himalaya insieme a Piergiorgio Rosati. Anche loro usano la stessa tecnica".
Proprio Piergiorgio Rosati la scorsa estate ha condotto un'altra operazione di recupero straordinaria, che ha portato la
lunghezza della corda a un vero record, superiore ai 300 metri. Il pilota del soccorso alpino trentino è intervenuto con
l'elisoccorso di Trento per salvare un rocciatore rimasto ferito mentre scalava la fessura Buhl sulle Pale di San Martino, vicino
al Rifugio Pradidali: l'uomo era volato in parete cadendo per una sessantina di metri ed era rimasto ferito in una piccola
fenditura di roccia strapiombante.
"In quel caso non ce l'avremmo fatta a compiere un recupero con corde più corte - spiega Rosati -. Abbiamo provato con corde
di una sessantina di metri, ma non è stato possibile, abbiamo applicato una corda che scende per 200 metri e 30 che si è
aggiunta agli 80 metri di verricello che abbiamo usato e quindi siamo arrivati a un totale di 300 metri e 10 centimetri. Un
recupero molto particolare, molto raro. Anche gli svizzeri arrivano di solito ai 200 metri massimo, e loro sono considerati un
po' da tutti come i migliori nel campi dell'elisoccorso".
"Il verricello è lungo al massimo 90 metri - continua Rosati -, per cui se vuoi andare più a fondo sostanzialmente devi
attaccare una corda fissa al verricello. La difficoltà maggiore sta nel fatto che noi utilizziamo o specchi o telecamere per
guarda il carico sotto. Ma normalmente sono fatti per vedere a circa 50 metri, proprio al massimo 100 metri. A 300 metri non
lo vedi il carico per cui è una questione di sincronia tra te e il verricellista. Immagina di avere un peso attaccato a un dito e di
portarlo in giro con un filo: devi fare spostamenti micrometrici perché il dondolamento deve essere estremamente contenuto
per far sì che il soccorritore arrivi in parete senza sbatterci contro, che arrivi al punto giusto. E' un'operazione molto delicata,
ma possibile, come dimostrano i fatti. Va svolta in estrema serenità, per essere precisi. Essenziale è avere il giusto feeling con
l'equipaggio con cui stai svolgendo il recupero, ma questa devo dire è una realtà molto comune qui nel Nord Est dove il livello
qualitativo dell'elisoccorso è altissimo. Un po' per i corsi che si svolgono, un po' perché c'è una forma mentis diversa da quella
di altre zone, un po' perchè ci sono le risorse, fatto sta che il risultato è davvero notevole".
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